Sentiero degli Alpini - M. Toraggio - M. Pietravecchia
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- penna76
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tranquillo Bade, quella era la vetta del Pietravecchia!!
per quanto riguarda invece il Toraggio non c'era bisogno di aggirarlo tutto per arrivare in punta, bastava una volta arrivati sul versante sud seguire la prima traccia che si staccava sulla destra, che passa a destra del caratteristico spuntone che emerge in mezzo all'erboso versante, poi per facili roccette in punta est.. Ma attenzione, la più elevata è la cima ovest che non richiede nessuna arrampicata!!
dalla Valletta infine per scendere all'Allavena, ancora meglio dello sterrato che è assolutamento lungo e noioso e oltre al sentiero che vi ha segnalato Alberto, potete andare al rifugio Grai e prendere il sentiero che scende diretto sul rifugio della Melosa...
infine, al di là dei rododendri che sono belli ma che si trovano ovunque, sul Toraggio avreste dovuto trovare un bel po' di fiori rari in questo periodo.. anche se il meglio sarà tra quindici giorni; comunque ora dovreste aver trovato le saxifrage lingulate fiorite, caratterizzate dallo spuntare letteralmente dalle pareti calcaree in maniera spettacolare, mentre sul sentiero degli alpini potrebbe essere già fiorito il giglio pomponio che è un endenismo ligure-provenzale... Da Fonte Dragurina, sotto il sentiero dovreste anche aver visto un gruppo notevole di peonie selvatiche, che in tutta la Liguria si trovano solo li e sul vicino Grammondo
ma vi consiglio a tutti di andare i primi di luglio: troverete i gigli forse ancora fioriti (oltre al pomponio anche s.giovanni e martagone), le aquilegie sul versante est del Toraggio nei passaggi più stretti del sentiero degli alpini e tra le rocce sommitali possibile anche l'incontro con le stelle alpine (in tutta la Liguria le trovate solo qui e sul Frontè) e la saxifraga oppositifolia, che è un relitto glaciale a pochissimi km dal Mediterraneo...
per questo ancora mi domando come sia possibile che il gruppo Toraggio-Pietravecchia non sia parco!! è un autentico giardino di rarità...
per quanto riguarda invece il Toraggio non c'era bisogno di aggirarlo tutto per arrivare in punta, bastava una volta arrivati sul versante sud seguire la prima traccia che si staccava sulla destra, che passa a destra del caratteristico spuntone che emerge in mezzo all'erboso versante, poi per facili roccette in punta est.. Ma attenzione, la più elevata è la cima ovest che non richiede nessuna arrampicata!!
dalla Valletta infine per scendere all'Allavena, ancora meglio dello sterrato che è assolutamento lungo e noioso e oltre al sentiero che vi ha segnalato Alberto, potete andare al rifugio Grai e prendere il sentiero che scende diretto sul rifugio della Melosa...
infine, al di là dei rododendri che sono belli ma che si trovano ovunque, sul Toraggio avreste dovuto trovare un bel po' di fiori rari in questo periodo.. anche se il meglio sarà tra quindici giorni; comunque ora dovreste aver trovato le saxifrage lingulate fiorite, caratterizzate dallo spuntare letteralmente dalle pareti calcaree in maniera spettacolare, mentre sul sentiero degli alpini potrebbe essere già fiorito il giglio pomponio che è un endenismo ligure-provenzale... Da Fonte Dragurina, sotto il sentiero dovreste anche aver visto un gruppo notevole di peonie selvatiche, che in tutta la Liguria si trovano solo li e sul vicino Grammondo
ma vi consiglio a tutti di andare i primi di luglio: troverete i gigli forse ancora fioriti (oltre al pomponio anche s.giovanni e martagone), le aquilegie sul versante est del Toraggio nei passaggi più stretti del sentiero degli alpini e tra le rocce sommitali possibile anche l'incontro con le stelle alpine (in tutta la Liguria le trovate solo qui e sul Frontè) e la saxifraga oppositifolia, che è un relitto glaciale a pochissimi km dal Mediterraneo...
per questo ancora mi domando come sia possibile che il gruppo Toraggio-Pietravecchia non sia parco!! è un autentico giardino di rarità...
Credo che sia lo stesso che intendo io, poco sotto il rifugio Grai giusto?penna76 wrote: dalla Valletta infine per scendere all'Allavena, ancora meglio dello sterrato che è assolutamento lungo e noioso e oltre al sentiero che vi ha segnalato Alberto, potete andare al rifugio Grai e prendere il sentiero che scende diretto sul rifugio della Melosa...
gita cai di eoni orsono...mi pareFish67 wrote:Bellissimo giro. Ho sempre trovato nebbia, a parte quando sono andato in autunno.
A detta di mia moglie le ferrate del Pietravecchia sono molto belle ma tostissime.
ma ormai in sezione e alle gite viene solo la prima generazione...seconda e terza latitano

