Carnino- Passo Lagarè - Ferà - Colle dei Signori - Carnino
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Carnino- Passo Lagarè - Ferà - Colle dei Signori - Carnino
Trovate una relazione di questo itinerario sulla guida di Parodi "Laghi, cascate e altre meraviglie" concatenando i percorsi 17 e 18, oppure su questo sito:
http://www.gambeinspalla.altervista.org ... l_fera.htm
Partiti da Genova per le 7:10 arriviamo al parcheggio di Carnino Superiore (1397) dopo poco meno di due ore. La giornata non inizia nel migliore dei modi, Defe ha dimenticato di caricare le pile della fotocamera (arghhhhhhhh!) e il cielo è coperto da nuvoloni grigiastri (a dispetto delle previsioni).
Un po' seccati iniziamo a camminare per una stradetta cementata che passa sotto ultime case del piccolo borgo, in breve la viuzza finisce giungendo ad un bivio, giriamo a sinistra e dopo aver attraversato due rii (non fidatevi della passerella!!!) iniziamo a salire verso il Passo di Lagarè. La piccola mulattiera sale ripida nel bosco (che in questo periodo mostra dei colori davvero splendidi) con belle vedute su Carnino Inferiore e le soprastanti formazioni rocciose. Camminando il malumore passa, io non ho portato i bastoncini e mi sento monco, per fortuna rimedio un bastone (un po' marcio a dire il vero) che mi aiuta nella risalita che a tratti è notevole. In breve raggiungiamo il Passo Lagarè (1745), il luogo è molto selvaggio e affascinante, sopra di noi incombono delle formazioni rocciose, sotto di noi si intravedono le pareti strapiombanti della Gola delle Fascette e tutt'intorno a noi ci avvolge il bosco dai mille colori.
Proseguendo verso Upega giungiamo ad una bella sella panoramica, qui abbandoniamo la mulattiera e risaliamo lentamente e faticosamente verso destra un ripido pendio erboso sino ad una cima minore sormontata da una picola croce che guadagnamo con facili passi di arrampicata. Il sole ha squarciato le ultime nuvole, si prospetta una giornata meravigliosa, dalla cima si ha una bella vista del Mongioie e della Valle di Upega con il vasto Bosco delle Navette.
Ridiscesi proseguiamo verso ovest raggiungendo la Cima del Caplet (1958). Di qui in poi si prosegue seguendo più o meno fedelmente lo spartiacque, attraversando boschetti di pini, prati e superando brevi tratti rocciosi proprio sul filo di cresta. Il percorso è segnato in maniera un po' discontinua con tacche di vernice rossa, e spesso occorre un po' di occhio e buon senso per non finire fuori percorso.
Ad un certo punto, poco prima di raggiungere il Ferà si aggirano a nord delle formazioni rocciose su elementari cenge attrezzate con cavo di acciaio.
Finalmente arriviamo ai piedi del Ferà, la parete orientale è decisamente fuori della nostra portata, io salgo per un breve diedro-canale mentre Defe va sul sicuro salendo per la traccia "ufficiale".
...continua...
http://www.gambeinspalla.altervista.org ... l_fera.htm
Partiti da Genova per le 7:10 arriviamo al parcheggio di Carnino Superiore (1397) dopo poco meno di due ore. La giornata non inizia nel migliore dei modi, Defe ha dimenticato di caricare le pile della fotocamera (arghhhhhhhh!) e il cielo è coperto da nuvoloni grigiastri (a dispetto delle previsioni).
Un po' seccati iniziamo a camminare per una stradetta cementata che passa sotto ultime case del piccolo borgo, in breve la viuzza finisce giungendo ad un bivio, giriamo a sinistra e dopo aver attraversato due rii (non fidatevi della passerella!!!) iniziamo a salire verso il Passo di Lagarè. La piccola mulattiera sale ripida nel bosco (che in questo periodo mostra dei colori davvero splendidi) con belle vedute su Carnino Inferiore e le soprastanti formazioni rocciose. Camminando il malumore passa, io non ho portato i bastoncini e mi sento monco, per fortuna rimedio un bastone (un po' marcio a dire il vero) che mi aiuta nella risalita che a tratti è notevole. In breve raggiungiamo il Passo Lagarè (1745), il luogo è molto selvaggio e affascinante, sopra di noi incombono delle formazioni rocciose, sotto di noi si intravedono le pareti strapiombanti della Gola delle Fascette e tutt'intorno a noi ci avvolge il bosco dai mille colori.
Proseguendo verso Upega giungiamo ad una bella sella panoramica, qui abbandoniamo la mulattiera e risaliamo lentamente e faticosamente verso destra un ripido pendio erboso sino ad una cima minore sormontata da una picola croce che guadagnamo con facili passi di arrampicata. Il sole ha squarciato le ultime nuvole, si prospetta una giornata meravigliosa, dalla cima si ha una bella vista del Mongioie e della Valle di Upega con il vasto Bosco delle Navette.
Ridiscesi proseguiamo verso ovest raggiungendo la Cima del Caplet (1958). Di qui in poi si prosegue seguendo più o meno fedelmente lo spartiacque, attraversando boschetti di pini, prati e superando brevi tratti rocciosi proprio sul filo di cresta. Il percorso è segnato in maniera un po' discontinua con tacche di vernice rossa, e spesso occorre un po' di occhio e buon senso per non finire fuori percorso.
