
un giorno spero che riuscirò a vederlo anch'io...

qui ne discuto in un blog...
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Non preoccuparti Blacksheep...blacksheep77 wrote:.....dicevano che l'immagine della gente di montagna che ne risulta è estremamente negativa .......
Una domanda: "Ma i residenti sono interessati ad avere un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro?"Giancarla wrote:... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), ...
infatti, è questo il punto.Ago wrote:Una domanda: "Ma i residenti sono interessati ad avere un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro?"Giancarla wrote:... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), ...
Visto che dicevano che un giorno intero (ma quando mai per la Fausto Coppi si chiudono le strade un giorno intero??? Sono chiuse al massimo per un'ora dopo il passaggio dei primi...) di chiusura strade causa una grave perdita perché sottrae i turisti della domenica... Cosa portano i turisti, se non denaro?Ago wrote:Una domanda: "Ma i residenti sono interessati ad avere un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro?"Giancarla wrote:... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), ...
Turismo di massa magari no... Ma ci sono vie di mezzo, sarebbe bello poter incentivare ad esempio un tipo di turismo legato allo sport e destinato alla gente che conosce e sa rispettare la montagna. Non è la massa, ma ce n'è tanta. Solo che certi atteggiamenti sconcertano. Quello a cui ho fatto riferimento io sopra è un episodio a cui ho assistito io stessa in Valle Grana; una barista che, mentre stavo entrando io, ovviamente vestita da bici, si scagliava con un discorso inferocito contro i ciclisti che invadono la valle e danno fastidio alle auto... E non si riferiva alla gara, ma ai giorni comuni... Ma dico io, stiamo scherzando? E' stata l'ultima volta che ho messo piede in un esercizio commerciale della zona, ovviamente ho girato i tacchi, anzi le tacchette, e me ne sono andata. Tanti miei conoscenti sparsi in giro per l'Italia, che hanno pedalato nelle valli intorno a Cuneo, sono rimasti tanto affascinati dalla bellezza delle montagne quanto interdetti da questo atteggiamento mentale che, a quanto pare, è molto diffuso. Poi ci si lamenta che le valli si spopolano...bade wrote: p.s. io spero che la val maira non si apra mai al turismo di massa...purtroppo non ho fiducia nelle masse e mi spiacerebbe questa valle cambiasse volto.
Credo che sia in buona parte imputabile a questo fatto, la mancata integrazione!Giancarla wrote:ma anche l'incapacità della famiglia francese di integrarsi ed accettare la cultura del luogo in cui si è insediata.
Non essendo del luogo, dovresti astenerti da giudizi frettolosi, ma semplicemente cercare di capire.Giancarla wrote:Io però prendo le parti del francese....
Questa affermazione credo che la dica lunga su quanto tu comprenda la cultura occitana, dice tutto sul tuo pensiero di cittadina, conferma l'atteggiamento dello "straniero" che viene qui solo per prendere, con quell'aria di supponenza che non serve certo ad integrare i popoli.Giancarla wrote:Io in bici in quelle valli andrò finché ho forza... Ma non ci lascio più nemmeno i soldini di un caffè!
Ecco questa è la giusta chiave di lettura!Giancarla wrote:Anghilante.... ha appunto sottolineato il fatto che il film mette in risalto sì la chiusura mentale degli abitanti del paese, ma anche l'incapacità della famiglia francese di integrarsi ed accettare la cultura del luogo in cui si è insediata.
Molto giusto... Meglio che una risorsa, che esiste e potrebbe essere utile a qualcuno, sia invece lasciata a marcire ed inutilizzata solo perché è di proprietà di qualcuno che nemmeno se ne cura e nemmeno sa d'averla. Chissà che mostruoso danno hanno ricevuto i proprietari dei prati la cui erba è stata mangiata dalle capre... Erba che nasce, fa il suo ciclo di vita, muore e rinasce, ma guai che possa essere utile a qualcuno perché "è di proprietà". Mi sembra molto lungimirante come prospettiva, niente male.Brun Rusan wrote:Credo che sia in buona parte imputabile a questo fatto, la mancata integrazione!
