Monte Monega (1882)
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Monte Monega (1882)
Sabato 24 aprile 2010: Passo della Teglia – Passo Mezzaluna – Passo Pian di Latte – Monte Monega – Passo Monega – Passo Mezzaluna – Passo della Teglia
Partecipanti: Soundofsilence.
Lunghezza: 14 Km circa.
Dislivello: 600 metri e forse un po’ di più, contando proprio tutti i saliscendi del ritorno.
Difficoltà: E, solo un tratto un po’ più ripido scendendo dalla cresta al Passo della Mezzaluna al ritorno, comunque evitabile. Qualche problema ci può essere piuttosto per la ‘leggera’ confusione nei segnavia visto che entrambe i percorsi: quello su sterrata che ho percorso all’andata, che quello di cresta che ho percorso al ritorno, sono segnati con 2 palle rosse (la sterrata riporta inoltre i classici segnavia a bandierine bianche e rosse, mentre la cresta è segnata anche con 1 palla bianca e 1 rossa); vi è poi anche, assai frequentemente (sicuramente troppo, direi) un ulteriore segnavia, assai folkloristico, a forma di freccia rossa che, a volte, sembra tanto indicare una svolta, ma che in realtà si trova orientata ‘casualmente’, di volta in volta, in ognuna delle 4 le direzioni…
Ciliegina sulla torta ogni tanto, a farci caso, appare anche qualche triangolo rosso…
Percorso in macchina: Da genova in autostrada fino all’uscita di Albenga e quindi fino a Pieve di Teco dove, prima di entrare in paese, si svolta a sinistra per Rezzo. Raggiunto Rezzo si prosegue sulla stessa strada fino ad un bivio, dove si prende a destra per Andagna, Molini di Triora (a sinistra si va a San Bernardo di Conio); si prosegue dal bivio per circa 4,5 Km fino a giungere al Passo della Teglia (1387), dove, con un po’ di fatica (c’è posto evidente per 2 macchine, poi bisogna usare un po’ di fantasia…) si parcheggia.
Percorso a piedi: Poco sotto il passo (versante Rezzo) si prende la sterrata con bandierine biancorosse e 2 palle rosse (stendo un velo pietoso sugli altri segnavia un po’ random che si trovano di tanto in tanto…) con indicazioni per il Passo della Mezzaluna. Dopo 500 metri sulla sinistra della sterrata si diparte un sentierino segnato 2 palle rosse (ma le 2 palle continuano anche sulla sterrata) e indicato anche da una freccia rossa (in realtà la freccia rossa, probabilmente non indica la svolta, perché, più avanti, se ne trovano di girate in tutti i sensi, ma, in questo caso, viene bene) che, probabilmente, segue fedelmente tutto il filo di cresta fino al Monte Monega e che consiglierei, dunque, nonostante qualche saliscendi anche abbastanza importante, per l’andata, data la grande panoramicità, mentre si può usare la sterrata al ritorno per far prima. Io, purtroppo, ne ho saltato la prima parte fino al Passo della Mezzaluna, non avendo informazioni in merito (per questo uso il condizionale), ma dal passo in poi le 2 palle seguono perfettamente il filo di cresta. Ritornando a quello che invece ho fatto io: si segue la sterrata ignorando la predetta svolta e si giunge prima in località San Lorenzo e quindi al Passo della Mezzaluna, sempre su sterrata. Si continua dal Passo sempre sulla sterrata che si dirige verso nord tagliando il versante est del ‘massiccio’ del Monega (dal passo di dipartono anche altre sterrate) fino a giungere nei pressi di alcuni alpeggi, dove un cartello indica di abbandonare la sterrata fin qui percosa e prenderne un’altra in salita a sinistra con indicazioni per il Monte Monega. La si segue (o se si preferisce, come ho fatto io, si possono tagliare i tornanti seguendo una delle tante tracce) fino al Passo Pian di Latte (1764), dove si abbandona anche questa per risalire direttamente il crinale al fianco di una recinzione e dirigendosi verso un evidente cippo in pietra che si trova qualche decina di metri più in basso della vetta, da qui, in breve raggiungibile. Per il ritorno ho seguito la panoramica cresta verso sud, segnata sempre da 2 palle rosse (e a volte anche da 1 bianca e 1 rossa) fino al Passo della Mezzaluna, dove ho ripreso la sterrata fino al Passo della Teglia; più interessante sarebbe stato invece proseguire in cresta, risalendo gli oltre 100 metri di dislivello per ‘conquistare’ la cima del Carmo di Brocchi e verificare se le 2 palle rosse passano proprio di lì…
Racconto: Sia lode al dubbio!
Chissà se Berthold Brecht sarebbe fiero di questa mia gita, ma, dopotutto….
chi se ne frega….
L’importante è che, nonostante gli innumerevoli dubbi nella scelta della gita e nel percorso sono tornato profondamente soddisfatto e convinto di aver preso tutte le decisioni giuste e al momento giusto…
Come ciò sia potuto accadere, proprio a me, così rinomato specialista delle decisioni sbagliate al momento sbagliato, è forse inspiegabile, sarà perché, alla fine, a forza di rimandare la decisione finale, più che scegliere ho lasciato che gli avvenimenti seguissero il loro corso naturale…
Già dalla scelta del giorno ho iniziato a complicarmi la vita, nonostante la Cresima di mia figlia la domenica sembrasse facilitare la decisione… Ho incominciato così a fantasticare di una gita di mezza giornata alla domenica mattina che mi consentisse di tornare in tempo, evitando così il brutto tempo previsto il sabato.
Incapace quindi di prendere questa prima decisione, provo ad aiutarmi con i proverbi: Meglio una gita oggi, che mezza domani o La gita frettolosa fa gli escursionisti bagnati? Niente da fare, allora sabato mattina provo con le webcams: a ponente tempo discreto, a levante solo nebbia… Ma, chissà, se fa brutto adesso magari viene bello dopo e viceversa…
Incomincio quindi a pensare che la cosa migliore sarebbe andare tutti e due i giorni onde capire a posteriori quale sarebbe stato il migliore....
Così, intanto, parto (e son già le 8,30)…
Non va meglio con la scelta della meta: parto in effetti con un intera libreria di guide e cartine più qualche decina di stampati (praticamente tutto tranne la documentazione della gita che finirò per fare…) onde poter rapidamente commutare strada facendo da una destinazione all’altra, dopo breve consultazione di qualche ora…