- penna76
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[penna76 ha scritto:
dalla Valletta infine per scendere all'Allavena, ancora meglio dello sterrato che è assolutamento lungo e noioso e oltre al sentiero che vi ha segnalato Alberto, potete andare al rifugio Grai e prendere il sentiero che scende diretto sul rifugio della Melosa...
Credo che sia lo stesso che intendo io, poco sotto il rifugio Grai giusto?]
allora avevo capito male.... dalla Valletta c'e' un altro sentierino, il più naturale da prendere credo, che scende diretto sul sottostante sentiero che si è percorso all'andata e che si ricongiunge ad esso sul versante est del Pietravecchia nel lariceto dove ci sono tanti rododendri per intenderci... praticamente dalla Valletta si scende dritti, non si segue ne lo sterrato ne si va al Grai (che comunque è un'altra valida alternativa a questo, soprattutto in caso di temporali...)
appena posso e ho tempo vi giro un po' di foto di fioriture del Toraggio fatte in questi anni, ma datemi tempo...
dalla Valletta infine per scendere all'Allavena, ancora meglio dello sterrato che è assolutamento lungo e noioso e oltre al sentiero che vi ha segnalato Alberto, potete andare al rifugio Grai e prendere il sentiero che scende diretto sul rifugio della Melosa...
Credo che sia lo stesso che intendo io, poco sotto il rifugio Grai giusto?]
allora avevo capito male.... dalla Valletta c'e' un altro sentierino, il più naturale da prendere credo, che scende diretto sul sottostante sentiero che si è percorso all'andata e che si ricongiunge ad esso sul versante est del Pietravecchia nel lariceto dove ci sono tanti rododendri per intenderci... praticamente dalla Valletta si scende dritti, non si segue ne lo sterrato ne si va al Grai (che comunque è un'altra valida alternativa a questo, soprattutto in caso di temporali...)
appena posso e ho tempo vi giro un po' di foto di fioriture del Toraggio fatte in questi anni, ma datemi tempo...
Bravissimo Bade, vedo che hai fatto il giro del Sentiero degli Alpini: è quasi casa mia. L'avrò fatto decine di volte, ma è sempre molto affascinante. Il cippo da te fotografato, oltre che rappresentare la vetta del Pietravecchia, segnala anche il confine politico tra Italia e Francia. Infatti, durante il giro, si passa diverse volte il confine politico tra i due stati.
Davvero peccato per le nuvole, altrimenti il panorama avrebbe offerto delle viste mozzafiato sulla Val Roja e sulle vette della Valle delle Meraviglie.
Quando avrete voglia di riprovare il giro, fatemelo sapere: sarà con vero piacere che vi accompagnerò.
Ciao a Tutti.
Davvero peccato per le nuvole, altrimenti il panorama avrebbe offerto delle viste mozzafiato sulla Val Roja e sulle vette della Valle delle Meraviglie.
Quando avrete voglia di riprovare il giro, fatemelo sapere: sarà con vero piacere che vi accompagnerò.
Ciao a Tutti.
Ciao!rino wrote:Bravissimo Bade, vedo che hai fatto il giro del Sentiero degli Alpini: è quasi casa mia. L'avrò fatto decine di volte, ma è sempre molto affascinante. Il cippo da te fotografato, oltre che rappresentare la vetta del Pietravecchia, segnala anche il confine politico tra Italia e Francia. Infatti, durante il giro, si passa diverse volte il confine politico tra i due stati.
Davvero peccato per le nuvole, altrimenti il panorama avrebbe offerto delle viste mozzafiato sulla Val Roja e sulle vette della Valle delle Meraviglie.
Quando avrete voglia di riprovare il giro, fatemelo sapere: sarà con vero piacere che vi accompagnerò.
Ciao a Tutti.

Va bene...alla prossima ripetuta sarai avvisato per tempo così da farci da guida..