Chi va in casa d'altri, dovrebbe, per prima cosa, essere rispettoso delle loro tradizioni ed abitudini, senza pretendere di appropriarsi dei loro beni che, anche se non più utilizzati, rappresentano la fatica dei loro avi e il ricordo del loro passato.
Quando vedo un film o leggo un libro, ne traggo le mie conclusioni ed esprimo un giudizio, come credo facciano tutti. Se il mio giudizio non ti piace, perdonami, ma non tutti siamo dotati della tua illuminata onniscienza, siamo comuni mortali ed in quanto tali fallibili...Brun Rusan wrote:Non essendo del luogo, dovresti astenerti da giudizi frettolosi, ma semplicemente cercare di capire.
Ognuno di noi sa bene che in ogni discussione/contestazione/guerra il torto non sta mai da una parte sola.
Lo dici tu che non c'entra niente. Io invece ci vedo un parallelo molto evidente. Chiusa ottisutà era quella degli indigeni del film, chiusa ottusità è quella dei valligiani di oggi. Perlomeno di quelli che prendono e sostengono certe decisioni. Dici che la gente di lì mangia 365 giorni all'anno? E dimmi, cosa c'è nella Fausto Coppi che impedisce di mangiare gli altri 364 giorni? Cosa c'è in una manifestazione di sport, che oltretutto è espressione di un modo PULITO di frequentare la montagna, che fa del male alle valli? Fa così schifo che la bellezza delle montagne del Cuneese venga fatta conoscere in giro? Per carità...Brun Rusan wrote: - Il tirare in ballo le polemiche sulla Fausto Coppi (sul cui svolgimento sono perfettamente d'accordo) è un pretesto privo di senso perchè non c'entra nulla con l'integrazione di un forestiero, riguarda periodo storici diversi, riguarda valli diverse (Grana e Varaita, e non Maira).
Dimmi dove ho parlato di seggiovie, autostrade e cavoli vari; vatti a rileggere il post che ho scritto dopo, ammesso che tu abbia trenta secondi del tuo preziosissimo tempo da sprecare in sì tediosa attività. Quello in cui ho detto "non turismo di massa, ma...". Non ci vuole una laurea in astrofisica per capire che simili impianti nelle valli cuneesi non ci stanno. E poi, facciamo poco gli ipocriti: gli esercizi commerciali delle valli sarebbero ben felici d'avere anche il turismo di massa, e se li coprissero di sonanti dindini, se ne strafregherebbero della tutela dell'ambiente e delle valli. Sbaglio?Brun Rusan wrote: - Tu immagini che la sopravvivenza di questa cultura passi "da ..... un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro" , ma non hai assolutamente compreso che la sopravvivenza sia possibile solo con un turismo rispettoso, che porti piccoli gruppi e non le folle delle Dolomiti (!), non hai compreso che la gente di qui mangia 365 giorni all'anno e non solo il giorno della "Fausto Coppi", non hai capito che le autostrade, le seggiovie, le motoslitte non portaranno mai nulla a chi abita nelle nostre valli ma solo speculazione, non hai capito che le nostre valli sono ancora belle perchè finora gli speculatori sono stati tenuti lontani dall'isolamento e dalla strada "poco autostrada"...
Se vai in un posto dove, nei tuoi confronti, viene manifestato disprezzo per quello che fai, che peraltro è un'attività che non reca danno e non da fastidio a nessuno, tu che fai? Sei anche generoso nei confronti di chi ti offende? Mah, magari hai tendenze masochiste e quindi lo fai... Io no, grazie. Adoro quei luoghi, li ho girati in lungo ed in largo a piedi ed in bici (non illuderti d'essere l'unico depositario dei segreti dei luoghi... Qualcun altro al mondo che li conosce un pochino pochino, pur essendo un vile e globalizzato "cittadino", c'è).Brun Rusan wrote:Questa affermazione credo che la dica lunga su quanto tu comprenda la cultura occitana, dice tutto sul tuo pensiero di cittadina, conferma l'atteggiamento dello "straniero" che viene qui solo per prendere, con quell'aria di supponenza che non serve certo ad integrare i popoli.