Prendo quindi l’autostrada senza sapere se andare a est o a ovest, ma piuttosto con l’intento di vedere meglio il tempo che fa dal cavalcavia dello svincolo… Alla fine, evitato mirabilmente lo spartitraffico tra le 2 direzioni mi troverò ad andare verso ovest, dove la mia documentazione prevede più possibilità di gite…
Il tempo sul mare pare accettabile, ma tutti i principali gruppi montuosi sono nella nebbia: passo così il Gruppo di Voltri, poi quello di Arenzano, supero quindi anche Savona tralasciando dunque anche la Rocca dell’Adelasia e la Rocca dei Corvi che pensavo essere un’ottima destinazione per una gita di ripiego, sempre senza alcuna idea di dove andrò a fermarmi…
Passo quindi San Pietro ai Monti e il Carmo: completamente invisibili…
Sono ormai vicino ad Albenga riuscirò ad evitare di uscire lì per default? Dopotutto è sicuramente la mia uscita ‘preferita’ e più frequentata…..
No, tanto più, che il Monte Acuto, unica ardita vetta a forare le nuvole sembra la sola destinazione plausibile e, perdipiù, una delle poche di cui ho lasciato la documentazione a casa… Come resistere quindi? Semplice, basta sbagliar strada e, invece di prendere per Ceriale, ritrovarsi a Villanova d’Albenga sulla strada per il passo del Ginestro…Verrebbe logico a questo punto proseguire ed andare al Pizzo di Evigno, ma non sarebbe giusto, di questa gita, in effetti, ho la documentazione appresso e che riesploratore sarei ad usarla? A risolvere queste profonde questioni di deontologia esplorativa la sagoma del Saccarello, nitida in lontananza, mi fa capire che posso osare di più… Le nuvole basse però coprono tutto il gruppo Galero-Armetta: devo andare più a ovest. Mi viene in mente allora il Monega: sì ho la descrizione della gita su ‘100 gite in liguria’, ma è sufficientemente vaga e fa riferimento a difficoltà di orientamento e a tratti fuori sentiero e, poi, per fortuna, non ho la cartina… Direi che va bene, anche la strada in macchina è descritta piuttosto fantasiosamente: è proprio quello che ci vuole per un riesploratore come me…
Inizia così la ricerca del Passo della Teglia che dovrebbe trovarsi su una sterrata che inizia a 11 Km da Rezzo. Capito brillantamente e usando solo ‘l’aiuto del pubblico’ (gli abitanti di Rezzo) che ‘a 11Km da’ può significare anche ‘oltre’ e non solo ‘prima di’, smetto di cercare il Passo della Teglia a Pieve di Teco e inizio a cercarlo su una sterrata a 9,5 Km da Rezzo. Che importa se gli abitanti di Rezzo mi hanno detto che è asfaltata, la mia guida di 15 anni fa (100 gite in liguria) dice che è sterrata…Rimediato quindi anche quest’errore, giusto per avere il tempo di farne degli altri, arrivo finalmente al Passo e inizio la gita a piedi all’’alba’ delle 11,36…
Molto bella la vista già dal passo sugli imponenti Toraggio e Pietravecchia, decisamente protagonisti poi della vista di vetta, dalla quale mi sono mancate un po’ le cime delle Val Tanaro, coperte da nebbia, per il resto buona visibilità tutt’attorno, trovandomi praticamente al centro dell’area con tempo migliore di tutta la Liguria (ogni tanto anche un po’ di sole già dal mattino…) e alla maggior altezza possibile senza praticamente neve, cosa potevo volere di più, date le premesse di brutto tempo?
Link ad alcune foto:
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Lunghezza: 14 Km circa.
Dislivello: 600 metri e forse un po’ di più, contando proprio tutti i saliscendi del ritorno.
Difficoltà: E, solo un tratto un po’ più ripido scendendo dalla cresta al Passo della Mezzaluna al ritorno, comunque evitabile. Qualche problema ci può essere piuttosto per la ‘leggera’ confusione nei segnavia visto che entrambe i percorsi: quello su sterrata che ho percorso all’andata, che quello di cresta che ho percorso al ritorno, sono segnati con 2 palle rosse (la sterrata riporta inoltre i classici segnavia a bandierine bianche e rosse, mentre la cresta è segnata anche con 1 palla bianca e 1 rossa); vi è poi anche, assai frequentemente (sicuramente troppo, direi) un ulteriore segnavia, assai folkloristico, a forma di freccia rossa che, a volte, sembra tanto indicare una svolta, ma che in realtà si trova orientata ‘casualmente’, di volta in volta, in ognuna delle 4 le direzioni…
Ciliegina sulla torta ogni tanto, a farci caso, appare anche qualche triangolo rosso…
Percorso in macchina: Da genova in autostrada fino all’uscita di Albenga e quindi fino a Pieve di Teco dove, prima di entrare in paese, si svolta a sinistra per Rezzo. Raggiunto Rezzo si prosegue sulla stessa strada fino ad un bivio, dove si prende a destra per Andagna, Molini di Triora (a sinistra si va a San Bernardo di Conio); si prosegue dal bivio per circa 4,5 Km fino a giungere al Passo della Teglia (1387), dove, con un po’ di fatica (c’è posto evidente per 2 macchine, poi bisogna usare un po’ di fantasia…) si parcheggia.
Percorso a piedi: Poco sotto il passo (versante Rezzo) si prende la sterrata con bandierine biancorosse e 2 palle rosse (stendo un velo pietoso sugli altri segnavia un po’ random che si trovano di tanto in tanto…) con indicazioni per il Passo della Mezzaluna. Dopo 500 metri sulla sinistra della sterrata si diparte un sentierino segnato 2 palle rosse (ma le 2 palle continuano anche sulla sterrata) e indicato anche da una freccia rossa (in realtà la freccia rossa, probabilmente non indica la svolta, perché, più avanti, se ne trovano di girate in tutti i sensi, ma, in questo caso, viene bene) che, probabilmente, segue fedelmente tutto il filo di cresta fino al Monte Monega e che consiglierei, dunque, nonostante qualche saliscendi anche abbastanza importante, per l’andata, data la grande panoramicità, mentre si può usare la sterrata al ritorno per far prima. Io, purtroppo, ne ho saltato la prima parte fino al Passo della Mezzaluna, non avendo informazioni in merito (per questo uso il condizionale), ma dal passo in poi le 2 palle seguono perfettamente il filo di cresta. Ritornando a quello che invece ho fatto io: si segue la sterrata ignorando la predetta svolta e si giunge prima in località San Lorenzo e quindi al Passo della Mezzaluna, sempre su sterrata. Si continua dal Passo sempre sulla sterrata che si dirige verso nord tagliando il versante est del ‘massiccio’ del Monega (dal passo di dipartono anche altre sterrate) fino a giungere nei pressi di alcuni alpeggi, dove un cartello indica di abbandonare la sterrata fin qui percosa e prenderne un’altra in salita a sinistra con indicazioni per il Monte Monega. La si segue (o se si preferisce, come ho fatto io, si possono tagliare i tornanti seguendo una delle tante tracce) fino al Passo Pian di Latte (1764), dove si abbandona anche questa per risalire direttamente il crinale al fianco di una recinzione e dirigendosi verso un evidente cippo in pietra che si trova qualche decina di metri più in basso della vetta, da qui, in breve raggiungibile. Per il ritorno ho seguito la panoramica cresta verso sud, segnata sempre da 2 palle rosse (e a volte anche da 1 bianca e 1 rossa) fino al Passo della Mezzaluna, dove ho ripreso la sterrata fino al Passo della Teglia; più interessante sarebbe stato invece proseguire in cresta, risalendo gli oltre 100 metri di dislivello per ‘conquistare’ la cima del Carmo di Brocchi e verificare se le 2 palle rosse passano proprio di lì…
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Chissà se Berthold Brecht sarebbe fiero di questa mia gita, ma, dopotutto….
chi se ne frega….
L’importante è che, nonostante gli innumerevoli dubbi nella scelta della gita e nel percorso sono tornato profondamente soddisfatto e convinto di aver preso tutte le decisioni giuste e al momento giusto…
Come ciò sia potuto accadere, proprio a me, così rinomato specialista delle decisioni sbagliate al momento sbagliato, è forse inspiegabile, sarà perché, alla fine, a forza di rimandare la decisione finale, più che scegliere ho lasciato che gli avvenimenti seguissero il loro corso naturale…
Già dalla scelta del giorno ho iniziato a complicarmi la vita, nonostante la Cresima di mia figlia la domenica sembrasse facilitare la decisione… Ho incominciato così a fantasticare di una gita di mezza giornata alla domenica mattina che mi consentisse di tornare in tempo, evitando così il brutto tempo previsto il sabato.
Incapace quindi di prendere questa prima decisione, provo ad aiutarmi con i proverbi: Meglio una gita oggi, che mezza domani o La gita frettolosa fa gli escursionisti bagnati? Niente da fare, allora sabato mattina provo con le webcams: a ponente tempo discreto, a levante solo nebbia… Ma, chissà, se fa brutto adesso magari viene bello dopo e viceversa…
Incomincio quindi a pensare che la cosa migliore sarebbe andare tutti e due i giorni onde capire a posteriori quale sarebbe stato il migliore....
Così, intanto, parto (e son già le 8,30)…
Non va meglio con la scelta della meta: parto in effetti con un intera libreria di guide e cartine più qualche decina di stampati (praticamente tutto tranne la documentazione della gita che finirò per fare…) onde poter rapidamente commutare strada facendo da una destinazione all’altra, dopo breve consultazione di qualche ora…
Prendo quindi l’autostrada senza sapere se andare a est o a ovest, ma piuttosto con l’intento di vedere meglio il tempo che fa dal cavalcavia dello svincolo… Alla fine, evitato mirabilmente lo spartitraffico tra le 2 direzioni mi troverò ad andare verso ovest, dove la mia documentazione prevede più possibilità di gite…
Il tempo sul mare pare accettabile, ma tutti i principali gruppi montuosi sono nella nebbia: passo così il Gruppo di Voltri, poi quello di Arenzano, supero quindi anche Savona tralasciando dunque anche la Rocca dell’Adelasia e la Rocca dei Corvi che pensavo essere un’ottima destinazione per una gita di ripiego, sempre senza alcuna idea di dove andrò a fermarmi…
Passo quindi San Pietro ai Monti e il Carmo: completamente invisibili…
Sono ormai vicino ad Albenga riuscirò ad evitare di uscire lì per default? Dopotutto è sicuramente la mia uscita ‘preferita’ e più frequentata…..
No, tanto più, che il Monte Acuto, unica ardita vetta a forare le nuvole sembra la sola destinazione plausibile e, perdipiù, una delle poche di cui ho lasciato la documentazione a casa… Come resistere quindi? Semplice, basta sbagliar strada e, invece di prendere per Ceriale, ritrovarsi a Villanova d’Albenga sulla strada per il passo del Ginestro…Verrebbe logico a questo punto proseguire ed andare al Pizzo di Evigno, ma non sarebbe giusto, di questa gita, in effetti, ho la documentazione appresso e che riesploratore sarei ad usarla? A risolvere queste profonde questioni di deontologia esplorativa la sagoma del Saccarello, nitida in lontananza, mi fa capire che posso osare di più… Le nuvole basse però coprono tutto il gruppo Galero-Armetta: devo andare più a ovest. Mi viene in mente allora il Monega: sì ho la descrizione della gita su ‘100 gite in liguria’, ma è sufficientemente vaga e fa riferimento a difficoltà di orientamento e a tratti fuori sentiero e, poi, per fortuna, non ho la cartina… Direi che va bene, anche la strada in macchina è descritta piuttosto fantasiosamente: è proprio quello che ci vuole per un riesploratore come me…
Inizia così la ricerca del Passo della Teglia che dovrebbe trovarsi su una sterrata che inizia a 11 Km da Rezzo. Capito brillantamente e usando solo ‘l’aiuto del pubblico’ (gli abitanti di Rezzo) che ‘a 11Km da’ può significare anche ‘oltre’ e non solo ‘prima di’, smetto di cercare il Passo della Teglia a Pieve di Teco e inizio a cercarlo su una sterrata a 9,5 Km da Rezzo. Che importa se gli abitanti di Rezzo mi hanno detto che è asfaltata, la mia guida di 15 anni fa (100 gite in liguria) dice che è sterrata…Rimediato quindi anche quest’errore, giusto per avere il tempo di farne degli altri, arrivo finalmente al Passo e inizio la gita a piedi all’’alba’ delle 11,36…
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Re: Monte Monega (1882)
Bravo bellissima gita
Anch'io prima o poi voglio farci un salto....in futuro ti chiedero' qualche consiglio
Avevo capito che saresti andato da tutt'altra parte ....ma poi leggendo ho capito che non sapevi nemmeno tu dove andare....alla fine penso che hai scelto per il meglio

Anch'io prima o poi voglio farci un salto....in futuro ti chiedero' qualche consiglio

Avevo capito che saresti andato da tutt'altra parte ....ma poi leggendo ho capito che non sapevi nemmeno tu dove andare....alla fine penso che hai scelto per il meglio


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Re: Monte Monega (1882)
Dovresti sapere che con me non si sa mai dove si finisce, neanche quando l'itinerario è prestabilito....MAURY76 wrote:Avevo capito che saresti andato da tutt'altra parte ....ma poi leggendo ho capito che non sapevi nemmeno tu dove andare....alla fine penso che hai scelto per il meglio

Sì, credo che mi sia andata bene, anche se, se avessi fatto ancora più tardi, il tempo sarebbe stato ancora meglio...
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Re: Monte Monega (1882)
Lo credo anch'io.
Ma foto al Monte Monega (a parte quelle in vetta con la croce) non ne hai fatto?
Ma foto al Monte Monega (a parte quelle in vetta con la croce) non ne hai fatto?

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Re: Monte Monega (1882)
Il giro che hai fatto mi sembra sia lo stesso che avevo fatto io (9/10/2005) anche se, ad essere sincero, non mi ricordo ci fossero i segnavia sulla cresta tra il Monega e il passo Mezzaluna e nemmeno il bivio segnalato con il sentierino sulla sterrata.
Vedo che comunque la situazione complessiva dei segnavia non sembrerebbe molto migliorata.
Come mai non hai nemmeno nominato la dolina, il "menhir" e la "pietra sacrificale" nei pressi della localita` San Lorenzo?
Vedo che comunque la situazione complessiva dei segnavia non sembrerebbe molto migliorata.
Come mai non hai nemmeno nominato la dolina, il "menhir" e la "pietra sacrificale" nei pressi della localita` San Lorenzo?
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Re: Monte Monega (1882)
Se non te li ricordi vuol dire che non c'erano...em wrote:Il giro che hai fatto mi sembra sia lo stesso che avevo fatto io (9/10/2005) anche se, ad essere sincero, non mi ricordo ci fossero i segnavia sulla cresta tra il Monega e il passo Mezzaluna e nemmeno il bivio segnalato con il sentierino sulla sterrata.

Quantitativamente sì... Ma crea più confusione che altro...em wrote:Vedo che comunque la situazione complessiva dei segnavia non sembrerebbe molto migliorata.
em wrote:Come mai non hai nemmeno nominato la dolina, il "menhir" e la "pietra sacrificale" nei pressi della localita` San Lorenzo?

A San Lorenzo ho visto solo qualche rudere di muratura...
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Re: Monte Monega (1882)
Sì le ho fatte ma sono solo sul mio computer...MAURY76 wrote:Ma foto al Monte Monega (a parte quelle in vetta con la croce) non ne hai fatto?
Comunque:
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Re: Monte Monega (1882)
soundofsilence wrote:Sì le ho fatte ma sono solo sul mio computer...MAURY76 wrote:Ma foto al Monte Monega (a parte quelle in vetta con la croce) non ne hai fatto?
Comunque:


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Re: Monte Monega (1882)
Riguardo a dolina ecc. vedi: http://images.comunitamontanaarroscia.i ... _rezzo.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
- soundofsilence
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Re: Monte Monega (1882)
Grazie, lo sapevo che avrei dovuto fare tutto il crinale, anche la parte tra il Mezzaluna e la Teglia...em wrote:Riguardo a dolina ecc. vedi: http://images.comunitamontanaarroscia.i ... _rezzo.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

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- giorgio.mazzarello
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Re: Monte Monega (1882)
Bella escursione Sound, e bella descrizione con gli aspetti introspettivi e personali che ormai caratterizzano ogni tuo racconto.
Il percorso è quasi uguale a quella che ho fatto l’anno scorso, l’unica differenza è che all’andata sono passato nel versante sud-ovest del Carmo dei Brocchi (dalla teglia non ho imboccato la sterrata ma il sntierino a SX con segnavia 1 bollo rosso), mentre la discesa dal Monega l’ho fatta dalla strada dell’andata.
Qui sotto la carta del percorso che hai fatto tu
CARTINA DEL PERCORSO

Link alla carta in alta definizione:
https://www.quotazero.com/album/albums/u ... rta%29.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
E qui qualche foto che ho fatto l’anno scorso:
CARMO DELL’OMO E CARMO DEI BROCCHI

VERSANTE SUD CARMO DELL’OMO

TERRAZZAMENTI NEL VERSANTE SUD CARMO DELL’OMO

ALBERO LUNGO IL PERCORSO

IL SOTTO DI SAN LORENZO ANTICO LUOGO DI CULTO

SOTTO DI SAN LORENZO: IL RECINTO IN PIETRE

SOTTO DI SAN LORENZO: L’ANTICO ALTARE SACRIFICALE CON LA COPPELLA

PASSO DELLA MEZZALUNA

PANORAMA VERSO IL FRONTE’ ED IL SACCARELLO

CIMA DONZELLA (ed il crinale percorso da Sound per la discesa)

PASSO PIAN DEL LATTE SALENDO VERSO IL MONEGA

Ciao
Giorgio
Il percorso è quasi uguale a quella che ho fatto l’anno scorso, l’unica differenza è che all’andata sono passato nel versante sud-ovest del Carmo dei Brocchi (dalla teglia non ho imboccato la sterrata ma il sntierino a SX con segnavia 1 bollo rosso), mentre la discesa dal Monega l’ho fatta dalla strada dell’andata.
Qui sotto la carta del percorso che hai fatto tu
CARTINA DEL PERCORSO

Link alla carta in alta definizione:
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E qui qualche foto che ho fatto l’anno scorso:
CARMO DELL’OMO E CARMO DEI BROCCHI
VERSANTE SUD CARMO DELL’OMO
TERRAZZAMENTI NEL VERSANTE SUD CARMO DELL’OMO
ALBERO LUNGO IL PERCORSO
IL SOTTO DI SAN LORENZO ANTICO LUOGO DI CULTO
SOTTO DI SAN LORENZO: IL RECINTO IN PIETRE
SOTTO DI SAN LORENZO: L’ANTICO ALTARE SACRIFICALE CON LA COPPELLA
PASSO DELLA MEZZALUNA
PANORAMA VERSO IL FRONTE’ ED IL SACCARELLO
CIMA DONZELLA (ed il crinale percorso da Sound per la discesa)
PASSO PIAN DEL LATTE SALENDO VERSO IL MONEGA
Ciao
Giorgio
- soundofsilence
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Re: Monte Monega (1882)
Grazie delle informazioni e delle cartine.



Purtroppo, attualmente, ci sono 2 bolli rossi anche sul sentierino, anzi, a tratti, ci sono 4 bolli (3 rossi e 1 bianco)...giorgio.mazzarello wrote:sud-ovest del Carmo dei Brocchi (dalla teglia non ho imboccato la sterrata ma il sntierino a SX con segnavia 1 bollo rosso)
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Monte Monega (1882)
Ecco una foto in cui si vedono i 4 bolli:
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Re: Monte Monega (1882)
Prego Sound!!soundofsilence wrote:Grazie delle informazioni e delle cartine.![]()
![]()
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Purtroppo, attualmente, ci sono 2 bolli rossi anche sul sentierino, anzi, a tratti, ci sono 4 bolli (3 rossi e 1 bianco)...giorgio.mazzarello wrote:sud-ovest del Carmo dei Brocchi (dalla teglia non ho imboccato la sterrata ma il sntierino a SX con segnavia 1 bollo rosso)
Incredibile quanti segnavia nascono. Prtroppo è già da quando ho iniziato a cartografare la zona della provincia di Imperia che ho notato parecchia confusione nei segnavia dei sentieri "minori".
I principali (come Via Marenca e Balcone Mediterraneo) sono segnati in modo omogeneo, mente gli altri no.
Giorgio
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Re: Monte Monega (1882)
Belle foto ,bravo Giorgio,anche per la cartina
.
Quando ci sei stato? Maggio,Giugno?

Quando ci sei stato? Maggio,Giugno?

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Re: Monte Monega (1882)
Grazie Maury!!MAURY76 wrote:Belle foto ,bravo Giorgio,anche per la cartina.
Quando ci sei stato? Maggio,Giugno?
Purtroppo non erano quei bei mesi che sono maggio e giugno, ma era il torrido agosto, anche se dal verde dei prati non si direbbe.
Giorgio
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Re: Monte Monega (1882)
Infatti ,avrei detto che ad Agosto fosse stato piu' seccogiorgio.mazzarello wrote:Grazie Maury!!MAURY76 wrote:Belle foto ,bravo Giorgio,anche per la cartina.
Quando ci sei stato? Maggio,Giugno?
Purtroppo non erano quei bei mesi che sono maggio e giugno, ma era il torrido agosto, anche se dal verde dei prati non si direbbe.
Giorgio


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Re: Monte Monega (1882)
Scusate se mi intrometto ma dai prati in gran parte brucati e ingialliti e dagli alberi che cominciano a ingiallire io avrei detto una stagione anche piu` avanzata (tra fine agosto e meta` settembre se non oltre).
Re: Monte Monega (1882)
sul monega c'ero stato tanti anni fa con mia madre e mia sorella
bravo sound sempre in giro

bravo sound sempre in giro

Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Monte Monega (1882)
Una famiglia 'Monegasca'....alec wrote:sul monega c'ero stato tanti anni fa con mia madre e mia sorella![]()

Mi sembra che anche tu ti difendi...alec wrote:bravo sound sempre in giro
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Re: Monte Monega (1882)
soundofsilence wrote:Una famiglia 'Monegasca'....alec wrote:sul monega c'ero stato tanti anni fa con mia madre e mia sorella![]()
![]()

strano che fossero venute in gita, le donne di casa non gradiscono molto la montagna preferiscono di gran lunga il mare


il giorno dopo eravamo andati sul Pizzo d'Evigno...
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Re: Monte Monega (1882)
em wrote:Scusate se mi intrometto ma dai prati in gran parte brucati e ingialliti e dagli alberi che cominciano a ingiallire io avrei detto una stagione anche piu` avanzata (tra fine agosto e meta` settembre se non oltre).
Si , facciamo Dicembre cosi' non ci pensiamo piu'

A parte gli scherzi tutto sto ingiallimento non lo vedo e quel poco che c'e' credevo fossero le vecchie erbette che verso maggio/giugno vengono sostituite dalle nuove......comunque non e' cosi' importante


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Re: Monte Monega (1882)
Si vede che sei poco osservatore! 

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Re: Monte Monega (1882)
Vi posso garantire che era il 20 agosto del 2009.
Le condizioni meteo erano di grande afa che per vari giorni ha sfogato in temporali pomeridiani su tutto il crinale Monega-Saccarello.
Giorgio
Le condizioni meteo erano di grande afa che per vari giorni ha sfogato in temporali pomeridiani su tutto il crinale Monega-Saccarello.
Giorgio
Re: Monte Monega (1882)
Domenica sono andato con due amici, partendo da passo teglia..
Bel giro, soprattutto il colpo d'occhio dal passo della mezzaluna sulla valle argentina, triora, pietravecchia, toraggio, frontè e saccarello.
La prima parte di escursione nel bosco aiuta a non patire troppo il caldo. Al ritorno non è mancato neanche un inizio di pioggerella... a Molini di Triora doveva esserci un bel temporale, mentre sulla cresta del monega non sono arrivate che due gocce.
Nonostante che agli alpeggi non siano ancora arrivati mucche e pastori, mosche in quantità.
E Zecche: beccate un paio sulla via del ritorno per cresta.
alcune foto: https://www.facebook.com/photo.php?pid= ... 1514811171


Bel giro, soprattutto il colpo d'occhio dal passo della mezzaluna sulla valle argentina, triora, pietravecchia, toraggio, frontè e saccarello.
La prima parte di escursione nel bosco aiuta a non patire troppo il caldo. Al ritorno non è mancato neanche un inizio di pioggerella... a Molini di Triora doveva esserci un bel temporale, mentre sulla cresta del monega non sono arrivate che due gocce.
Nonostante che agli alpeggi non siano ancora arrivati mucche e pastori, mosche in quantità.
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Le cose che possiedi alla fine ti possiedono...
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Re: Monte Monega (1882)
Ci sono stato il 1 maggio, pero' partendo da Colle d'Oggia.
Da li ho guardato tanto il Toraggio fino ad innamorarmi: sara' senz'altro l'oggetto della prossima.
Mi piacerebbe tornarci quando fioriscono i rododendri.
Per ammirare tale fioritura sara' ancora meglio Garezzo-Fronte'
DOMANDA: Quando sara' il momento migliore?
Da li ho guardato tanto il Toraggio fino ad innamorarmi: sara' senz'altro l'oggetto della prossima.
Mi piacerebbe tornarci quando fioriscono i rododendri.
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Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio.
(Bertolt Brecht)
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Re: Monte Monega (1882)
La classica gita per ammirare le fioriture dei rododendri è il pizzo d'ormea a metà giugno...Piervi wrote:Ci sono stato il 1 maggio, pero' partendo da Colle d'Oggia.
Da li ho guardato tanto il Toraggio fino ad innamorarmi: sara' senz'altro l'oggetto della prossima.
Mi piacerebbe tornarci quando fioriscono i rododendri.
Per ammirare tale fioritura sara' ancora meglio Garezzo-Fronte'
DOMANDA: Quando sara' il momento migliore?

in zona garezzo-frontè direi che il periodo dovrebbe essere più o meno lo stesso..
comunque .. visto che sono un naturalista della domenica.. sarà meglio che qualcuno confermi ...
ciao!
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Re: Monte Monega (1882)
giumork wrote:La classica gita per ammirare le fioriture dei rododendri è il pizzo d'ormea a metà giugno...

grazie
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Re: Monte Monega (1882)
L'abito non fa il Monega

Poco sotto il Passo Pian del Latte
Il meteo determina la scelta della destinazione: dev’essere qualcosa nel ponente. Alla fine, rimangono in ballo Ceppo e Monega; tra i due, la spunta il secondo.
Siamo soltanto io ed S, senza neppure il povero Gromit, appiedato da volgarissime ragioni di cassetta. Il viaggio si rivela decisamente lungo. L’aria, in compenso, è a dir poco fresca se non fredda. Sceso dalla macchina, indosso la giacca a vento, che non toglierò per il resto della giornata.
Tira, infatti, una discreta arietta; per di più, sembra che stia per mettersi a piovere da un momento all’altro. Fiduciosi nelle previsioni che ci garantiscono che in realtà quella che vediamo non è nebbia ma una schiarita, partiamo.
L’idea sarebbe di fare un anello, salendo in vetta dalla strada sterrata e poi rientrando per il crestone.
Il percorso dell’andata si snoda senza troppi problemi, prima una mulattiera e, poi una strada sterrata.
Anche il tempo sembra migliorare. Di tanto in tanto, la vetta spunta in qualche squarcio di azzurro.

Attimo di visibilità
Ovviamente il tutto va a carte quarantotto quando arrivo al Passo Pian del Latte: sollecitato a gran voce da S. arrivo appena in tempo per gettare uno sguardo alle Liguri, prima che cali il sipario. Saliamo in vetta nella nebbia.
Mangiamo di corsa, senza nemmeno sederci e ripartiamo, sempre rigorosamente nel nebbione, lungo la cresta.
Tutti e due abbiamo la traccia da seguire sul GPS, ma evidentemente non basta. Un po’, perché mentre si cammina si guarda dove si mettono i piedi e un po’ perché tutti e due siamo colti da una strana sindrome per cui le nostre personali opinioni, essendo esatte, prevalgono non solo su quello che dice il GPS ma anche su quello che vediamo con i nostri stessi occhi.
Così, scavalcata la Rocca dell’ Agnello scambiamo una cresta secondaria per quella principale e scendiamo su un versante diverso da quello dove credevamo di trovarci. Per migliorare la situazione, confermo l’esattezza del nostro percorso (malgrado i luoghi siano evidentemente del tutto diversi da quelli che abbiamo attraversato in salita) individuando la roulotte verde che abbiamo visto prima.
Alla fine, ci arrendiamo all’evidenza strumentale; tiriamo dritti per un pendio piuttosto ripido di erba sino ad incocciare una traccia che ci riporta in costa al Passo Monega. A quel punto, giustamente, la nebbia si alza e – per non saper né leggere né scrivere – con la coda tra le gambe e le ginocchia indolenzite torniamo sulla sterrata percorsa in salita.
Rischio un secondo pasticcio un po’ più in basso, quando decido di non seguire S. nella sua visita al Ciotto di S. Lorenzo. Mi accorgo appena in tempo che la sterrata che sto seguendo abbastanza bovinamente comincia a scendersene da un’altra parte: dritto per dritto, risalgo sino a ritornare sul sentiero giusto.
Arriviamo così alla macchina ed iniziamo l’ improba caccia ad un bar aperto, che troviamo solo a Garlenda. La simpatia del gestore compensa la lunghezza della cerca.
Gita un po’ sottotono, principalmente per il tempo che ha tolto ogni panorama e ha reso impossibile il percorso di cresta, probabilmente molto più remunerativo della sterrata percorsa all’andata. D’altronde, una gita trovata, visto che le condizioni meteo della giornata non erano proprio ideali!
`Cause tramps like us, baby we were born to run
il mio blog: http://stellainaltomare.blogspot.com
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Re: Monte Monega (1882)
peccato per il tempo e conseguente mancanza di foto.
Da dove siete partiti?
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Re: Monte Monega (1882)
Passo della Teglia.
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Re: Monte Monega (1882)
ah, il monega...
sto giro mi fà veramente impazzire...mi piace un sacco, non sò perchè...
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date un calcio all'impossibile
Re: Monte Monega (1882)
Io lo so.mett_costabalenae wrote:ah, il monega...
sto giro mi fà veramente impazzire...mi piace un sacco, non sò perchè...

Ho in mente di andare su alla meta' di giugno passando per il carmo dei Brocchi.
Se ti vuoi aggregare devi fare domanda in carta bollata entro la fine di maggio.
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Re: Monte Monega (1882)
dai, lo sai che mia moglie...insomma...a metà di giugno non posso!Piervi wrote:Io lo so.mett_costabalenae wrote:ah, il monega...
sto giro mi fà veramente impazzire...mi piace un sacco, non sò perchè...![]()
Ho in mente di andare su alla meta' di giugno passando per il carmo dei Brocchi.
Se ti vuoi aggregare devi fare domanda in carta bollata entro la fine di maggio.
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Re: Monte Monega (1882)
Le previsioni non erano un granche', ma alzandomi alle 6 e vedendo cielo sereno e per di piu' stanco di giri attorno casa, ho optato per un po' di alta montagna.
Il tempo ha tenuto fino che sono arrivato sul m. Carmo di Brocchi, poi si e' tappato inesorabilmente. (f-k)
L'tinerario e' stato quasi tutto off-road per fil di cresta.
Dalla Teglia fino al Sotto di S.Lorenzo su sentiero, poi a monte della depressione sulla sx il sentiero fino al passo delle Porte e di qui la magnifica e ripidissima cresta dei Brocchi (croce e quaderno di vetta) poi a naso verso il passo della Mezzaluna.
Per Sound: di palle colorate, manco l'ombra.
In seguito ho evitato di salire sul Donzella aggirandolo, poi ho seguito la cresta fino in cima. Il ritorno sulla carrareccia e poi il sentiero nel bosco.
17 Km in 7 ore.
Il tempo ha tenuto fino che sono arrivato sul m. Carmo di Brocchi, poi si e' tappato inesorabilmente. (f-k)
L'tinerario e' stato quasi tutto off-road per fil di cresta.
Dalla Teglia fino al Sotto di S.Lorenzo su sentiero, poi a monte della depressione sulla sx il sentiero fino al passo delle Porte e di qui la magnifica e ripidissima cresta dei Brocchi (croce e quaderno di vetta) poi a naso verso il passo della Mezzaluna.
Per Sound: di palle colorate, manco l'ombra.
In seguito ho evitato di salire sul Donzella aggirandolo, poi ho seguito la cresta fino in cima. Il ritorno sulla carrareccia e poi il sentiero nel bosco.
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Re: Monte Monega (1882)
Non sono mai salito sul Carmo dei Brocchi andando al Monega, e mi piacerebbe farlo, magari il prossimo autunno.Piervi wrote: poi a monte della depressione sulla sx il sentiero fino al passo delle Porte e di qui la magnifica e ripidissima cresta dei Brocchi (croce e quaderno di vetta) poi a naso verso il passo della Mezzaluna.
Dal passo di Teglia c'è un esile sentierino che si tiene sul filo della cresta che dà su Drego, ma poi mi sembra che confluisca sul sentiero stradello che oltrepassato il cippo del cacciatore scende a San Lorenzo.

Grazie Piervi, bella la zona del Monega.


Ciao.
P.S. Anche a me ricorda qualcosa quella pietra... mah..

"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Monte Monega (1882)
Grazie a te Littletino.Littletino wrote:Dal passo di Teglia c'è un esile sentierino che si tiene sul filo della cresta che dà su Drego, ma poi mi sembra che confluisca sul sentiero stradello che oltrepassato il cippo del cacciatore scende a San Lorenzo.
Il Passo delle Porte dove si trova? Com'è la cresta del Carmo?
Grazie Piervi, bella la zona del Monega.Peccato che spesso ci sia la nebbia.
![]()
Ciao.
Dove c'e' il cippo del cacciatore (fummo amici

Il passo delle Porte invece e' quello sopra il Sotto si S.Lorenzo e guardando da li, sulla destra e' il Carmo dei Brocchi. La cresta di salita, come potrai vedere dal Sotto, e' ripidissima ma ne vale la pena salirci per la vista fantastica a ovest e nord. Al mattino presto e' facile vedere i camosci.
Sul filo di cresta il sentiero e' aleatorio, ma essendo cresta dovrebbe essere facile anche senza.
Invece a ovest (Valle Argentina) esiste un bel sentiero che prosegue parallelo a quello del bosco, che arriva alla Mezzaluna, ed essendo allo scoperto e' molto piu' panoramico.
Si prende sulla sx poco dopo la partenza (mi pare sia segnalato ma non ricordo bene)
ciao!!
PS per la pietra, vediamo di farci venire in mente a cosa assomiglia. Sara' mica il naso?
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Re: Monte Monega (1882)
forse una bottiglia di pigato?Piervi wrote:
PS per la pietra, vediamo di farci venire in mente a cosa assomiglia. Sara' mica il naso?
il sentiero che passa all'esterno è subito dopo il passo teglia, sulla sx si sale una piccola scarpatina, forse segnalata da uno dei vari segni a bolli che lì non si sprecano....
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Re: Monte Monega (1882)
strano come il menhir visto da quella angolazione sembri davvero piccolo...invece è abbastanza grande, quasi due metri,,,
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Re: Monte Monega (1882)
Ahhh!!!! il pigato La Ginestraia dolci ricordi....
Il Menhir l'ho preso dall'alto con lo zoom e lo era quasi 2 metri perche' alto come me
Magari ho fotografato una pietra a caso, vai a sapere....

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