Ieri ho fatto il sentiero degli Alpini con i miei genitori. Giornata stupenda, la fioritura assolutamente stupenda, una delle piu' belle che abbia mai incontrato in montagna.
Per evitare un tour de force in macchina e nella speranza (poi rivelatasi vana) di evitare un pochino le code sull'autostrada dei fiori, decidiamo di partire sabato pomeriggio sul tardi e dormire al rifugio Allavena, sulla Colla Melosa. Nonostante l'ora serale del sabato troviamo comunque traffico sostenuto e ci facciamo un po' di coda in zona Savona.
Per fortuna riusciamo ad arriviamo al rifugio in tempo per la cena. La sera facciamo una passeggiata lungo la carrozzabile che sale al monte Gray durante la quale nelle pietraie poco sotto la strada vedo due camosci.
La mattina alle sette e un quarto siamo gia' zaini in spalla. La giornata e' splendida, e l'aria frizzante del mattina invoglia a camminare. Saliamo a piedi per la carrozzabile che sale al Monte Gray e imbocchiamo il sentiero degli alpini all'altezza della fonte Itala dove riempiamo le borracce. La luce del mattino illumina la splendida fioritura che adorna i ripidi pendii erbosi. Ispirato dalla luce favorevole mi fermo piu' volte a scattare foto. Con tutta calma percorriamo cosi' la parte italiana del Sentiero degli Alpini. Il paesaggio e' veramente suggestivo, come gia' osservato da Bade, il lavoro e le difficolta' che gli alpini devono aver superato per la costruzione della mulattiera che taglie le ripide pareti rocciose del Pietravecchia e del Toraggio devono essere stati incredibili. Favoriti dal fatto che siamo stati i primi della giornata a passare per il sentiero abbiamo avuto la fortuna di vedere un branco numerosissimo di camosci. E' incredibile l'agilita' con cui si muovono sulle ripidi pareti di roccia.
Attraversate le alte bastionate del Pietravecchia e del Toraggio sbuchiamo sul versante ovest del Toraggio, dove la roccia lascia spazio al prato. Qui percorriamo lo stesso itinerario fatto da Bade (che e' quello descritto da Parodi nel suo libro sulle Vette delle Alpi) ignorando la traccia segnata da frecce rosse che permette di raggiungere il Passo della Fonte Dragunina senza dover ridiscendere. Cosi' si allunga un po' il tragitto ma ne vale la pena per i bellissimi prati fioriti che si attraversano.
Arrivati al Passo della Fonte Dragunina saliamo sul Toraggio attenti a seguire i bolli rossi che in effetti anche se numerosi e' facile perdere. Arriviamo in cima per le undici e venti.
Con passo molto tranquillo e con molte pause foto ci abbiamo quindi messo 4 ore abbondanti a salire in vetta. Qui ci fermiamo allungo a godere del panorama e a pranzare. Si vede nitida di fronte a noi la catena di monti che chiude la Valle delle Meraviglie. Sul mare c'e' un po' di foschia mentre verso oriente si vede un mare di nubi che salendo dal mare va a coprire la zona del Galero e dell'Armetta.
Per un po' siamo indecisi se ridiscendere dall'itinerario di andata o per il passaggio a nord ovest. Poi un gruppo del CAI che stava facendo una gita del corso di escursionismo ci precede e comincia a scendere per il passaggio a Nord Ovest tutti imbragati per prendere dimestichezza col set da ferrata. Decidiamo allora di ridiscendere dal sentiero di andata per evitare imbottigliamenti.
Per il ritorno seguiamo l'alta via che corre sul versante francese con un percorso forse meno ardito ma ugualmente panoramico.
Raggiunti il colle della Valletta decidiamo di non salire sul Pietravecchia perche' in carenza di acqua e un po' assetati. Scendiamo quindi per la traccia che riporta sul sentiero di andata. Scegliamo questa opzione perche' mi ricordavo che si passava da una bella fonte. Purtroppo era secca, abbiamo quindi dovuto resistere sino alla fonte Itala dove abbiamo potuto placare la sete. Alle 15.15 eravamo dalle macchine alla Colla Melosa. Partiamo subito nella speranza di evitare il traffico. Risultato, coda da Borghetto a Savona.
Pazienza, meno male che eravamo reduci da una gita bellissima.
Una breve parentesi sulla fioritura. In questi giorni e' spettacolare. Il giglio pomponio e' nel pieno della fioritura. Nei punti piu' pratosi ci sono ancora i Gigli di San Giovanni. I Gigli martagoni sono invece ancora in bocciolo. Le sassifraghe sono spettacolari, cosi' non le avevo mai visti, cascate di fiori bianche che spuntano dalla nuda roccia. Un'autentico spettacolo. Un'altra cosa che non penso sia rara ma selvatica non avevo mai osservata e' la lavanda. Ce be sono cespugli fioriti un po' lungo tutto il percorso. Anche le aquilegie sono gia' fiorite. Purtroppo invece per le peonie era troppo tardi, erano gia' sfiorite.
Dovrebbe essere molto bello ed interessante percorrere il sentiero con la guida di un botanico.