Ecco, questo tuo atteggiamento è all'incirca lo stesso del francese che nell' "Aura fai son vir" era venuto a Chersogno.
Ti ricordo che Anghilante non ha detto "è stata SOLO colpa del Francese". Ha detto che IN PARTE la responsabilità dell'accaduto è stata ANCHE del Francese. E poi, questo film riguarda senza dubbio la cultura occitana, ma mi pare si adatti benissimo a tante altre realtà, le più varie, come diceva infatti lui stesso.Brun Rusan wrote: Ecco questa è la giusta chiave di lettura!
Questa affermazione di Anghilante che è del luogo, che studia la cultura occitana da oltre 40 anni, che ha una parte molto importante nel film, che conosce perfettamente la realtà occitana rappresenta esattamente il mio punto di vista...
Eh sì... Sbagliano nel lasciare che i bambini giochino per terra nella sporcizia, sbagliano nel rifiutare la benedizione della casa, sbagliano nel permettere alle bestie di mangiare erba che invece deve restare lì e seccare, perché nessuno mai ne farà altro uso (a quanto mi par di capire, non sono nemmeno i proprietari dei prati, ad inoltrare reclamo, ma altri che si arrogano il diritto di giudici e censori); sbagliano nel dare accoglienza allo "scemo del villaggio" senza chiedere nulla in cambio; secondo me sbagliano anche nell'essere una famiglia bella e giovane, espressione di vita che probabilmente suscita invidia e quindi cattiveria. Anzi, soprattutto in quest'ultima cosa. Già, bella la fiaccolata di benvenuto... Chissà quanti sono i presenti per i quali il benvenuto è davvero sincero, e quanti invece già sono rosi dall'odio...granpasso wrote:Scusate ma se ricordo bene prima di accettare la nuova famiglia il paese si riunisce in una sorta di consiglio decidendo di accettarli.
Si fa una festa di benvenuto.
Dove sbagliano gli stranieri ? Forse quando lei si lava alla fontana ? E se non ricordo male c'è una piccola questione sui pascoli. Sono queste piccole cose vero ?
Piacerebbe molto anche a me. Soprattutto, comprerei volentieri il DVD, ma non so neppure se esista, anzi, penso di no.granpasso wrote:A questo punto devo assolutamente rivedere il film![]()
bell'intervento ...quoto in toto!!!!blacksheep77 wrote:tornando all'accoglienza in un paese di montagna, credo che spesso l'atteggiamento sia dovuto a spirito di autoconservazione. l'arrivo di qualcuno esterno oggi avviene in un tessuto sociale già compromesso, in una comunità che non è più completa e forte come quella di un tempo, quando la montagna era viva veramente.![]()
l'esterno è visto come chi può concorrere a far crollare un equilibrio instabile prima ancora che non come una risorsa per trainare la comunità esistente verso nuovi orizzonti.
so di persone aperte e cordiali che sono diventate diffidenti e chiuse dopo troppe "bruciature" da parte degli esterni.![]()
le persone grette poi, quelle non sanno vedere più in là del loro naso, esistono in montagna come altrove...![]()
troppo spesso chi viene "da fuori" ha un'idea frutto di romanticismi, letture, viaggi, che alla fine mal si combina con l'esperienza di generazioni di chi vive in montagna. quanti sono quelli che "ci hanno provato" e poi se ne sono andati? un conto è sognare, un altro è il tuo sogno che si trasforma in un incubo in cui però sei ben sveglio e ti rendi conto che la tua vita non era quella.
Ah, non attira turisti? Sai quanti miei amici ciclisti in giro per l'Italia, dopo aver visto le vallate cuneesi in occasione della corsa, sono tornati in vacanza con le famiglie? Sai quanti raduni ci faccio io, con base casa mia, d'estate? Non è turismo questo? Cappero, allora qualcuno mi deve spiegare cos'è il turismo... E poi non ho capito: i ciclisti della Fausto Coppi no perché sporcano con le cartacce. Invece i prò del Giro, gli integratori, se li rimettono tutti in tasca, vero? Mamma mia, mi sa che una tappa non sei mai andata a vederla, se non hai idea di cosa resta per terra "dopo"... E la tappa del Giro, le strade, le blocca eccome, molto più della Coppi; dov'è la differenza?blacksheep77 wrote:la discussione mi stimola molte riflessioni che vanno oltre il film (che non ho ancora visto, ribadisco).
parlo di cose vissute, perchè in un certo senso la mia vita ha delle analogie con le vicende di cui si parla.
lascerei fuori la fausto coppi (e, purtroppo, tutte le bustine di integratori che i ciclisti maleducati gettano lungo la via della gara, invece di rimetterle in tasca), perchè non attira turismo come invece fa una tappa del giro d'italia, ma soprattutto corridori, mentre i turisti in quel giorno scelgono altre mete perchè le strade sono chiuse al traffico... in quel giorno infatti io ho sempre scelto altre valli per le mie gite, al fine di non rimanere bloccata
Mi sento di quotare al 100%, mi sono anche un pò commosso leggendo le tue logiche considerazioni e soprattutto gli aneddoti che hai raccontato...cose che forse chi pedala a testa bassa non può capire sino in fondo...non basta passare tutte le domeniche sul Fauniera per dire di comprendere la mentalità di chi gli abita vicino, così come non si può etichettare una vallata dalla risposta di un barista...ma come disse uno dei nostri padri, "non ti curar di loro ma guarda e passa".Brun Rusan wrote:Cara Giancarla,
sono molto amareggiato...
Mi ero permesso di invitarti a riflettere sul film con un'altra chiave di lettura,
avevo creduto possibile portare avanti una discussione civile su una questione sociale,
ma la tua reazione mi ha completamente spiazzato, lasciandomi l'amaro in bocca...
Avevo provato, credo umilmente, a far presente che le ragioni di un contendere sono spesso da suddividere tra le parti,
[ CUT ]
Di proposito, non voglio neppure entrare nel merito del film, perchè avrei da dirti troppe cose,
non parteggio per l'attore più bello, nè per una popolazione che ha grosse problematiche:
semplicemente, vista la mancata integrazione, cerco di capirne i motivi e le cause,
suddividendo le colpe, come nella maggior parte dei conflitti, tra i due contendenti.[/i]
Il tono della mia risposta non è certo dovuto al fatto che la tua opinione sia diversa dalla mia, ci mancherebbe altro. E nemmeno ci tengo ad avere l'ultima parola: la cosa non mi tange, ho la mia idea, me la tengo e non mi importa un fico secco di dimostrare a qualcun altro che sia giusta o sbagliata. Il fatto però che tu mi abbia bollata, testuali parole, come "superfciale" e che abbia detto "questo la dice lunga sul tuo giudizio" a proposito del mio commento sulla bellezza dell'attore francese, mi ha dato fastidio: magari ho travisato, ma per me questo significa "sei così idiota che non sai nemmeno dare un giudizio sensato che esuli dal commento sull'attore bono o sull'attrice bona". Ergo, mi incavolo, anche se in realtà potresti aver ragione, chissà, mica ho mai preteso di essere Einstein!!! Solo che anche l'idiota non ama sentirselo dire, e per giunta è molto suscettibile.Brun Rusan wrote:Cara Giancarla,
sono molto amareggiato...
Mi ero permesso di invitarti a riflettere sul film con un'altra chiave di lettura,
avevo creduto possibile portare avanti una discussione civile su una questione sociale,
ma la tua reazione mi ha completamente spiazzato, lasciandomi l'amaro in bocca...
Può darsi... Anche se tre volte a settimana, da maggio a settembre, tanto poche non sono!bade wrote:Secondo me sul discorso relativo all'ospitalità delle valli è molto soggettivo, sai?
Io ti potrei citare maree di episodi in cui facendo gite mi sono inbattuto in pastori, gente dei paesi etc...e si sono dimostrate tutte persone davvero care, disponibili.
Insomma, per quanto tu possa andar spesso per le valli in bici....non credo tu possa essere nella condizione di tracciare un identikit del tipico abitante.![]()
Le persone sgarbate sono ovunque, quindi non metto in dubbio che le cose che dici ti siano accadute e non giustifico quelle persone, che restano maleducate. Ma questo tipo di gente è ovunque, anche in emilia
mi ero ripromessa di non scrivere altro in questo topic, ma adesso mi è preso un momento di nervosismo!Giancarla wrote:Gli unici simpatici, gentili ed entusiasti sono i margari che stanno appena sotto il Colle dell'Agnello, quelli che strabuzzano gli occhi e mi salutano da lontano quando mi vedono arrancare alle sette e mezza del mattino, ben sapendo che sono partita da Sampeyre due ore prima... Ma quelli non sono valligiani, vivono a due passi da Carmagnola!
Chiedi anche tu, prima di lanciarti in invettive... Quei signori lì, li conosco da un bel po' di tempo, e mio padre li conosce ancor meglio di me, è cliente da anni, ci va un sacco di volte ogni estate. Ci ho già portato anche mia mamma, fin lassù nonostante la sua invalidità, ovviamente in auto; le hanno fatto un sacco di feste. Non sono perfetti sconosciuti, tutt'altro...blacksheep77 wrote:
io, in salita, tendo a non fermarmi perchè mi spezza le gambe interrompere il ritmo di pedalata, soprattutto su strade toste come quelle del colle dell'agnello, ma quando scendi, cara giancarla, vai dai fratelli Rei, compra una fetta della loro toma e chiedi di raccontarti la loro storia, poi ci dici
E chi vieta di fermarsi e parlare?gabry wrote: PS2 (Parlo da ciclista): con la bicicletta si possono solo *osservare* e nella migliore delle ipotesi *visitare* i posti, ma se non ti fermi a parlare con nessuno non conoscerai mai la vera anima delle vallate e di chi ci abita...
luminari (almeno nel mio caso) non direi ...tutt'al più di persone che si sforzano di comprendere e non si trincerano dietro ai loro pregiudizi motivati da un paio di episodi...Comunque, a quanto pare, sono capitata in un posto di luminari... I depositari della verità.
Anche dai tuoi di discorsi, sembra che tu possegga certezze da cui nessuno ti possa smuovere, per cui non puoi contestarlo agli altriVi lascio con la vostra scienza e le vostre certezze, buon per voi che ne avete! Un po' come gli abitanti di "Chersogno"
Sarà... Ma l'unica spiegazione che ho ricevuto per giustificare i miei, diciamo così, "episodi", è che io sono la cittadina che di montagna non sa e non capisce niente. Che ti devo dire, meno male che capite tutto voi. E con questo chiudo, bye bye.gabry wrote:
Anche dai tuoi di discorsi, sembra che tu possegga certezze da cui nessuno ti possa smuovere, per cui non puoi contestarlo agli altri
Saluti.
Secondo me nessuno ti ha dato spiegazione della maleducazione delle persone che hai incontrato, altrimenti starebbe facendo una pura difesa d'ufficio.Giancarla wrote:Sarà... Ma l'unica spiegazione che ho ricevuto per giustificare i miei, diciamo così, "episodi", è che io sono la cittadina che di montagna non sa e non capisce niente. Che ti devo dire, meno male che capite tutto voi. E con questo chiudo, bye bye.gabry wrote:
Anche dai tuoi di discorsi, sembra che tu possegga certezze da cui nessuno ti possa smuovere, per cui non puoi contestarlo agli altri
Saluti.