Ad un certo punto, poco prima di raggiungere il Ferà si aggirano a nord delle formazioni rocciose su elementari cenge attrezzate con cavo di acciaio.
Finalmente arriviamo ai piedi del Ferà, la parete orientale è decisamente fuori della nostra portata, io salgo per un breve diedro-canale mentre Defe va sul sicuro salendo per la traccia "ufficiale".
...continua...
Dalla cima (2235) si gode un bellissimo panorama sul massiccio del Marguareis verso nord, a sud ovest su Cima Missun e Mont Bertrand, mentre a Ovest fanno capolino le Marittime con il Bego, il Gelas, il Matto e la Serra dell'Argentera.
Mangiato un panino scendiamo tranquilli seguendo il crinale in direzione ovest, attraverso un sistema di cenge erbose esposte che richiedono solo attenzione e un passo sicuro, ma non movimenti particolari (occhio in caso di pioggia possono diventare pericolose, ma si possono aggirare a valle a patto di spendere più tempo e fatica) raggiungiamo la rotabile sterrata direzione Colle dei Signori.
E'ancora presto per tornare, si discute sul da farsi, Defe propone di fare una puntata al Marguareis, ma la stanchezza nelle gambe si fa sentire e non ci sentiamo pronti per ulteriori 600 metri di dislivello. Decidiamo per la vicina Cima di Pertegà: dalla rotabile saliamo tagliando il versante nord-est fino a raggiungere il crinale che ci porta in vetta (2400). La vetta è meno anonima di quello che sembra dal basso, e regala una bella vista sull'Arco delle Marittime sino al solitario Monviso.
Dalla vetta scendiamo per un pezzo lungo il crinale, e poi ci buttiamo in discesa sul versante nord-ovest sino a riprendere la rotabile che ci porta al Rifugio Don Barbera.
Di qui scendiamo per la bella Valle di Carnino, facendo in discesa in percorso già descritto da Paolo59 nel thread "Marguareis da Carnino".
Tirando le somme, la gita a mio avviso è bellissima per la notevole varietà di paesaggi e per il senso di avventura che si respira, la consiglio caldamente, certo è richiesto un discretto allenamento e un passo sicuro quindi magari non è proprio indicata per portarci la ragazza o il figlioletto.
Tempi di percorrenza, il sito di "gambe in spalla" calcola circa 4 ore e 45 (da Carnino al Rifugio), Parodi ne indica 4, noi l'abbiamo percorsa in 4 ore e 20 minuto più minuto meno. Il percorso è discretamente faticoso, caratterizzato da numerosi saliscendi, il dislivello complessivo comunque non supera i 1000 metri (non conto qua la Cima di Pertegà che considero un "extra") e spesso ci si deve fermare per addocchiare la traccia giusta da percorrere. Dal rifugio di ritorno a Carnino sono due ore scarse (giusto contando la stanchezza accumulata, possono essere anche meno).
Mangiato un panino scendiamo tranquilli seguendo il crinale in direzione ovest, attraverso un sistema di cenge erbose esposte che richiedono solo attenzione e un passo sicuro, ma non movimenti particolari (occhio in caso di pioggia possono diventare pericolose, ma si possono aggirare a valle a patto di spendere più tempo e fatica) raggiungiamo la rotabile sterrata direzione Colle dei Signori.
E'ancora presto per tornare, si discute sul da farsi, Defe propone di fare una puntata al Marguareis, ma la stanchezza nelle gambe si fa sentire e non ci sentiamo pronti per ulteriori 600 metri di dislivello. Decidiamo per la vicina Cima di Pertegà: dalla rotabile saliamo tagliando il versante nord-est fino a raggiungere il crinale che ci porta in vetta (2400). La vetta è meno anonima di quello che sembra dal basso, e regala una bella vista sull'Arco delle Marittime sino al solitario Monviso.
Dalla vetta scendiamo per un pezzo lungo il crinale, e poi ci buttiamo in discesa sul versante nord-ovest sino a riprendere la rotabile che ci porta al Rifugio Don Barbera.
Di qui scendiamo per la bella Valle di Carnino, facendo in discesa in percorso già descritto da Paolo59 nel thread "Marguareis da Carnino".
Tirando le somme, la gita a mio avviso è bellissima per la notevole varietà di paesaggi e per il senso di avventura che si respira, la consiglio caldamente, certo è richiesto un discretto allenamento e un passo sicuro quindi magari non è proprio indicata per portarci la ragazza o il figlioletto.
Tempi di percorrenza, il sito di "gambe in spalla" calcola circa 4 ore e 45 (da Carnino al Rifugio), Parodi ne indica 4, noi l'abbiamo percorsa in 4 ore e 20 minuto più minuto meno. Il percorso è discretamente faticoso, caratterizzato da numerosi saliscendi, il dislivello complessivo comunque non supera i 1000 metri (non conto qua la Cima di Pertegà che considero un "extra") e spesso ci si deve fermare per addocchiare la traccia giusta da percorrere. Dal rifugio di ritorno a Carnino sono due ore scarse (giusto contando la stanchezza accumulata, possono essere anche meno).
...bel racconto!
Comunque non avete messo neppure troppo per l'accesso in auto e anche a piedi mi pare abbiate tenuto tempi ragionevoli visto che spesso non si conta che se il percorso si fa per la prima volta ci si ferma anche a volte per capire dove si deve andare etc..
P.s.
Ma Defender la ragazza dove l'ha lasciata? a casa?
Ha fatto bene...
...