Per evitare un tour de force in macchina e nella speranza (poi rivelatasi vana) di evitare un pochino le code sull'autostrada dei fiori, decidiamo di partire sabato pomeriggio sul tardi e dormire al rifugio Allavena, sulla Colla Melosa. Nonostante l'ora serale del sabato troviamo comunque traffico sostenuto e ci facciamo un po' di coda in zona Savona.
Per fortuna riusciamo ad arriviamo al rifugio in tempo per la cena. La sera facciamo una passeggiata lungo la carrozzabile che sale al monte Gray durante la quale nelle pietraie poco sotto la strada vedo due camosci.
La mattina alle sette e un quarto siamo gia' zaini in spalla. La giornata e' splendida, e l'aria frizzante del mattina invoglia a camminare. Saliamo a piedi per la carrozzabile che sale al Monte Gray e imbocchiamo il sentiero degli alpini all'altezza della fonte Itala dove riempiamo le borracce. La luce del mattino illumina la splendida fioritura che adorna i ripidi pendii erbosi. Ispirato dalla luce favorevole mi fermo piu' volte a scattare foto. Con tutta calma percorriamo cosi' la parte italiana del Sentiero degli Alpini. Il paesaggio e' veramente suggestivo, come gia' osservato da Bade, il lavoro e le difficolta' che gli alpini devono aver superato per la costruzione della mulattiera che taglie le ripide pareti rocciose del Pietravecchia e del Toraggio devono essere stati incredibili. Favoriti dal fatto che siamo stati i primi della giornata a passare per il sentiero abbiamo avuto la fortuna di vedere un branco numerosissimo di camosci. E' incredibile l'agilita' con cui si muovono sulle ripidi pareti di roccia.
Attraversate le alte bastionate del Pietravecchia e del Toraggio sbuchiamo sul versante ovest del Toraggio, dove la roccia lascia spazio al prato. Qui percorriamo lo stesso itinerario fatto da Bade (che e' quello descritto da Parodi nel suo libro sulle Vette delle Alpi) ignorando la traccia segnata da frecce rosse che permette di raggiungere il Passo della Fonte Dragunina senza dover ridiscendere. Cosi' si allunga un po' il tragitto ma ne vale la pena per i bellissimi prati fioriti che si attraversano.
Arrivati al Passo della Fonte Dragunina saliamo sul Toraggio attenti a seguire i bolli rossi che in effetti anche se numerosi e' facile perdere. Arriviamo in cima per le undici e venti.
Con passo molto tranquillo e con molte pause foto ci abbiamo quindi messo 4 ore abbondanti a salire in vetta. Qui ci fermiamo allungo a godere del panorama e a pranzare. Si vede nitida di fronte a noi la catena di monti che chiude la Valle delle Meraviglie. Sul mare c'e' un po' di foschia mentre verso oriente si vede un mare di nubi che salendo dal mare va a coprire la zona del Galero e dell'Armetta.
Per un po' siamo indecisi se ridiscendere dall'itinerario di andata o per il passaggio a nord ovest. Poi un gruppo del CAI che stava facendo una gita del corso di escursionismo ci precede e comincia a scendere per il passaggio a Nord Ovest tutti imbragati per prendere dimestichezza col set da ferrata. Decidiamo allora di ridiscendere dal sentiero di andata per evitare imbottigliamenti.
Per il ritorno seguiamo l'alta via che corre sul versante francese con un percorso forse meno ardito ma ugualmente panoramico.
Raggiunti il colle della Valletta decidiamo di non salire sul Pietravecchia perche' in carenza di acqua e un po' assetati. Scendiamo quindi per la traccia che riporta sul sentiero di andata. Scegliamo questa opzione perche' mi ricordavo che si passava da una bella fonte. Purtroppo era secca, abbiamo quindi dovuto resistere sino alla fonte Itala dove abbiamo potuto placare la sete. Alle 15.15 eravamo dalle macchine alla Colla Melosa. Partiamo subito nella speranza di evitare il traffico. Risultato, coda da Borghetto a Savona.
Pazienza, meno male che eravamo reduci da una gita bellissima.
Una breve parentesi sulla fioritura. In questi giorni e' spettacolare. Il giglio pomponio e' nel pieno della fioritura. Nei punti piu' pratosi ci sono ancora i Gigli di San Giovanni. I Gigli martagoni sono invece ancora in bocciolo. Le sassifraghe sono spettacolari, cosi' non le avevo mai visti, cascate di fiori bianche che spuntano dalla nuda roccia. Un'autentico spettacolo. Un'altra cosa che non penso sia rara ma selvatica non avevo mai osservata e' la lavanda. Ce be sono cespugli fioriti un po' lungo tutto il percorso. Anche le aquilegie sono gia' fiorite. Purtroppo invece per le peonie era troppo tardi, erano gia' sfiorite.
Dovrebbe essere molto bello ed interessante percorrere il sentiero con la guida di un botanico.
M.te Toraggio
Sabato 8 Settembre 2007: Monte Toraggio
Stupenda giornata, settembrina e calda.
L’itinerario scelto è di quelli noti per essere la delizia di molti, mi era capitato di leggerne del gran bene anche sulle pagine del forum…

