La settimana scorsa avevo qualche giorno di ferie arretrate da fare , ma il caldo già fastidioso ed il meteo incerto e variabile in montagna mi lasciava forti dubbi per una gita sulle maggiori cime delle Liguri . Però , siccome la voglia era tanta , studiando accuratamente le previsioni giorno per giorno , alla fine decidevo di provare un lungo giro a quote più basse ma con tempo più propizio . Così , mercoledì 9 giugno sono partito di buon mattino raggiungendo Bardineto e parcheggiando accanto al cimitero verso le 8,30 . Si tratta di una zona in cui ho bazzicato pochissimo , per cui il lungo anellone che avevo in progetto mi avrebbe permesso di toccare un bel numero di cimette per me " inviolate " ...

Dalla rotonda del camposanto si stacca una stradina che supera la Bormida ed alcune casette per poi inoltrarsi nel bosco in direzione del Colle Scravaion . Io però imbocco subito una deviazione in salita a destra e mi inerpico verso il soprastante crinale . Il bosco , prima di castagni e poi di faggi , è bellissimo ed umido , mi aspetto quasi di vedere spuntare qualche bel funghetto . Del resto la zona è celebre per i porcini , come testimoniano decine di cartelli che ricordano la necessità del tesserino per raccogliere i prodotti del bosco . C' è da fare un po' di attenzione al percorso perchè la zona è un vero dedalo di sterrate e piste per MTB , mancando invece di segnavia ed indicazioni .

Mi arrangio con la mia mappetta OSM e con il GPS del cellulare ed arrivo sulla cima del Bric del Bastione ( 928 m. ) , nei cui pressi , con un po' di fantasia , si possono riconoscere i resti di alcune trincee napoleoniche

. Stranamente azzecco sempre la strada giusta nella bella foresta
e così poco dopo giungo sulle altrettanto anonime cimette boscose dei Groppi ( 1175 m. ) e del Bric Tencione ( 1191 m. ) , che risulterà il punto più alto del giro . Proseguendo , esco dal bosco e finalmente trovo qualche segnavia nei pressi della Cascina Dondella , accanto alla quale c' è anche una bella fontana che butta acqua fresca .
Aggirando un ultimo dosso arrivo quindi sul soleggiato crinale del Bric Schenasso ( 1085 m. ) , dove finalmente si aprono anche ottimi panorami , specialmente verso l' interno .
Le vette delle Liguri maggiori stanno per essere avvolte dalla fitta nuvolaglia di calore , come previsto ... Da lì si stacca una dorsale con interessanti pinnacoli rocciosi , verso la Rocca d' Ellera .
Mi ci dirigo , incontrando una bella serie di emergenze rocciose
fermandomi sulle ultime propaggini della dorsale , che poi scende in maniera più decisa , ricoperta di boschi . Io mi stoppo lì , autoconvincendomi che quella sia la cima della Rocca d'Ellera che invece il GPS mi dà un po' più avanti ...

Comunque il panorama è bello
e posso tornare sulla mia strada sulla dorsale diretta allo Scravaion , ora coincidente con l' Alta Via .
I prati sono verdi e pieni di fiori
mentre mi dirigo alle due giganteshe pale eoliche che dominano il crinale .
La prossima meta si avvicina . E' il Monte Lingo , raggiungibile con una ripida deviazione indicata con una freccia .
La cima ( 1102 m.) è occupata da un paio di vistosi ripetitori , ma il panorama è notevole .
L' Alta Via scende ora in direzione del Colle Scravaion , dominato dalla vistosa mole della Rocca Barbena .
A questo punto faccio un incontro curioso ...

Poco sopra la strada vedo un animale immobile .
Mi accorgo che ha la testa imprigionata in una rete arancione

e non si riesce più a liberare . Sinceramente non ho ancora capito che animale fosse , anche se la prima impressione è stata quella di un cerbiatto con le corna incastrate nella rete . Non oso avvicinarmi perchè ho paura che si imbizzarrisca o scalci . Allora decido di chiamare il 112 per vedere se possono far intervenire qualcuno e mi passano i Vigili del Fuoco di Savona

Dopo un quarto d'ora di spiegazioni varie , mi dicono che cercheranno di attivare qualche ente animalista . Io proseguo ed inizio la dura salita verso la Rocca Barbena ( " tre pallini rossi " ) , con ampi scorci sui dintorni e sui pinnacoli rocciosi che abbondano in zona .
Nel frattempo ricevo una telefonata da non ho capito che associazione animalista di Albenga , che vuole ulteriori dettagli sull' animale imprigionato dalla rete . Siccome nel frattempo mi è venuto qualche dubbio che potesse essere un vitello ( parecchio più sotto ho sentito campanacci bovini ) glielo faccio presente , invitandoli comunque ad intervenire in loco , visto che si trattava di una zona raggiungibile in auto , a pochi metri dall' asfalto . Non ne ho più saputo nulla e mi è rimasta la curiosità sul tipo di animale e sulla sua liberazione ... Se qualcuno lo riconosce dalla foto , me lo faccia sapere ...

Arrivo , con un bel po' di fatica , in vetta alla Rocca Barbena ( 1141 m. ) , che offre ottimi panorami .
Faccio una bella sosta al sole della cima , anche perchè è ormai l' una e lo stomaco reclama la sua parte

. Recuperate un po' di energie mi dirigo sul versante opposto seguendo il sentiero di crinale ( AVML ) che scende nel bosco , con qualche scorcio panoramico verso il Mare di Borghetto Santo Spirito
e verso il Monte Varatella , sede dell' antica abbazia di San Pietro ai Monti .
Il tracciato è lungo e lievemente ondulato , sempre nel verde ( segnavia " quadrato giallo " )
e , con breve deviazione , mi permette di toccare altre due anonime cimette boscose , il Monte Subanco ( 983 m. ) ed il Monte Maglione ( 813 m. ) , prima di arrivare alla chiesina di San Nicolò e poi alla sottostante rotonda del cimitero . Il caldo si è sentito solamente nel tratto centrale , quello fuori dal bosco , che naturalmente è stato però anche il più soddisfacente sul profilo panoramico . L' anellone mi risulta di circa 19,5 km ,per un migliaio abbondante di metri di dislivello . Peccato non averlo fatto tra qualche settimana , perchè secondo me la zona sarà piena di appetitosi funghetti ...

Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]