Comunque non avete messo neppure troppo per l'accesso in auto e anche a piedi mi pare abbiate tenuto tempi ragionevoli visto che spesso non si conta che se il percorso si fa per la prima volta ci si ferma anche a volte per capire dove si deve andare etc..

P.s.
Ma Defender la ragazza dove l'ha lasciata? a casa?

Ha fatto bene...

ho fatto quasi lo stesso percorso a ferragosto, però facendo anello su Upega, da qualche parte ho anche scritto la relazione ma non la trovo + .
per quanto riguarda la cresta del Ferà, fatta integrale , l'ho trovata con passaggi piuttosto impegnativi ed esposti, evitabili se non si è "pratici".
la discesa verso Upega è quasi interamente non segnata (nonostante la scritta su un masso che indica l'inizio) e si devono seguire labili tracce cercando di non entrare nel fitto del bosco.
per il giro ho impiegato circa 7 ore, di cui almeno 3 per la discesa a "naso" ...
per quanto riguarda la cresta del Ferà, fatta integrale , l'ho trovata con passaggi piuttosto impegnativi ed esposti, evitabili se non si è "pratici".
la discesa verso Upega è quasi interamente non segnata (nonostante la scritta su un masso che indica l'inizio) e si devono seguire labili tracce cercando di non entrare nel fitto del bosco.
per il giro ho impiegato circa 7 ore, di cui almeno 3 per la discesa a "naso" ...
Molto interessante, visto che la gita mi è piaciuta molto potrei rifarla in questa variante.Walter1 wrote:ho fatto quasi lo stesso percorso a ferragosto, però facendo anello su Upega, da qualche parte ho anche scritto la relazione ma non la trovo + .
per quanto riguarda la cresta del Ferà, fatta integrale , l'ho trovata con passaggi piuttosto impegnativi ed esposti, evitabili se non si è "pratici".
la discesa verso Upega è quasi interamente non segnata (nonostante la scritta su un masso che indica l'inizio) e si devono seguire labili tracce cercando di non entrare nel fitto del bosco.
per il giro ho impiegato circa 7 ore, di cui almeno 3 per la discesa a "naso" ...
Esistono foto della gita di Coren?

Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
Colsub TV in onda 24 ore su 24
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anche Colsub ed io oggi abbiamo fatto il percorso carnino - passo lagarè - cima del caplet - ferà - cima di pertegà - colle dei signori - carnino
abbiamo reso il tutto un po' più "alpinistico" salendo anche il dente mader ed il torrione mader, due curiose formazioni rocciose che si trovano tra la rocca ferà ed il ferà
il dente è un bel pinnacolo, la salita non è per niente banale, e soprattutto la discesa, visto che non avevamo portato corda od altro
il torrione è invece più potabile, si sale per una crestina breve ma esposta
tutta la cresta dal passo di lagarè alla cima di pertegà è molto panoramica
consiglio di proseguire fino sulla cima di pertegà, che merita
un po' di neve sul traverso attrezzato con cavi (inutili), ma non disturba molto, e un po' scendendo dalla cima di pertegà verso il rifugio don barbera (subito sotto il colle dei signori)
discesa a carnino tranquilla, se non fosse per un bell'acquazzone che ci ha lavati..
giro completo in poco meno di sette ore
abbiamo reso il tutto un po' più "alpinistico" salendo anche il dente mader ed il torrione mader, due curiose formazioni rocciose che si trovano tra la rocca ferà ed il ferà
il dente è un bel pinnacolo, la salita non è per niente banale, e soprattutto la discesa, visto che non avevamo portato corda od altro
il torrione è invece più potabile, si sale per una crestina breve ma esposta
tutta la cresta dal passo di lagarè alla cima di pertegà è molto panoramica
consiglio di proseguire fino sulla cima di pertegà, che merita
un po' di neve sul traverso attrezzato con cavi (inutili), ma non disturba molto, e un po' scendendo dalla cima di pertegà verso il rifugio don barbera (subito sotto il colle dei signori)
discesa a carnino tranquilla, se non fosse per un bell'acquazzone che ci ha lavati..

giro completo in poco meno di sette ore
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
genovesi?bade wrote:eh bravi......è un bel giro! Io ho solo fatto la seconda parte, quella che avete percorso per tornare indietro. L'avevo fatta per andare sul marguareis.
![]()
neve nella zona non ce n'è più? il marguareis è pulito?
p.s. indovina un pò cosa ti sto per chiedere...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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il marguareis direi che è l'unico monte della zona ancora bello biancobade wrote:neve nella zona non ce n'è più? il marguareis è pulito?
che progetti avevi?

Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Ecco qui una decina di foto https://www.quotazero.com/gallery/catego ... cat_id=153 .
Ciaoo
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Ecco il video della descrizione del percorso:

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piacevole no, ma indispensabile..bade wrote:certo che senza corda non deve essere stato molto piacevole scendere..![]()
quanti metri è quel balzo?

la guida dei monti dice 12 metri di III (secondo me un po' più difficile)
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Domenica 28 siamo stati sul ferà.
La situazione neve si è presentata ben diversa dalla settimana precendente (ero stato alla Chiusetta per una spedizione speleo agli Sciacalli).
In alcuni casi tornando indietro sulla monesi-limone verso il rifugio don Barbera e poi giù verso valle si affondava un buon metro nella neve.
Quando siamo tornati alla macchina era scuro già da un'ora circa..
Per il resto, la passeggiata è veramente bella e suggestiva!
Alcuni passaggi vicino alle creste si sono stati resi ostici dalla neve, niente di pericoloso comunque.
Certo un bel paio di ghette e le ciaspole per il ritorno sarebbero servite.



La situazione neve si è presentata ben diversa dalla settimana precendente (ero stato alla Chiusetta per una spedizione speleo agli Sciacalli).
In alcuni casi tornando indietro sulla monesi-limone verso il rifugio don Barbera e poi giù verso valle si affondava un buon metro nella neve.
Quando siamo tornati alla macchina era scuro già da un'ora circa..
Per il resto, la passeggiata è veramente bella e suggestiva!
Alcuni passaggi vicino alle creste si sono stati resi ostici dalla neve, niente di pericoloso comunque.
Certo un bel paio di ghette e le ciaspole per il ritorno sarebbero servite.