Rif. Allavena al Colle della Melosa
Partenza dal Colle della Melosa (mt.1540) alle 9.00, la giornata è di quelle da urlo e lo si era già capito dal sorgere del sole mentre guidavo in autostrada.
Il percorso è decisamente ben segnato. Superata l’inattiva fonte Itala si lascia lo sterrato della strada militare per un più piacevole sentiero tra i larici.
Abbiamo appena superato una coppia e lasciato a destra il bivio per la Valletta, da cui giungeremo al ritorno, che a me e a Elena si offre inaspettato lo spettacolo di 5 camosci in discesa per il bosco!!
Non sono riuscito a far foto, ma la scena ce la siamo goduta in tutta tranquillità e silenzio..
questi simpatici hanno attraversato il sentiero in due gruppi distinti, quasi titubanti se proseguire la discesa o no, vista la presenza di noi intrusi: fantastico!!
Proseguiamo sino a raggiungere una fonte sotto le rocce strapiombanti, unica attiva di quelle segnalate in tutto il percorso, e riempiamo le borracce.

Stiamo tagliando il versante italiano del Pietravecchia e presto cominciano a essere più evidenti nel saliscendi le opere a realizzazione della mulattiera, sino a passare nel taglio scavato nel vivo della parete di roccia.

Il Toraggio dal Sentiero degli Alpini

Elena non è pimpante come in altre occasioni
e nel risalire i tornanti del canalone dell’Incisa ci fermiamo a fare uno spuntino.
Decidiamo di passare sul lato francese perché alla partenza dal colle della Melosa indicavano la frana sul tratto di sentiero che passa sotto il Toraggio dal versante italiano e non abbiamo voglia di vederci costretti a ritornare indietro allungando così il giro che ci attende.
(Per la cronaca, abbiamo reincontrato la coppia al colle e loro hanno percorso l'intero versante italiano senza problemi)
Dalla parte francese il paesaggio cambia.
Un bel sentiero tra i larici ci porta in costante e mai ripida ascesa alla fonte Dragurina e al seguente passo (mt. 1810).
Decidiamo di dare retta al nostro stomaco e mangiamo con in faccia le marittime.
Dopo esserci riposati (una mezza “pisa” al sole) saliamo il versante sud del Toraggio seguendo il pallino rosso che porta dritto in vetta (mt. 1973); solo sul mare s’è addensata qualche nuvoletta bianca, per il resto 360° di blu e montagne!

l'affilata costa verso sud

a nord le marittime: Bego, più a destra Maledia e Clapier

Foto di rito, qualcosa lasciamo scritto sul quaderno di vetta e poi scendiamo dal segnalato “passaggio Nord-Ovest”: divertente canalone erboso attrezzato con una corda, seguito da una crestina affilata che ci ricongiunge al sentiero fatto all’andata poco prima della fonte Dragurina.

Elena scende dal passaggio Nord-Ovest
Ritorno all’Incisa e risalita al colle della Valletta sempre dal versante francese. Tralasciamo l’ipotesi di salire il Pietravecchia e procediamo a scendere per sentiero sino a ricollegarci all’itinerario della mattina.
Sono le 17,30 che siamo alla macchina.
Il dislivello non è stato tanto, ma il saliscendi è lungo e alla fine i piedi si fanno un po’ sentire.
Prima di affrontare l’autostrada del ritorno decidiamo di concederci una visita veloce di Triora…
e facciamo bene!

il paese delle streghe è da vedere! ...vi basti la faccia di Elena[img]
altre foto https://www.quotazero.com/gallery/catego ... cat_id=295
(mi sono fatto prestare la digitale per l'occasione)
Stupenda giornata, settembrina e calda.
L’itinerario scelto è di quelli noti per essere la delizia di molti, mi era capitato di leggerne del gran bene anche sulle pagine del forum…


Rif. Allavena al Colle della Melosa
Partenza dal Colle della Melosa (mt.1540) alle 9.00, la giornata è di quelle da urlo e lo si era già capito dal sorgere del sole mentre guidavo in autostrada.
Il percorso è decisamente ben segnato. Superata l’inattiva fonte Itala si lascia lo sterrato della strada militare per un più piacevole sentiero tra i larici.
Abbiamo appena superato una coppia e lasciato a destra il bivio per la Valletta, da cui giungeremo al ritorno, che a me e a Elena si offre inaspettato lo spettacolo di 5 camosci in discesa per il bosco!!

Non sono riuscito a far foto, ma la scena ce la siamo goduta in tutta tranquillità e silenzio..
questi simpatici hanno attraversato il sentiero in due gruppi distinti, quasi titubanti se proseguire la discesa o no, vista la presenza di noi intrusi: fantastico!!

Proseguiamo sino a raggiungere una fonte sotto le rocce strapiombanti, unica attiva di quelle segnalate in tutto il percorso, e riempiamo le borracce.

Stiamo tagliando il versante italiano del Pietravecchia e presto cominciano a essere più evidenti nel saliscendi le opere a realizzazione della mulattiera, sino a passare nel taglio scavato nel vivo della parete di roccia.

Il Toraggio dal Sentiero degli Alpini

Elena non è pimpante come in altre occasioni

Decidiamo di passare sul lato francese perché alla partenza dal colle della Melosa indicavano la frana sul tratto di sentiero che passa sotto il Toraggio dal versante italiano e non abbiamo voglia di vederci costretti a ritornare indietro allungando così il giro che ci attende.
(Per la cronaca, abbiamo reincontrato la coppia al colle e loro hanno percorso l'intero versante italiano senza problemi)
Dalla parte francese il paesaggio cambia.
Un bel sentiero tra i larici ci porta in costante e mai ripida ascesa alla fonte Dragurina e al seguente passo (mt. 1810).
Decidiamo di dare retta al nostro stomaco e mangiamo con in faccia le marittime.
Dopo esserci riposati (una mezza “pisa” al sole) saliamo il versante sud del Toraggio seguendo il pallino rosso che porta dritto in vetta (mt. 1973); solo sul mare s’è addensata qualche nuvoletta bianca, per il resto 360° di blu e montagne!


l'affilata costa verso sud

a nord le marittime: Bego, più a destra Maledia e Clapier

Foto di rito, qualcosa lasciamo scritto sul quaderno di vetta e poi scendiamo dal segnalato “passaggio Nord-Ovest”: divertente canalone erboso attrezzato con una corda, seguito da una crestina affilata che ci ricongiunge al sentiero fatto all’andata poco prima della fonte Dragurina.

Elena scende dal passaggio Nord-Ovest
Ritorno all’Incisa e risalita al colle della Valletta sempre dal versante francese. Tralasciamo l’ipotesi di salire il Pietravecchia e procediamo a scendere per sentiero sino a ricollegarci all’itinerario della mattina.
Sono le 17,30 che siamo alla macchina.
Il dislivello non è stato tanto, ma il saliscendi è lungo e alla fine i piedi si fanno un po’ sentire.
Prima di affrontare l’autostrada del ritorno decidiamo di concederci una visita veloce di Triora…
e facciamo bene!

il paese delle streghe è da vedere! ...vi basti la faccia di Elena[img]
altre foto https://www.quotazero.com/gallery/catego ... cat_id=295
(mi sono fatto prestare la digitale per l'occasione)
che belle foto!!! e come siete belli in vetta!
Grandi
Grandi

«Voglio gridare che la vita è indistruttibile, nonostante la morte; che l'altro è un fratello prima d'essere un nemico; che le forze che sono in noi possono sollevarci e sono inesauribili; che la vita comincia oggi e ogni giorno, e che è speranza.»
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anch'io sono stato sul toraggio con la nebbia ( quella classica d'estate... al mattino al rif. allavena sereno senza una nuvola... al pomeriggio...sembrava di essere in irlanda... nebbia, umido)
..ma ho fatto il giro a 8... lato italiano del pietravecchia - gola dell'incisa - lato francese del toraggio - passo di fonte dragurina - vetta - lato italiano del toraggio - gola dell'incisa - colle della valletta - pietravecchia - rif allavena
molto bello cmq....
e anche con la nebbia ha il suo fascino....

allavena alla mattina

...al pomeriggio

..ma ho fatto il giro a 8... lato italiano del pietravecchia - gola dell'incisa - lato francese del toraggio - passo di fonte dragurina - vetta - lato italiano del toraggio - gola dell'incisa - colle della valletta - pietravecchia - rif allavena
molto bello cmq....
e anche con la nebbia ha il suo fascino....

allavena alla mattina



...al pomeriggio

certo il tempo ci ha premiati, ma l'itinerario e i posti sono comunque una delizia..
sarei curioso di tornarci per andare ai Balconi di Cima di Marta a visitare le fortificazioni del Vallo Alpino dove era in guerra mio nonno..
magari pernottando al rifugio ..
....e infilandoci un mezzo giro..
o mi allargo troppo
bhò !!
la Bertrand com'è è? solo una scialpinistica o merita anche senza neve?
certo che il viaggio da Genova è lunghetto e l'autostrada dei fiori è un po' cara

sarei curioso di tornarci per andare ai Balconi di Cima di Marta a visitare le fortificazioni del Vallo Alpino dove era in guerra mio nonno..
magari pernottando al rifugio ..
....e infilandoci un mezzo giro..
o mi allargo troppo

la Bertrand com'è è? solo una scialpinistica o merita anche senza neve?
certo che il viaggio da Genova è lunghetto e l'autostrada dei fiori è un po' cara

Ieri è stata una bellissima gita: giornata limpidissima, paesaggi meravigliosi in zone a me poco conosciute (per non dire sconosciute, l'unica volta ero stata ai Balconi di Marta ma per la nebbia si vedeva ben poco), ambiente alpino e severo, selvaggio...accompagnata tutto il giorno (oltre che da alec
) da un incredibile mare di nuvole sul resto della Liguria.
Abbiamo scelto questa gita proprio per evitare che il brutto tempo previsto per sabato rovinasse il bisogno di libertà e di monti, in questo modo abbiamo goduto di scenari indimenticabili...una vera fortuna! Ho messo "qualche" foto nella gallery!

Partiamo alle 9:30 circa da Colla Melosa (un po' tardino in effetti per queste giornate corte).
Ci dirigiamo sulla larga strada sterrata e in prossimità di un tornante, sulla sinistra, prendiamo il sentiero che ci porterà al primo bivio: da lì saliamo al Monte Pietravecchia (m. 2038).
Facciamo un incontro quasi atteso... nel Vallone dei Camosci... indovinate cosa vediamo?
Saranno stati una dozzina...
La salita è tra le più facili mai fatte in vita mia, per un monte tutto sommato alto, per le "nostre" Alpi e che comunque presenta sull'altro lato delle spettacolari pareti rocciose e strapiombanti.

Scendiamo dal Pietravecchia e continuiamo il sentiero dell'Alta Via che ci porterà al Passo dell'Incisa.
A quel punto alec lancia la sua proposta: perchè non fare la cresta Nord per salire al Toraggio? E' solo un F+...
Dopo poche titubanze acconsento. Perchè il sentiero tanto comodo e rilassante, quando con facile arrampicata si può arrivare in vetta?
Mi spiace per la foto scura ma la via per la Cresta Nord è la seguente:

Saliamo per ripido lariceto, sulla nostra sinistra c'è l'impressionante parete del Toraggio e ovviamente ce ne teniamo distanti. Tra me e me penso, facile questa cresta, mi sembra più un ravanage che un F+...
Non avevo fatto i conti con la capziosità di alec. Che aveva letto ma non elargiva informazioni... la vera arrampicata comincia dopo...e cominciano anche le mie rimostranze!
Non mi dilungherò su questo ma dopo un blocco dovuto all'apprensione nel guardare ciò che mi aspettava (devo dare ragione ad alec, da sotto faceva impressione ma non era il caso di preoccuparsi), decido di fidarmi e di proseguire (anche perchè a quel punto tornare indietro sarebbe stato peggio!). Mentre saliamo scopro con orrore che raggiungeremo sì la vetta, ma quella orientale! E da lì dovremo guadagnarci la vetta occidentale... non aggiungo altro... solo che comincio ad avere il sospetto che il buio calerà su di noi... (non mi è nuova questa situazione
) dal momento che nessuno di noi due ha idea dei tempi e di cosa ci aspetta una volta in cima (beh sì alec sapeva ma non diceva, e comunque non c'era mai stato!
).
Finalmente e senza problemi arriviamo sulla cima Est, guardate la mia faccia sconsolata (alle mie spalle il Pietravecchia):

Da lì, con un sali scendi tra erba e roccette e anche arrampicata con passaggi di II (solo...?
) raggiungiamo con mia somma gioia la cima ovest (m. 1971)!
Ecco alec sulla vetta, sulla sua destra si vede la cima Est sulla quale eravamo prima!

Da lì divento io la granitica: scordiamoci i panini e la torta e muoviamo il ..... posteriore! Giù subito che sono già le 3 passate! Scendiamo per il passaggio nord ovest (terribile
, credevo ci fosse solo un pezzo con i canaponi... invece sono parecchi metri...) e finalmente raggiungiamo il sentiero. Cammina cammina siamo sul sentiero degli Alpini.
Guardate che spettacolo...

Cala il buio sul sentiero, ma quasi alla fine, quando già da un pezzo vedevamo le luci del rifugio Allavena, dove finalmente entreremo per mangiare i nostri panini e per bere qualcosa di caldo.
Certo che col granitico le emozioni non mancano, anche se spero che qualche volta riusciremo a tornare con la luce!
Però ammetto che meritava... il ritorno sul sentiero degli Alpini a quell'ora ci ha permesso di vedere un tramonto da sogno sul mare di nuvole...
Giudicate voi dalle altre foto di oggi che gita fantastica è stata... 3 vette e una facile via alpinistica in un solo giorno!
https://www.quotazero.com/gallery/catego ... ?cat_id=80


Abbiamo scelto questa gita proprio per evitare che il brutto tempo previsto per sabato rovinasse il bisogno di libertà e di monti, in questo modo abbiamo goduto di scenari indimenticabili...una vera fortuna! Ho messo "qualche" foto nella gallery!

Partiamo alle 9:30 circa da Colla Melosa (un po' tardino in effetti per queste giornate corte).
Ci dirigiamo sulla larga strada sterrata e in prossimità di un tornante, sulla sinistra, prendiamo il sentiero che ci porterà al primo bivio: da lì saliamo al Monte Pietravecchia (m. 2038).
Facciamo un incontro quasi atteso... nel Vallone dei Camosci... indovinate cosa vediamo?

Saranno stati una dozzina...
La salita è tra le più facili mai fatte in vita mia, per un monte tutto sommato alto, per le "nostre" Alpi e che comunque presenta sull'altro lato delle spettacolari pareti rocciose e strapiombanti.

Scendiamo dal Pietravecchia e continuiamo il sentiero dell'Alta Via che ci porterà al Passo dell'Incisa.
A quel punto alec lancia la sua proposta: perchè non fare la cresta Nord per salire al Toraggio? E' solo un F+...
Dopo poche titubanze acconsento. Perchè il sentiero tanto comodo e rilassante, quando con facile arrampicata si può arrivare in vetta?
Mi spiace per la foto scura ma la via per la Cresta Nord è la seguente:

Saliamo per ripido lariceto, sulla nostra sinistra c'è l'impressionante parete del Toraggio e ovviamente ce ne teniamo distanti. Tra me e me penso, facile questa cresta, mi sembra più un ravanage che un F+...
Non avevo fatto i conti con la capziosità di alec. Che aveva letto ma non elargiva informazioni... la vera arrampicata comincia dopo...e cominciano anche le mie rimostranze!

Non mi dilungherò su questo ma dopo un blocco dovuto all'apprensione nel guardare ciò che mi aspettava (devo dare ragione ad alec, da sotto faceva impressione ma non era il caso di preoccuparsi), decido di fidarmi e di proseguire (anche perchè a quel punto tornare indietro sarebbe stato peggio!). Mentre saliamo scopro con orrore che raggiungeremo sì la vetta, ma quella orientale! E da lì dovremo guadagnarci la vetta occidentale... non aggiungo altro... solo che comincio ad avere il sospetto che il buio calerà su di noi... (non mi è nuova questa situazione



Finalmente e senza problemi arriviamo sulla cima Est, guardate la mia faccia sconsolata (alle mie spalle il Pietravecchia):

Da lì, con un sali scendi tra erba e roccette e anche arrampicata con passaggi di II (solo...?

Ecco alec sulla vetta, sulla sua destra si vede la cima Est sulla quale eravamo prima!

Da lì divento io la granitica: scordiamoci i panini e la torta e muoviamo il ..... posteriore! Giù subito che sono già le 3 passate! Scendiamo per il passaggio nord ovest (terribile

Guardate che spettacolo...


Cala il buio sul sentiero, ma quasi alla fine, quando già da un pezzo vedevamo le luci del rifugio Allavena, dove finalmente entreremo per mangiare i nostri panini e per bere qualcosa di caldo.
Certo che col granitico le emozioni non mancano, anche se spero che qualche volta riusciremo a tornare con la luce!
Però ammetto che meritava... il ritorno sul sentiero degli Alpini a quell'ora ci ha permesso di vedere un tramonto da sogno sul mare di nuvole...
Giudicate voi dalle altre foto di oggi che gita fantastica è stata... 3 vette e una facile via alpinistica in un solo giorno!

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Last edited by scinty on Sun Dec 02, 2007 23:13, edited 1 time in total.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
è stata davvero una bellissima giornata
la cresta per arrivare alla cima est è facile, la scinty aveva un po' di apprensione vedendo l'ultimo tratto dal basso ma poi ha ammesso che non era niente di che. la cresta che collega le due cime comporta qualche saliscendi e un paio di passaggi esposti non proprio banali in salita e discesa.
splendidi panorami con una luce che solo le giornate autunnali sanno offrire.
riusciremo a tornare con la luce...basta muovere il...posteriore

la cresta per arrivare alla cima est è facile, la scinty aveva un po' di apprensione vedendo l'ultimo tratto dal basso ma poi ha ammesso che non era niente di che. la cresta che collega le due cime comporta qualche saliscendi e un paio di passaggi esposti non proprio banali in salita e discesa.
splendidi panorami con una luce che solo le giornate autunnali sanno offrire.
riusciremo a tornare con la luce...basta muovere il...posteriore

Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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E' il sentiero alto del versante sud che arriva in cima al Pietravecchia attraverso qualche tratto attrezzato ma facile...bade wrote:E cosa mi sapete dire del percorso triangolo rosso
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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E' un giglio rosso o di San Giovanni molto bello, ma anche molto comune, i fiori che invece si trovano solo in questa zona sono per esempio il Giglio Pomponio e le grandi Peonie; il giglio Pomponio si trova però, soprattutto, se ricordo bene, nel primo tratto del sentiero col triangolo rosso, che di solito si evita, facendo invece la strada fino alla Fontana Itala... Le Peonie invece le abbiamo viste nel versante francese vicino alla Gola del'Incisa.bade wrote:Hai dato molte interessanti informazioni![]()
Certo io ho il problema di non essere in grado di riconoscere questi fiori...![]()
però ne apprezzo i colori e le forme..
![]()
Ad esempio questo cos'è? L'ho fotografato appena prima di arrivare al Passo Dragurina..![]()
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Bellissima la foto della peonia selvatica, un'autentica chicca botanica del sentiero degli Alpin. Purtroppo quando l'ho fatto l'anno scorso erano gia' sfiorite. I gigli pomponi in compenso erano al massimo della fioritura e io me li ricordo durante tutto il percorso, sia lato francese che italiano.
Cosi' va la vita
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Le Peonie le ho viste fiorite a fine maggio, i gigli Pomponi li ho visti solo una volta delle 4 che sono stato da quelle parti ed era metà giugno, ma ce n'erano molto pochi, forse a luglio ne fioriscono di più....Dani80 wrote:Bellissima la foto della peonia selvatica, un'autentica chicca botanica del sentiero degli Alpin. Purtroppo quando l'ho fatto l'anno scorso erano gia' sfiorite. I gigli pomponi in compenso erano al massimo della fioritura e io me li ricordo durante tutto il percorso, sia lato francese che italiano.
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Di niente, ma scommetto che non ti sei accorto che ti ho risposto poco più sopra anche sul sentiero col triangolo rosso....bade wrote:Grazie per le dritte sulle foto dei fiori!

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perchè sei già online...bade wrote:perchè?dags1972 wrote:ma che lavoro fai?bade wrote:non ci crederai ma invece me ne ero accorto!soundofsilence wrote:Di niente, ma scommetto che non ti sei accorto che ti ho risposto poco più sopra anche sul sentiero col triangolo rosso....bade wrote:Grazie per le dritte sulle foto dei fiori!