Le cose che possiedi alla fine ti possiedono...
http://www.adessospiana.it" onclick="window.open(this.href);return false;
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Ciao,siamo partiti da Carnino Superiore alle 9 circa...
ritorno per le 18.30,una piccola sgambata..
piu' che altro,c'era la neve contro cui "combattere".....
soprattutto,in alcuni punti,nel tratto pianeggiante prima della gola della chiusetta, si sprofondava quasi di un metro
ecco altre foto...in ordine cronologico



tutte le altre foto su
www.adessospiana.it
ritorno per le 18.30,una piccola sgambata..
piu' che altro,c'era la neve contro cui "combattere".....
soprattutto,in alcuni punti,nel tratto pianeggiante prima della gola della chiusetta, si sprofondava quasi di un metro
ecco altre foto...in ordine cronologico




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bade wrote:E' una gita che ancora mi manca![]()
da genova si vedevano le alpi liguri innevate...![]()
Ma da dove siete partiti?
- adessoschianta
- Matricola
- Posts: 39
- Joined: Tue Oct 23, 2007 23:07
- Location: apolide
- Contact:
Insieme ad Albaboy, Giumork e un amico, domenica scorsa ho partecipato alla via crucis del Ferà...
mi devo ancora riprendere...
sarà la vecchiaia, saranno stati i 40 cm di neve molle, sarà il ginocchio ormai attaccato con lo sputo, ma il tratto che va dalla strada sterrata che porta al rifugio Barbera fino a Carnino lo ricorderò tutta la vita come uno dei più grossi culi della mia carriera escursionistica... e menomale che Giumork era davanti battere la pista
Comunque ricorderò con piacere due cose:
- il recupero del cavo di acciaio in un passaggio attrezzato sotto un metro di neve accumulato dal vento, veramente un'immagine particolare
- lo splendore delle mie straordinarie scarpe Salomon che dopo otto ore di cammino nella neve hanno riacquistato i colori originali di quando le ho comprate ben 4 anni fa...eterne






sarà la vecchiaia, saranno stati i 40 cm di neve molle, sarà il ginocchio ormai attaccato con lo sputo, ma il tratto che va dalla strada sterrata che porta al rifugio Barbera fino a Carnino lo ricorderò tutta la vita come uno dei più grossi culi della mia carriera escursionistica... e menomale che Giumork era davanti battere la pista
Comunque ricorderò con piacere due cose:
- il recupero del cavo di acciaio in un passaggio attrezzato sotto un metro di neve accumulato dal vento, veramente un'immagine particolare
- lo splendore delle mie straordinarie scarpe Salomon che dopo otto ore di cammino nella neve hanno riacquistato i colori originali di quando le ho comprate ben 4 anni fa...eterne
Adesso Schiantaaaaaa!!!
http://www.adessospiana.it
http://www.pioero.it
dieci borghi attorno ad una pieve e una grande festa della birra artigianale, tra Lunigiana e Alpi Apuane
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- Pazzaura
- Titano di Quotazero
- Posts: 15185
- Joined: Fri Feb 09, 2007 9:23
- Location: Genova Sestri
- Contact:
Ieri con Claudia, Topo, Elena e Delo abbiamo finalmente fatto questa bellissima gita!
Siamo stati premiati da una giornata stupenda, fresca ma non fredda, e limpida.
I colori non sono ancora pienamente autunnali (visto il caldo, l'autunno è indietro), ma comunque si scorgono già le sfumature e il panorama era stupendo.
Siamo partiti da Carnino, saliti al passo Lagarè, e poi con qualche difficoltà abbiamo trovato l'inizio della cresta/crinale, che ci ha accompagnato fino al passo di framargal. Il percorso è molto interessante, facile (è dato EE) ma con qualche passaggio divertente. Come cime rilevanti si toccano il dente di Carnino, La cima Clapet, la rocca del Ferà e il Ferà.
La fatica si fa sentire nei saliscendi. Cumulativi sono "solo" 1100 circa di dislivello, ma fatti alternati con le discese si sentono eccome. Comunque siamo stati nei tempi, e ci siamo divertiti, godendoci una panorama che spaziava dalla cima Marguareis al Pizzo d'Ormea, passando per tutte le cime più rilevanti delle Liguri.
Il rientro passando dal Don Barbera è lunghetto ma piacevole, mai ripido.
Una gita che consiglio decisamente!
Le foto sono qui: https://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=487

Siamo stati premiati da una giornata stupenda, fresca ma non fredda, e limpida.
I colori non sono ancora pienamente autunnali (visto il caldo, l'autunno è indietro), ma comunque si scorgono già le sfumature e il panorama era stupendo.
Siamo partiti da Carnino, saliti al passo Lagarè, e poi con qualche difficoltà abbiamo trovato l'inizio della cresta/crinale, che ci ha accompagnato fino al passo di framargal. Il percorso è molto interessante, facile (è dato EE) ma con qualche passaggio divertente. Come cime rilevanti si toccano il dente di Carnino, La cima Clapet, la rocca del Ferà e il Ferà.
La fatica si fa sentire nei saliscendi. Cumulativi sono "solo" 1100 circa di dislivello, ma fatti alternati con le discese si sentono eccome. Comunque siamo stati nei tempi, e ci siamo divertiti, godendoci una panorama che spaziava dalla cima Marguareis al Pizzo d'Ormea, passando per tutte le cime più rilevanti delle Liguri.
Il rientro passando dal Don Barbera è lunghetto ma piacevole, mai ripido.
Una gita che consiglio decisamente!
Le foto sono qui: https://www.quotazero.com/album/thumbnails.php?album=487

"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Gran bel giro
. In questa stagione poi l'ambiente presenta dei colori ed un'atmosfera molto particolari.
Con i miei compagni avevamo, anni fa, fatto un giro simile al vostro, ma non per cresta (interessante alternativa
).
Raggiunto il passo Lagaré avevamo seguito il sentiero che porta alla Gola della Chiusetta. Poco prima della gola girando
a sinistra avevamo imboccato un evidente vallonetto, piuttosto ripido e faticoso che sbuca poco prima della
Cima localmente chiamata il cappello di Garibaldi (è la Rocca del Ferà ???). Da quel punto il sentiero e' stato comune al vostro.
Complimenti per la variante
.
FRANKIE@


Con i miei compagni avevamo, anni fa, fatto un giro simile al vostro, ma non per cresta (interessante alternativa

Raggiunto il passo Lagaré avevamo seguito il sentiero che porta alla Gola della Chiusetta. Poco prima della gola girando
a sinistra avevamo imboccato un evidente vallonetto, piuttosto ripido e faticoso che sbuca poco prima della
Cima localmente chiamata il cappello di Garibaldi (è la Rocca del Ferà ???). Da quel punto il sentiero e' stato comune al vostro.
Complimenti per la variante

FRANKIE@
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
il meteo ci ha decisamente premiato
poi metterò anch'io qualche scatto.
La gita, adocchiata da un'anno abbondante, ha uno sviluppo veramente panoramico e trovo che per questo tipo di itinerari la stagione attuale sia l'ideale.
Per il resto* è solo un'enesima conferma
* compagnia, bellezza dei luoghi ....

poi metterò anch'io qualche scatto.
La gita, adocchiata da un'anno abbondante, ha uno sviluppo veramente panoramico e trovo che per questo tipo di itinerari la stagione attuale sia l'ideale.
Per il resto* è solo un'enesima conferma

* compagnia, bellezza dei luoghi ....
Vero!topo wrote:La gita, adocchiata da un'anno abbondante, ha uno sviluppo veramente panoramico e trovo che per questo tipo di itinerari la stagione attuale sia l'ideale.

Non per la gita in sè che non ho mai fatto ma della quale posso vedere le belle foto, quanto per il fatto che adoro l'autunno e fare gite in questo periodo mi piace quasi più di qualunque altro periodo dell'anno!!!

E certi posti poi, si prestano particolarmente!

Bella scelta!

solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Vi siete fatti un bel "giretto"
Complimenti ai partecipanti per l'escursione e per le stupende foto!

Complimenti ai partecipanti per l'escursione e per le stupende foto!

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Pano dal dente di Carnino! Praticamente tutte le cime importanti delle Alpi Liguri in un colpo (Marguareis, Palù, Pian Ballaur, Saline, Mongioie, Conoia, Pizzo d'Ormea)
http://www.clikon.it/uploads/ori/200910 ... 8_pano.jpg
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Last edited by Pazzaura on Mon Oct 12, 2009 22:13, edited 1 time in total.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota