[Film] - Il vento fa il suo giro

Montagna a 360 gradi: pensieri, notizie, meteo...

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blacksheep77
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Post by blacksheep77 »

sì, lo sapevo che ieri era a carmagnola, ma... nemmeno questa volta sono riuscita ad andarlo a vedere. nel frattempo, da quando è uscito, ho sentito parecchi commenti su questo film, compresi quelli di persone che conoscono la vera vicenda che l'ha ispirato. questi ne parlavano male, perchè dicevano che l'immagine della gente di montagna che ne risulta è estremamente negativa :?
un giorno spero che riuscirò a vederlo anch'io... :wink: , poi così potrò dare il mio giudizio

qui ne discuto in un blog...
…Vedi un pastore che passa con il suo gregge e senti un desiderio di liberarti di tutto quello che di artificioso ti circonda e di partire e di andare per strade polverose...
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Brun Rusan
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Post by Brun Rusan »

blacksheep77 wrote:.....dicevano che l'immagine della gente di montagna che ne risulta è estremamente negativa .......
Non preoccuparti Blacksheep...
Anch'io ho atteso mesi prima di andarlo a vederlo la prima volta,
perchè ero terrorizzato da come mi avevano riferito
che il film dipingeva la gente della mia valle!

Ebbene, quando l'ho visto ho cambiato opinione
e mi è apparso in un'ottica sicuramente diversa:
ho compreso l'atteggiamento della gente di valle,
ho capito buona parte dei loro comportamenti
che, per quanto deprecabili ad osservatori poco attenti,
sono del tutto naturali per chi ha le radici nella terra degli avi
e si sente defraudato da "stranieri" poco sensibili,
abituati "a far loro" tutto quello che non viene "usato dai proprietari"..

Buona visione a tutti!
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Giancarla
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Post by Giancarla »

Alla proiezione ieri sera era presente anche uno degli attori, Anghilante, che tra l'altro è anche un gradevolissimo oratore; questi ha appunto sottolineato il fatto che il film mette in risalto sì la chiusura mentale degli abitanti del paese, ma anche l'incapacità della famiglia francese di integrarsi ed accettare la cultura del luogo in cui si è insediata.

Io però prendo le parti del francese... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), noi che ci vantiamo d'essere regione olimpica e che abbiamo un patrimonio montano meraviglioso, non sappiamo fare niente di meglio che impedire il passaggio di una corsa per quella mezza giornata di chiusura strade che comporta. Il massimo poi è entrare in un bar e sentire la barista che inveisce contro i ciclisti... Io in bici in quelle valli andrò finché ho forza... Ma non ci lascio più nemmeno i soldini di un caffè!
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granpasso
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Post by granpasso »

Sono molto contento che il topic sia riaperto e con questi commenti.........................
Belin !
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bade
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Post by bade »

Bè comunque ritornando in topic...io credo che Brun sottolinei un aspetto importante: spesso le persone che arrivano da fuori non capiscono che oltre al concetto di utile/inutile o utilizzato/inutilizzato in certi paesi c'è un attaccamento ai luoghi e alle cose che nasce soprattutto dai ricordi che conservano...ricordi dei genitori ...della propria infanzia...dei propri nonni etc
In quest'ottica mi pare chiaro che ci sia un'ostilità a cedere e far spazio allo straniero che arriva.
Insomma, sottolineo questo aspetto perchè è una chiave di lettura diversa e interessante. :wink:
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Ago
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Post by Ago »

Giancarla wrote:... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), ...
Una domanda: "Ma i residenti sono interessati ad avere un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro?"
Sento il tuo passo sincrono col mio

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bade
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Post by bade »

Ago wrote:
Giancarla wrote:... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), ...
Una domanda: "Ma i residenti sono interessati ad avere un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro?"
infatti, è questo il punto. :D

Secondo me Brun ad esempio quando ha fatto la sua serata a Pieve è stato molto chiaro nell'esprimere calorosa apertura...ma non apertura cieca. Chi viene e sa rispettare i posti, le tradizioni, etc...è il benvenuto.
Mi pare un concetto chiaro.. :wink:

p.s. io spero che la val maira non si apra mai al turismo di massa...purtroppo non ho fiducia nelle masse e mi spiacerebbe questa valle cambiasse volto. :wink:
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Giancarla
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Post by Giancarla »

Ago wrote:
Giancarla wrote:... Ancora ricordo le polemiche degli anni scorsi, con le valli Grana e Varaita schierate contro il passaggio della Granfondo Fausto Coppi... La cronica incapacità, tipica di queste zone, di vedere più in là del proprio cortissimo naso; laddove altre regioni o altre nazioni, da una competizione ciclistica, traggono un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro (vedi le Dolomiti, le corse in Francia ecc.), ...
Una domanda: "Ma i residenti sono interessati ad avere un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro?"
Visto che dicevano che un giorno intero (ma quando mai per la Fausto Coppi si chiudono le strade un giorno intero??? Sono chiuse al massimo per un'ora dopo il passaggio dei primi...) di chiusura strade causa una grave perdita perché sottrae i turisti della domenica... Cosa portano i turisti, se non denaro?

Già, vero? Meglio l'invasione dei merenderos con le loro automobili che salgono, scendono, sgasano, parcheggiano ovunque, meglio gli imbecilli che salgono su verso il Fauniera con i loro SUV che son più larghi dell'intera strada, meglio quelli che consumano un intero pieno di benzina per portare le loro cellulitiche chiappe a prendere il sole, rigorosamente sulla stuoia a 2 m dall'automobile parcheggiata... Che sarebbe proprio lo stesso se si mettessero sul balcone di casa. Già, meglio loro di quella massa di perditempo con la tutina aderente che salgono su e scendono giù in bici sbuffando come locomotive, buttando fuori solo il fiato dai loro polmoni, rubando alla montagna solo l'acqua per la borraccia.

E' il turismo che vogliono? Allora vadano un po' a vedere cosa significano la Maratona dles Dolomites, la Oetztaler Radmarathon, la Marmotte e tantissime altre manifestazioni del genere, in termini di introiti, per le valli che le ospitano. Poi ne parliamo. Solo che, in quelle valli, la mentalità è un filino diversa... Lo sportivo è accolto e coccolato, certo, perché è una vacca da mungere, ma chissenefrega? E' così che funziona l'economia. Io ho la passione per la bici, sono ben lieta di spendere qualcosa per il mio divertimento dove mi è permesso praticarlo e dove chi lo pratica è ben accolto. Alla Marmotte, lungo l'Alpe d'Huez, c'è una folla indescrivibile che applaude tutti, tutti dal primo all'ultimo, e gli alberghi di Le Bourg d'Oisans e Alpe d'Huez e comuni vicini sono al completo già ben prima della gara. E non mi pare che la gara devasti le valli, se è questo che qualcuno vuol sostenere. Di certo non fa più danni del traffico automobilistico. Purtroppo, se le teste sono ottuse, c'è poco da fare... A laveje la testa aji asu a se sgheira el temp e 'l saùn!!!
Last edited by Giancarla on Sat Apr 12, 2008 21:56, edited 1 time in total.
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granpasso
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Post by granpasso »

Discussione interessante...............
Ma secodno me l'ultima parola è dei Giovani che hanno deciso di rimanere.
Belin !
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Giancarla
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Post by Giancarla »

bade wrote: p.s. io spero che la val maira non si apra mai al turismo di massa...purtroppo non ho fiducia nelle masse e mi spiacerebbe questa valle cambiasse volto. :wink:
Turismo di massa magari no... Ma ci sono vie di mezzo, sarebbe bello poter incentivare ad esempio un tipo di turismo legato allo sport e destinato alla gente che conosce e sa rispettare la montagna. Non è la massa, ma ce n'è tanta. Solo che certi atteggiamenti sconcertano. Quello a cui ho fatto riferimento io sopra è un episodio a cui ho assistito io stessa in Valle Grana; una barista che, mentre stavo entrando io, ovviamente vestita da bici, si scagliava con un discorso inferocito contro i ciclisti che invadono la valle e danno fastidio alle auto... E non si riferiva alla gara, ma ai giorni comuni... Ma dico io, stiamo scherzando? E' stata l'ultima volta che ho messo piede in un esercizio commerciale della zona, ovviamente ho girato i tacchi, anzi le tacchette, e me ne sono andata. Tanti miei conoscenti sparsi in giro per l'Italia, che hanno pedalato nelle valli intorno a Cuneo, sono rimasti tanto affascinati dalla bellezza delle montagne quanto interdetti da questo atteggiamento mentale che, a quanto pare, è molto diffuso. Poi ci si lamenta che le valli si spopolano...
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Brun Rusan
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Post by Brun Rusan »

Giancarla wrote:ma anche l'incapacità della famiglia francese di integrarsi ed accettare la cultura del luogo in cui si è insediata.
Credo che sia in buona parte imputabile a questo fatto, la mancata integrazione!
Chi va in casa d'altri, dovrebbe, per prima cosa, essere rispettoso delle loro tradizioni ed abitudini, senza pretendere di appropriarsi dei loro beni che, anche se non più utilizzati, rappresentano la fatica dei loro avi e il ricordo del loro passato.
Giancarla wrote:Io però prendo le parti del francese....
Non essendo del luogo, dovresti astenerti da giudizi frettolosi, ma semplicemente cercare di capire.
Ognuno di noi sa bene che in ogni discussione/contestazione/guerra il torto non sta mai da una parte sola.

Il tuo giudizio (molto frettoloso e superficiale) credo che sia influenzato da diversi fattori:
- hai detto "l'attore che impersona il pastore francese è una meraviglia d'uomo!!!!"e questo la dice lunga sul tuo giudizio!
- Il tirare in ballo le polemiche sulla Fausto Coppi (sul cui svolgimento sono perfettamente d'accordo) è un pretesto privo di senso perchè non c'entra nulla con l'integrazione di un forestiero, riguarda periodo storici diversi, riguarda valli diverse (Grana e Varaita, e non Maira).
- Tu immagini che la sopravvivenza di questa cultura passi "da ..... un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro" , ma non hai assolutamente compreso che la sopravvivenza sia possibile solo con un turismo rispettoso, che porti piccoli gruppi e non le folle delle Dolomiti (!), non hai compreso che la gente di qui mangia 365 giorni all'anno e non solo il giorno della "Fausto Coppi", non hai capito che le autostrade, le seggiovie, le motoslitte non portaranno mai nulla a chi abita nelle nostre valli ma solo speculazione, non hai capito che le nostre valli sono ancora belle perchè finora gli speculatori sono stati tenuti lontani dall'isolamento e dalla strada "poco autostrada"...
Giancarla wrote:Io in bici in quelle valli andrò finché ho forza... Ma non ci lascio più nemmeno i soldini di un caffè!
Questa affermazione credo che la dica lunga su quanto tu comprenda la cultura occitana, dice tutto sul tuo pensiero di cittadina, conferma l'atteggiamento dello "straniero" che viene qui solo per prendere, con quell'aria di supponenza che non serve certo ad integrare i popoli.
Ecco, questo tuo atteggiamento è all'incirca lo stesso del francese che nell' "Aura fai son vir" era venuto a Chersogno.
Giancarla wrote:Anghilante.... ha appunto sottolineato il fatto che il film mette in risalto sì la chiusura mentale degli abitanti del paese, ma anche l'incapacità della famiglia francese di integrarsi ed accettare la cultura del luogo in cui si è insediata.
Ecco questa è la giusta chiave di lettura!
Questa affermazione di Anghilante che è del luogo, che studia la cultura occitana da oltre 40 anni, che ha una parte molto importante nel film, che conosce perfettamente la realtà occitana rappresenta esattamente il mio punto di vista...

Scusatemi, non avrei voluto intervenire, ma non ce l'ho fatta.
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granpasso
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Post by granpasso »

Adesso mi vien voglia di rivedere il film :D
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Post by granpasso »

Scusate ma se ricordo bene prima di accettare la nuova famiglia il paese si riunisce in una sorta di consiglio decidendo di accettarli.
Si fa una festa di benvenuto.
Dove sbagliano gli stranieri ? Forse quando lei si lava alla fontana ? E se non ricordo male c'è una piccola questione sui pascoli. Sono queste piccole cose vero ?
Belin !
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Giancarla
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Post by Giancarla »

Brun Rusan wrote:Credo che sia in buona parte imputabile a questo fatto, la mancata integrazione!
Chi va in casa d'altri, dovrebbe, per prima cosa, essere rispettoso delle loro tradizioni ed abitudini, senza pretendere di appropriarsi dei loro beni che, anche se non più utilizzati, rappresentano la fatica dei loro avi e il ricordo del loro passato.
Molto giusto... Meglio che una risorsa, che esiste e potrebbe essere utile a qualcuno, sia invece lasciata a marcire ed inutilizzata solo perché è di proprietà di qualcuno che nemmeno se ne cura e nemmeno sa d'averla. Chissà che mostruoso danno hanno ricevuto i proprietari dei prati la cui erba è stata mangiata dalle capre... Erba che nasce, fa il suo ciclo di vita, muore e rinasce, ma guai che possa essere utile a qualcuno perché "è di proprietà". Mi sembra molto lungimirante come prospettiva, niente male.
Brun Rusan wrote:Non essendo del luogo, dovresti astenerti da giudizi frettolosi, ma semplicemente cercare di capire.
Ognuno di noi sa bene che in ogni discussione/contestazione/guerra il torto non sta mai da una parte sola.
Quando vedo un film o leggo un libro, ne traggo le mie conclusioni ed esprimo un giudizio, come credo facciano tutti. Se il mio giudizio non ti piace, perdonami, ma non tutti siamo dotati della tua illuminata onniscienza, siamo comuni mortali ed in quanto tali fallibili...
Brun Rusan wrote: - Il tirare in ballo le polemiche sulla Fausto Coppi (sul cui svolgimento sono perfettamente d'accordo) è un pretesto privo di senso perchè non c'entra nulla con l'integrazione di un forestiero, riguarda periodo storici diversi, riguarda valli diverse (Grana e Varaita, e non Maira).
Lo dici tu che non c'entra niente. Io invece ci vedo un parallelo molto evidente. Chiusa ottisutà era quella degli indigeni del film, chiusa ottusità è quella dei valligiani di oggi. Perlomeno di quelli che prendono e sostengono certe decisioni. Dici che la gente di lì mangia 365 giorni all'anno? E dimmi, cosa c'è nella Fausto Coppi che impedisce di mangiare gli altri 364 giorni? Cosa c'è in una manifestazione di sport, che oltretutto è espressione di un modo PULITO di frequentare la montagna, che fa del male alle valli? Fa così schifo che la bellezza delle montagne del Cuneese venga fatta conoscere in giro? Per carità...
Brun Rusan wrote: - Tu immagini che la sopravvivenza di questa cultura passi "da ..... un'attrazione che porta valanghe di turisti e danaro" , ma non hai assolutamente compreso che la sopravvivenza sia possibile solo con un turismo rispettoso, che porti piccoli gruppi e non le folle delle Dolomiti (!), non hai compreso che la gente di qui mangia 365 giorni all'anno e non solo il giorno della "Fausto Coppi", non hai capito che le autostrade, le seggiovie, le motoslitte non portaranno mai nulla a chi abita nelle nostre valli ma solo speculazione, non hai capito che le nostre valli sono ancora belle perchè finora gli speculatori sono stati tenuti lontani dall'isolamento e dalla strada "poco autostrada"...
Dimmi dove ho parlato di seggiovie, autostrade e cavoli vari; vatti a rileggere il post che ho scritto dopo, ammesso che tu abbia trenta secondi del tuo preziosissimo tempo da sprecare in sì tediosa attività. Quello in cui ho detto "non turismo di massa, ma...". Non ci vuole una laurea in astrofisica per capire che simili impianti nelle valli cuneesi non ci stanno. E poi, facciamo poco gli ipocriti: gli esercizi commerciali delle valli sarebbero ben felici d'avere anche il turismo di massa, e se li coprissero di sonanti dindini, se ne strafregherebbero della tutela dell'ambiente e delle valli. Sbaglio?
Brun Rusan wrote:Questa affermazione credo che la dica lunga su quanto tu comprenda la cultura occitana, dice tutto sul tuo pensiero di cittadina, conferma l'atteggiamento dello "straniero" che viene qui solo per prendere, con quell'aria di supponenza che non serve certo ad integrare i popoli.
Ecco, questo tuo atteggiamento è all'incirca lo stesso del francese che nell' "Aura fai son vir" era venuto a Chersogno.
Se vai in un posto dove, nei tuoi confronti, viene manifestato disprezzo per quello che fai, che peraltro è un'attività che non reca danno e non da fastidio a nessuno, tu che fai? Sei anche generoso nei confronti di chi ti offende? Mah, magari hai tendenze masochiste e quindi lo fai... Io no, grazie. Adoro quei luoghi, li ho girati in lungo ed in largo a piedi ed in bici (non illuderti d'essere l'unico depositario dei segreti dei luoghi... Qualcun altro al mondo che li conosce un pochino pochino, pur essendo un vile e globalizzato "cittadino", c'è).

Se poi vogliamo parlare della storia del film, lasciando da parte la realtà, che dire dell'ipocrisia di quelli che prima vigliaccamente ammazzano le capre, buttano i vermi nella stalla, mandano lettere anonime e poi portano a spasso un crocifisso? Questa non è certo solo la "cultura" delle valli occitane, è caratteristica diffusa universalmente. Che dire del pettegolezzo velenoso fatto di offese e calunnie? E soprattutto: che dire dell'ostilità nei confronti del Francese, manifesta molto ma molto prima che quegli si insedi nel paese? Anche per questo c'è una ragione? O è solo grettezza ed ignoranza? Perché non verrai a dirmi che molti degli abitanti del luogo ritratti nel film non sono grassi ignoranti che vanno avanti a superstizioni...

Brun Rusan wrote: Ecco questa è la giusta chiave di lettura!
Questa affermazione di Anghilante che è del luogo, che studia la cultura occitana da oltre 40 anni, che ha una parte molto importante nel film, che conosce perfettamente la realtà occitana rappresenta esattamente il mio punto di vista...
Ti ricordo che Anghilante non ha detto "è stata SOLO colpa del Francese". Ha detto che IN PARTE la responsabilità dell'accaduto è stata ANCHE del Francese. E poi, questo film riguarda senza dubbio la cultura occitana, ma mi pare si adatti benissimo a tante altre realtà, le più varie, come diceva infatti lui stesso.
Nel film, il Francese è una persona di livello indubbiamente superiore a tanti suoi nuovi compaesani, per cultura, per concetti espressi che sono frutto di un ragionamento compiuto. Non mi pare che tra chi gli si mette contro ci siano individui che possono competere. C'è solo l'ignoranza di chi critica il modo che la famiglia ha di allevare i bambini, di chi insinua che la moglie del pastore batta sulla statale, di chi aggredisce e poi arriva a rompersi le dita pur di trovare una colpa dove colpa non c'è. Se permetti, se parliamo del film, io so da che parte stare...
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Post by Giancarla »

granpasso wrote:Scusate ma se ricordo bene prima di accettare la nuova famiglia il paese si riunisce in una sorta di consiglio decidendo di accettarli.
Si fa una festa di benvenuto.
Dove sbagliano gli stranieri ? Forse quando lei si lava alla fontana ? E se non ricordo male c'è una piccola questione sui pascoli. Sono queste piccole cose vero ?
Eh sì... Sbagliano nel lasciare che i bambini giochino per terra nella sporcizia, sbagliano nel rifiutare la benedizione della casa, sbagliano nel permettere alle bestie di mangiare erba che invece deve restare lì e seccare, perché nessuno mai ne farà altro uso (a quanto mi par di capire, non sono nemmeno i proprietari dei prati, ad inoltrare reclamo, ma altri che si arrogano il diritto di giudici e censori); sbagliano nel dare accoglienza allo "scemo del villaggio" senza chiedere nulla in cambio; secondo me sbagliano anche nell'essere una famiglia bella e giovane, espressione di vita che probabilmente suscita invidia e quindi cattiveria. Anzi, soprattutto in quest'ultima cosa. Già, bella la fiaccolata di benvenuto... Chissà quanti sono i presenti per i quali il benvenuto è davvero sincero, e quanti invece già sono rosi dall'odio...
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Post by granpasso »

A questo punto devo assolutamente rivedere il film :D

Frequento da anni oramai un bellissimo paesino in una valle del Cuneese. E' un paese molto noto ma non voglio nominarlo nè voglio nominare la valle in cui si trova. Siamo della granda comunque e nemmeno troppo lontani dalla val Maira. Ovviamente la mia è una frequentazione da villeggiante.
Quello che mi ha colpito nel film è stato vedere atteggiamenti che già avevo incontrato nella realtà.
Atteggiamenti che a mè, che sono "foresto", avevano lasciato molto perplesso. Il pregio di questo paese però è quello di avere un discreto numero di giovani che hanno deciso di rimanere. Di viverci.
Amano la loro terra, le tradizioni, la Storia ma sono al contempo aperti e disponibili ad organizzare eventi, ad incontrarsi con i villeggianti senza sputare nel piatto dove molti mangiano.
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Post by Giancarla »

granpasso wrote:A questo punto devo assolutamente rivedere il film :D
Piacerebbe molto anche a me. Soprattutto, comprerei volentieri il DVD, ma non so neppure se esista, anzi, penso di no.

Del resto, venerdì sera uno spettatore ha chiesto ad Anghilante quale fosse stata la reazione dei valligiani al ritratto che di loro dà il film; l'attore ha risposto che, sulle prime, gli indigeni (non chiedermi a quale campione abbia riferito la sua indagine, non lo so) si sono risentiti, ma poi, ad una più attenta analisi del film, non hanno potuto far altro che affermare che sì, effettivamente quella può essere un'immagine poco accattivante, ma corrisponde alla realtà dei fatti. L'ha detto lui, mica io...
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Post by blacksheep77 »

la discussione mi stimola molte riflessioni che vanno oltre il film (che non ho ancora visto, ribadisco).
parlo di cose vissute, perchè in un certo senso la mia vita ha delle analogie con le vicende di cui si parla.
lascerei fuori la fausto coppi (e, purtroppo, tutte le bustine di integratori che i ciclisti maleducati gettano lungo la via della gara, invece di rimetterle in tasca), perchè non attira turismo come invece fa una tappa del giro d'italia, ma soprattutto corridori, mentre i turisti in quel giorno scelgono altre mete perchè le strade sono chiuse al traffico... in quel giorno infatti io ho sempre scelto altre valli per le mie gite, al fine di non rimanere bloccata

tornando all'accoglienza in un paese di montagna, credo che spesso l'atteggiamento sia dovuto a spirito di autoconservazione. l'arrivo di qualcuno esterno oggi avviene in un tessuto sociale già compromesso, in una comunità che non è più completa e forte come quella di un tempo, quando la montagna era viva veramente. :?
l'esterno è visto come chi può concorrere a far crollare un equilibrio instabile prima ancora che non come una risorsa per trainare la comunità esistente verso nuovi orizzonti.
so di persone aperte e cordiali che sono diventate diffidenti e chiuse dopo troppe "bruciature" da parte degli esterni. :roll:
le persone grette poi, quelle non sanno vedere più in là del loro naso, esistono in montagna come altrove... :wink:
troppo spesso chi viene "da fuori" ha un'idea frutto di romanticismi, letture, viaggi, che alla fine mal si combina con l'esperienza di generazioni di chi vive in montagna. quanti sono quelli che "ci hanno provato" e poi se ne sono andati? un conto è sognare, un altro è il tuo sogno che si trasforma in un incubo in cui però sei ben sveglio e ti rendi conto che la tua vita non era quella.

io oggi sto vivendo una situazione da esterna. sono la pecora nera del mio nickname, perchè per "il mio mondo" sono andata oltre, tra i pastori, gli alpeggi, gli animali. per "il mondo degli alpeggi" invece comunque resto quella che scrive, che ha studiato, che non è nata tra di loro.
quindi incontro sorrisi e diffidenza da entrambe le parti, in egual misura :roll:

...e adesso non dite che il prossimo film lo faranno su di me, perchè almeno la sceneggiatura la vorrei scrivere io e... soprattutto un finale non c'è ancora :lol: :lol: :wink:
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Post by andrea67 »

blacksheep77 wrote:tornando all'accoglienza in un paese di montagna, credo che spesso l'atteggiamento sia dovuto a spirito di autoconservazione. l'arrivo di qualcuno esterno oggi avviene in un tessuto sociale già compromesso, in una comunità che non è più completa e forte come quella di un tempo, quando la montagna era viva veramente. :?
l'esterno è visto come chi può concorrere a far crollare un equilibrio instabile prima ancora che non come una risorsa per trainare la comunità esistente verso nuovi orizzonti.
so di persone aperte e cordiali che sono diventate diffidenti e chiuse dopo troppe "bruciature" da parte degli esterni. :roll:
le persone grette poi, quelle non sanno vedere più in là del loro naso, esistono in montagna come altrove... :wink:
troppo spesso chi viene "da fuori" ha un'idea frutto di romanticismi, letture, viaggi, che alla fine mal si combina con l'esperienza di generazioni di chi vive in montagna. quanti sono quelli che "ci hanno provato" e poi se ne sono andati? un conto è sognare, un altro è il tuo sogno che si trasforma in un incubo in cui però sei ben sveglio e ti rendi conto che la tua vita non era quella.
bell'intervento ...quoto in toto!!!!
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blacksheep77 wrote:la discussione mi stimola molte riflessioni che vanno oltre il film (che non ho ancora visto, ribadisco).
parlo di cose vissute, perchè in un certo senso la mia vita ha delle analogie con le vicende di cui si parla.
lascerei fuori la fausto coppi (e, purtroppo, tutte le bustine di integratori che i ciclisti maleducati gettano lungo la via della gara, invece di rimetterle in tasca), perchè non attira turismo come invece fa una tappa del giro d'italia, ma soprattutto corridori, mentre i turisti in quel giorno scelgono altre mete perchè le strade sono chiuse al traffico... in quel giorno infatti io ho sempre scelto altre valli per le mie gite, al fine di non rimanere bloccata
Ah, non attira turisti? Sai quanti miei amici ciclisti in giro per l'Italia, dopo aver visto le vallate cuneesi in occasione della corsa, sono tornati in vacanza con le famiglie? Sai quanti raduni ci faccio io, con base casa mia, d'estate? Non è turismo questo? Cappero, allora qualcuno mi deve spiegare cos'è il turismo... E poi non ho capito: i ciclisti della Fausto Coppi no perché sporcano con le cartacce. Invece i prò del Giro, gli integratori, se li rimettono tutti in tasca, vero? Mamma mia, mi sa che una tappa non sei mai andata a vederla, se non hai idea di cosa resta per terra "dopo"... E la tappa del Giro, le strade, le blocca eccome, molto più della Coppi; dov'è la differenza?
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Brun Rusan
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Post by Brun Rusan »

Cara Giancarla,
sono molto amareggiato...
Mi ero permesso di invitarti a riflettere sul film con un'altra chiave di lettura,
avevo creduto possibile portare avanti una discussione civile su una questione sociale,
ma la tua reazione mi ha completamente spiazzato, lasciandomi l'amaro in bocca...

Avevo provato, credo umilmente, a far presente che le ragioni di un contendere sono spesso da suddividere tra le parti,
che non si può colpevolizzare l'intera valle o addirittura l'intera Occitania
per un episodio narrato in un film totalmente inventato e che riguarda un piccolo paesino ...
In compenso ho ricevuto una risposta colma di rancore e di odio,
non hai trovato di meglio che deridermi, apostrofandomi in una sola risposta con una serie di epiteti volgari e offensivi
più di quanti ne abbia ricevuti in oltre mezzo secolo di vita...
("tua illuminata onniscienza", "molto lungimirante", "chiusa ottusità "
"ammesso che tu abbia trenta secondi del tuo preziosissimo tempo", "facciamo poco gli ipocriti"
"hai tendenze masochiste", "non illuderti d'essere l'unico depositario", "grettezza ed ignoranza"
"grassi ignoranti", "vanno avanti a superstizioni", "c'è solo l'ignoranza " (compare almeno 4 volte la parola "ignorante"))


I miei ricordi di bambini vanno a mio padre, quando lo vidi disperato piangere su un masso:
il solito negoziante di vacche (ed era proprio della tua zona) era salito come ogni autunno
ai nostri pascoli più alti e, sostenendo che quell'anno le mucche non valevano nulla,
l'aveva convinto a lasciargli buona parte della nostra mandria (5 mucche)
praticamente ad un terzo del loro valore, proprio in quegli anni di inflazione galoppante.
Sì, mio padre piangeva e io cercavo di consolarlo, ma ormai stringendo la mano al forestiero,
aveva dato la sua parola e mai l'avrebbe ritirata (ne abbiamo una sola...).

E che dire di mia nonna? la ricordo appena, nel suo foulard nero, sempre china...
Era arrivato da Acei (Acceglio) il solito benestante che, fingendosi benefattore,
l'aveva convinta a cedergli la madia (doveva essere del '600) in cambio di due lenzuola...

Ricordo ancora mia madre che, dietro le promesse primaverili del negoziante d'erbe officinali che arrivava dalla piana,
aveva passato l'estate china a raccogliere e far seccare, rivoltare e pulire, ceste intere d'erbe rare..
Sì, quell'anno con quei soldi, mi avrebbe comprato un paio di scarponcini con i chiodi per il primo anno di scuola,
giacchè gli altri, ormai vecchi di 2 anni, m'erano stretti e lerci, andavano sostituiti...
Un bel giorno, all'ora tarda dell'autunno, se ne arriva il signore sulla sua linda macchina:
pesa con sufficienza tutti quei sacchi e poi, con fare bonario, sputa la sentenza.
Quell'anno le erbe non rendevano, non erano abbastanza mature, se ne trovavano di più secche,
ed allora la ricompensa sarebbe stata di 1000 lire, prendere o lasciare!
Mia madre a ricordargli le sue offerte, a raccontargli dei giorni sotto la pioggia a lavorare per lui,
a supplicarlo di mantenere almeno la metà le sue promesse...
Niente, quello era l'unico negoziante che saliva in valle e quelle erbe l'anno dopo sarebbero state invendibili:
non ci sarebbero state le scarpe per scendere nella neve da Pratorotondo a Chialvetta per andare a scuola,
al massimo avrei atteso l'inverno con con un paio di pantaloni di stoffa mediocre....

Non ho raccontato queste cose per farmi compatire,
non è mia abitudine piangermi addosso,
non voglio essere ricompensato di quanto sofferto,
vorrei solo che tu, Giancarla, capissi la nostra titubanza nell'aprirci a chiunque salga la valle...
vorrei che comprendessi che chi arriva fin quassù dovrebbe cercare di capire, almeno capire...
vorrei che il dar sempre ragione al bel forestiero è puro buonismo...
e se poi, noi rozzi montanari, siamo un po' diffidenti, è perchè ci bruciano ancora le spalle per le botte subite.

Tu, Giancarla, hai sentito, entrando in un bar di un'altra valle,
una sola frase che, pur non riguardando te, era poco gentile:
ebbene, da allora, hai etichettato tutta quella valle,
tutte le valli vicine, anzi le intere valli del cuneese come grette e ignoranti,
da quel giorno non avresti più lasciato un solo centesimo oltre i 600 metri di altitudine!
E poi saremmo noi occitani ad essere poco concilianti, ipocriti e ottusi?

Ebbene io non voglio assolutamente ricompensarti della stessa moneta:
quando tu, o qualche altro sprovveduto turista, mi chiederà informazioni, ti risponderò gentile,
vi accompagnerò, come ho fatto molte volte, a recuperare la vostra auto,
quando avrai la borraccia asciutta, prima che tu me lo chieda, ti indicherò la sorgente...
se mai ti succedesse di bucare o avere i freni in panne, porterò te e la tua bici a valle,
potrò farti telefonare con il mio cellulare, quando il tuo sarà scarico o non avrà rete...
Potrai con maggior tranquillità macinare altre migliaia di chilometri,
la pomposa firma sotto i tuoi post s'incrementerà ancora come una slot-machine...
Sì, non conservo rancore, ma vorrei far qualcosa per l'integrazione di culture diverse,
pur riconoscendo le colpe mie e dei "viton" come me,
non accolgo le tue parole di risentimento e odio,
credo d'essere superiore a queste ripicche insensate
e forse un giorno anche tu capirai....

Nel frattempo, senza pretendere di aver in tasca la verità,
continuerò a salire quei monti fin dove gli anni me lo permetteranno,
mi lascerò cullare dalla brezza di quelle creste che vegliano sulla mia valle,
sentirò ancora la grande emozione nel salire quei colli che amo tanto,
ma terrò lontano il cuore dal rancore di chi troppo in fretta mi ha giudicato.


P.S.: QUESTA E' LA MIA UNICA E ULTIMA RISPOSTA
PERCHE' NON INTENDO REAGIRE ALLE TUE PROVOCAZIONI:
RISPONDI PURE TRANQUILLAMENTE, TANTO AVRAI L'ULTIMA PAROLA.
(Chiedo anche scusa ai lettori del forum, che avrebbero meritato sicuramente una più civile discussione)

Di proposito, non voglio neppure entrare nel merito del film, perchè avrei da dirti troppe cose,
non parteggio per l'attore più bello, nè per una popolazione che ha grosse problematiche:
semplicemente, vista la mancata integrazione, cerco di capirne i motivi e le cause,
suddividendo le colpe, come nella maggior parte dei conflitti, tra i due contendenti.
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wolf
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Post by wolf »

è passato recentemene anche a Genova, per due sere, l'avevo postato qui

nessun quotazerino, una decina di persone in sala il 26 marzo

modifica

ho risposto al topic alla fine della prima pagina, saltando completamente la lettura della seconda.....

ora che l'ho letta, aggiungo l'impressione che ho avuto dal film, un bel film, corale, pessimista, che lascia l'amaro in bocca:

non perchè gli abitanti di "Chersogno", o della val Maira o delle valli di Cuneo o tutti i montanari del mondo sono gelosi, diffidenti, poco lungimiranti e attaccati alle proprie cose e chiusi al nuovo e al diverso: ma perchè questa è la condizione del nostro tempo e della nostra civiltà, montanari e cittadini, ricchi e non ricchi, giovani e non giovani.
Nessuna fiducia nel futuro, diffidenza, invidia, attaccamento e chiusura al proprio mondo particolare. Al nostro, piccolo, chiuso universo famiglia-lavoro-divertimento (quando ci sono) - e che nessuno ce lo tocchi.

Le stesse sensazioni che provo, che "sento" ogni giorno in città, in famiglia, sul lavoro. So, come il sindaco del film, che non va bene, ma non ho le capacità per cambiare le cose.

Naturalmente i più deboli soccombono, così è la vita, e si cerca di difendersi stando vicino a quelli come noi, simili a noi anche nei difetti, nella chiusura, nella diffidenza....

mi sembra molto riduttivo pensare al film come a una critica del brusco carattere montanaro (che tutti conosciamo fin da bambini nei proverbi e nei luoghi comuni...). Se no, perchè mai dei montanari avrebbero accettato di interpretare ruoli così antipatici - magari anche loro la pensavano un po' come me, e nel mio pessimismo questo pensiero un po' mi consola....
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
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gabry
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Post by gabry »

Brun Rusan wrote:Cara Giancarla,
sono molto amareggiato...
Mi ero permesso di invitarti a riflettere sul film con un'altra chiave di lettura,
avevo creduto possibile portare avanti una discussione civile su una questione sociale,
ma la tua reazione mi ha completamente spiazzato, lasciandomi l'amaro in bocca...

Avevo provato, credo umilmente, a far presente che le ragioni di un contendere sono spesso da suddividere tra le parti,
[ CUT ]

Di proposito, non voglio neppure entrare nel merito del film, perchè avrei da dirti troppe cose,
non parteggio per l'attore più bello, nè per una popolazione che ha grosse problematiche:
semplicemente, vista la mancata integrazione, cerco di capirne i motivi e le cause,
suddividendo le colpe, come nella maggior parte dei conflitti, tra i due contendenti.[/i]
Mi sento di quotare al 100%, mi sono anche un pò commosso leggendo le tue logiche considerazioni e soprattutto gli aneddoti che hai raccontato...cose che forse chi pedala a testa bassa non può capire sino in fondo...non basta passare tutte le domeniche sul Fauniera per dire di comprendere la mentalità di chi gli abita vicino, così come non si può etichettare una vallata dalla risposta di un barista...ma come disse uno dei nostri padri, "non ti curar di loro ma guarda e passa".

Con stima,
Gabriele

PS In attinenza al tema sto per andare a rileggermi "Il mondo dei vinti" che considero un libro senza tempo, che dovrebbe far parte del bagaglio culturale di tutti noi...
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blacksheep77
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Post by blacksheep77 »

ho visto numerose tappe del giro proprio in val maira, val varaita, val chisone... e sono salita sui colli pedalando, sudando, faticando, godendomi l'aria ed il panorama, molto più di molti sportivi con l'occhio solo sul cardiofrequenzimetro (per fortuna non sono tutti così, ma ho vissuto per un po' il mondo dell'agonismo e molte cose non mi sono piaciute)
concordo sul fatto che, molti di quelli che fanno le gare come la fausto coppi ed altre gare simili, dopo ritornano, così come arrivano turisti al fauniera perchè lì è passato il giro.
come dice anche brun, mi sembra però che tu voglia avere comunque ragione, senza cercare di capire le diverse motivazioni che possono aver portato una persona a dire una certa frase.

le parole di brun mi hanno commossa, perchè toccanti e molto reali, narrano una vicenda che è successa a lui e che succede, continua a succedere in un certo mondo.

nonostante tutto quello che ho vissuto io, continuo a difendere la gente di montagna, anche se personalmente sono stata vittima di questa chiusura. perchè umilmente mi sono messa dall'altra parte ed ho cercato di comprendere il punto di vista dell'altra persona. quella che prima mi era amica e mi stimava, ma che dopo vedeva in me una forestiera che andava a turbare il suo mondo, che minacciava quello che lui aveva costruito con fatica e sacrifici. :?
un consiglio: molta più umiltà quando ci si rapporta con i montanari veri. saper ascoltare prima di parlare e sputare sentenze. :wink:
…Vedi un pastore che passa con il suo gregge e senti un desiderio di liberarti di tutto quello che di artificioso ti circonda e di partire e di andare per strade polverose...
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Post by andrea67 »

Inizialmente non volevo intromettermi nel topic, vista la piega presa dalla discussione, per non alimentare ulteriori polemiche; tra l'altro, come spesso accade nei forum, la discussione finisce per trascendere, spero involontariamente, per il fatto che parlare senza guardarsi in volto non ci permette di cogliere l'attimo in cui si ferisce l'altrui sensibilità. Aggiungo, sapendo di essere un po' fuori dal coro, che il film in questione l'ho visto e non mi ha neppure tanto impressionato ma vabbè non sono un critico e cmq mi riprometto di rivederlo. Poi ho pensato che il mio intervento potesse avere il valore solo di una testimonianza. Vado in Valle Grana (e frequento più in generale le valli alpine del cuneese) come turista (villeggiante si diceva un tempo :lol: ) da quando son nato, diciamo da ca 40 anni :wink: e, andando indietro nel tempo, mi sono rivisto nella posizione mentale di chi non comprende quello che viene percepito come una posizione di "chiusura" da parte della gente del posto verso chiunque non sia "dei loro"... certo avevo e ho diversi amici e affetti lassù ma erano rapporti personali, con il resto delle persone difficilmente i miei rapporti andavano oltre i saluti e convenevoli previsti dalla buona educazione: come ha sintetizzato bene blacksheep l'ottica di chi viene da fuori è sempre diversa da chi in montagna ci vive tutto l'anno con le difficoltà e i problemi che questo comporta e, perchè no, con, sulle spalle, il bagaglio di conoscenze ed esperienze che i propri vecchi lasciano e a volte viene visto solo come una zavorra !!! è davvero la miopia di chi venendo da fuori si costruisce i suoi eden e pretenderebbe che tutti collaborassero a relalizzarli!! Crescendo ho capito molte cose, mi sono sforzato maggiormente qunado ci sono (per periodi sempre più radi ahimè) di vivere davvero in valle...di leggere la storia, informarmi sull'etnografia ma più di tutto di fermarmi a parlare con la gente del posto....ci sono ritornato con la mia famiglia, mi sono messo in un atteggiamento completamente capovolto e, solo andando per questi sentieri e non per quelli di modestissimo collezionista di neppure epiche scalate e dislivelli, ho riscoperto con occhi curiosi tutto un mondo che mi sfuggiva, arrivando a ben comprendere il mio nonno che, dopo aver navigato su piroscafi per 20 anni e vissuto in America come carpentiere per altri 10 (da semi clandestino!!!), aveva trovato a Monterosso Grana il suo "buen retiro"!!!. Sarò felice se ne avro' la fortuna e la capacità di far amare queste valli alle mie bimbe continuando idealmnete il percorso di conoscenza iniziato dal mio nonno. Ma ancor più sono felice dei rapporti umani che ho instaurato e delle persone che ho scoperto e continuo a scoprire in quei posti e che mi fanno sentire a casa ogni volta che mi viene dato in sorte di tornarci. Una di queste persone è proprio Brun con il quale ho rapporti più che altro virtuali ma al quale devo molto per i tesori che (anche inconsapevolmente) mi ha fatto scoprire e a cui mando un grazie di cuore
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bade
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Post by bade »

Dico subito che non ho ancora visto il film, e la cosa mi dispiace molto...comunque...colpa mia.. :roll:

Mi sono però fato una mia idea sui discorsi che si sono fatti... :D

Come Brun ricorda tempo fa avevo fato una battuta sul fatto che questo film facesse una "bella" (=brutta) pubblicità alla gente della valle..il mio giudizio sommario si riferiva ai commenti che avevo sentito da persone vicine a me che lo avevano visto.

Poi giustamente Brun mi aveva fatto notare la ristrettezza di visuale con cui si dava soltanto quel giudizio su quanto visto al cinema (e pensare che non sapeva ancora che io il film non lo avevo manco visto...altrimenti temo avrei proprio fato la figura del fesso... :oops: ) ...ed effettivamente mi sono sintonizzato su quello che era il suo pensiero e l'ho fatto abbastanza mio adesso.

Comunque sia secondo me qui è impossibile pensare di definire bianca o nera una situazione che vede in campo tanti aspetti umani....tutti discutibili, tutti comprensibili...

Personalmente Giancarla mi è parsa, per istinto, molto ferma sulla sua posizione a favore del francese, se così possiamo dire. Io interpreto questo semplicemente pensando che evidentemente la sua sensibilità (frutto del carattere, degli interessi, del modo in cui viene a contatto con questi posti, etc) è stata più toccata dalla piccineria che per certi versi la gente del posto ha dimostrato che da altri aspetti forse meno evidenti ma comunque contenuti nel racconto.
Personalmente quando mi toccano su punti sensibili so bene di reagire prendendo posizioni molto nette e intransigenti...e interpreto così la sua reazione sulle valli etc...poi lei potrà sempre smentirmi :wink:

Comunque l'equivoco di fondo è che Brun non credo volesse dire che la storia propone un uomo straniero che arriva in un paese e pretende tutto e subito e quando vede che tutti non si mettono al suo servizio fa i bagagli e se ne va...penso volesse solamente dire, dando anche maggior valore alla profondità della storia proposta nel film, che gli spunti di riflessione sono molteplici e in questa storia è racchiusa la diffidenza dei montanari verso gli stranieri (inevitabile spirito di conservazione quando si vive con la durezza della montagna), l'incapacità di chi non vive in certi posti di decifrare le paure, l'attaccamento alle cose etc da parte degli abitanti. Tutto questo poi condito immagino dalle piccinerie che talvolta caraterizzano tutti gli uomini (non solo nei paesini sperduti) etc.

Mia madre e mio padre finito il film la pensavano in modo opposto.
Io vi farò sapere appena avrò visto il film cosa ne penso! Di certo dopo tutti questi commenti potrò permettermi una visione più accurata e pensata, e tutto sommato non mi dispiace affatto :wink:

Sulle valli del cuneese, al di là del film...personalmente mi sento molto legato alla val maira, vado lì da quando sono nato e da quando stavo per nascere. Non mi sento abitante, anche se mia nonna è nata e cresciuta a dronero. Amo tanti angoli di questa valle e sono pieno di ricordi. Io spero che il turismo ariverà sempre a piccole dosi in questi luoghi, non avverto da parte di nessuno la voglia di palate di turisti che pregiudicherebbero questo ambiente. Vedo la val maira molto diversa dalle valli vicine, la sua conformazione la caraterizza molto e la difende, se vogliamo.
Certo questi posti hanno bisogno della gente, però persone che sappiano guardarsi attorno e apprezzare, più che pretendere lusso e avventure a buon mercato.

Per ora è tutto... :wink:
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Giancarla
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Post by Giancarla »

Brun Rusan wrote:Cara Giancarla,
sono molto amareggiato...
Mi ero permesso di invitarti a riflettere sul film con un'altra chiave di lettura,
avevo creduto possibile portare avanti una discussione civile su una questione sociale,
ma la tua reazione mi ha completamente spiazzato, lasciandomi l'amaro in bocca...
Il tono della mia risposta non è certo dovuto al fatto che la tua opinione sia diversa dalla mia, ci mancherebbe altro. E nemmeno ci tengo ad avere l'ultima parola: la cosa non mi tange, ho la mia idea, me la tengo e non mi importa un fico secco di dimostrare a qualcun altro che sia giusta o sbagliata. Il fatto però che tu mi abbia bollata, testuali parole, come "superfciale" e che abbia detto "questo la dice lunga sul tuo giudizio" a proposito del mio commento sulla bellezza dell'attore francese, mi ha dato fastidio: magari ho travisato, ma per me questo significa "sei così idiota che non sai nemmeno dare un giudizio sensato che esuli dal commento sull'attore bono o sull'attrice bona". Ergo, mi incavolo, anche se in realtà potresti aver ragione, chissà, mica ho mai preteso di essere Einstein!!! Solo che anche l'idiota non ama sentirselo dire, e per giunta è molto suscettibile.

Quanto alla civiltà della discussione, non mi pare d'essere stata incivile, né di aver insultato nessuno.

Ultima precisazione, la frase nel bar è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Potrei citarti l'offesa del pastore che si lamenta del fatto che, passando in bici, gli faccio correre via i maiali (io, in bici... Il SUV del turista invece no, vero?), oppure il contadino che, facendo un po' fatica a sorpassarlo con il trattorino su verso il Colle di Sampeyre, urla ad un mio compagno di uscite "Levati di torno, perditempo, che io devo andare a lavorare" (traduzione edulcorata dalla lingua locale, peraltro comprensibilissima almeno a chi conosce il Piemontese). E tanti altri esempi. Figurati, se questo è il modo di trattare chi va lì senza chiedere nulla, capisco perfettamente il trattamento riservato al buon francese nel film! Comunque, in fondo è la stessa identica mentalità dei miei nonni che venivano dalla campagna (come dimanticare mio nonno che minacciava di cacciarmi di casa se solo avessi mai avuto un fidanzatino con i capelli lunghi o l'orecchino??? :D) . Sarà che in altri luoghi, come ad esempio l'Emilia Romagna, la tradizione dell'ospitalità è ben altra... OK che in Romagna la gente non ha, probabilmente, una tradizione di vita grama e sacrificata in mezzo ai monti, ma andar da quelle parti è un vero piacere, la cordialità è radicata nelle tradizioni, è ovunque. Poi magari sarà falsa e forzata, non lo so, ma non si può dire che non facciano il possibile per farsi apprezzare dai turisti!

Fine dell'off topic!
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Post by Giancarla »

Sempre a proposito del film, ma cambiando argomento... A me è piaciuta moltissimo la musica che accompagna le vicende, tristissima e penetrante. E poi le immagini sia dei paesaggi che degli interni. Vedere la strada dell'Orrido, una delle mie più care salite, mi mette la pelle d'oca! Vederla poi in veste invernale è impressionante... Ci sono già passata con la neve, a piedi, ma dall'alto è tutto un altro punto di vista.

Quel che per certi versi mi è piaciuto meno è stata la recitazione dei tanti attori "secondari", a parte ovviamente l'attore francese ed Anghilante che secondo me sono eccezionali. Ovvio, si è scelta gente del posto per diecimila ragioni, per rappresentare al meglio la realtà locale, per la lingua, non ultimo per il costo; peccato solo che, il più delle volte, le battute siano recitate un po' come la lezioncina imparata a memoria alla scuola elementare - anche da parte del personaggio che fa il musicista. Chissà cosa avrebbe perso e cosa avrebbe guadagnato la pellicola, con attori professionisti - non parlo delle stelle del cinema, ci mancherebbe, ci sono tanti attori bravi e sconosciuti anche dalle nostre parti, basti pensare alle compagnie teatrali locali. Si esagera anche un po' con la quantità di primi piani...
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Post by bade »

Secondo me sul discorso relativo all'ospitalità delle valli è molto soggettivo, sai?
Io ti potrei citare maree di episodi in cui facendo gite mi sono inbattuto in pastori, gente dei paesi etc...e si sono dimostrate tutte persone davvero care, disponibili.
Insomma, per quanto tu possa andar spesso per le valli in bici....non credo tu possa essere nella condizione di tracciare un identikit del tipico abitante. :wink:

Le persone sgarbate sono ovunque, quindi non metto in dubbio che le cose che dici ti siano accadute e non giustifico quelle persone, che restano maleducate. Ma questo tipo di gente è ovunque, anche in emilia :wink:
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Post by Giancarla »

bade wrote:Secondo me sul discorso relativo all'ospitalità delle valli è molto soggettivo, sai?
Io ti potrei citare maree di episodi in cui facendo gite mi sono inbattuto in pastori, gente dei paesi etc...e si sono dimostrate tutte persone davvero care, disponibili.
Insomma, per quanto tu possa andar spesso per le valli in bici....non credo tu possa essere nella condizione di tracciare un identikit del tipico abitante. :wink:

Le persone sgarbate sono ovunque, quindi non metto in dubbio che le cose che dici ti siano accadute e non giustifico quelle persone, che restano maleducate. Ma questo tipo di gente è ovunque, anche in emilia :wink:
Può darsi... Anche se tre volte a settimana, da maggio a settembre, tanto poche non sono! :D Comunque sarà che sono particolarmente sfortunata, ma quella di cui ho parlato è la norma. Mi stupisco quando accade il contrario! Gli unici simpatici, gentili ed entusiasti sono i margari che stanno appena sotto il Colle dell'Agnello, quelli che strabuzzano gli occhi e mi salutano da lontano quando mi vedono arrancare alle sette e mezza del mattino, ben sapendo che sono partita da Sampeyre due ore prima... Ma quelli non sono valligiani, vivono a due passi da Carmagnola!

Valli bellissime che a maggio, giugno e settembre sono deserte, morte; pedalo per ore incontrando due o tre anime in tutto; per carità, per me come ciclista va benissimo così, ma che peccato... E nel contempo sentir sempre brontolare gli anziani del luogo che "qui non ci sta più nessuno, scappano tutti, quando moriremo noi finirà tutto"...
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Post by blacksheep77 »

Giancarla wrote:Gli unici simpatici, gentili ed entusiasti sono i margari che stanno appena sotto il Colle dell'Agnello, quelli che strabuzzano gli occhi e mi salutano da lontano quando mi vedono arrancare alle sette e mezza del mattino, ben sapendo che sono partita da Sampeyre due ore prima... Ma quelli non sono valligiani, vivono a due passi da Carmagnola!
mi ero ripromessa di non scrivere altro in questo topic, ma adesso mi è preso un momento di nervosismo!
è vero che i MARGARI che alpeggiano sotto il colle dell'agnello hanno una cascina a faule, a due passi da carmagnola, ma se tu conoscessi almeno un po' la montagna e la sua gente, nelle 3 volte a settimana che vai su per le valli, potresti almeno informarti su cosa vuol dire alpeggio e "fare il margaro", qual è la storia di questa gente, che vita c'è alle spalle.
scusatemi tutti se, per questa volta, non cerco di essere moderata come il mio solito, ma il tema mi punge sul vivo e sul personale. lo so che stiamo andando OT rispetto all'argomento, ma...

la storia sarebbe lunga, per sintesi dico solo che i margari sono quelle persone che se ne sono andate dalle valli per scendere in pianura con le lore bestie (mandrie di vacche), il cui numero era aumentato per il poco spazio e le scarse risorse foraggiere delle vallate alpine. la transumanza li ha portati nelle pianure fertili del cuneese e del torinese. qui affittavano delle cascine, dove spesso lo spazio per gli uomini era un'unica stanza sporca e senza vetri alle finestre, ma tante volte anche solo un angolo della stalla, riscaldato dal calore animale. i tempi sono lentamente cambiati, qualcuno continua questa esistenza nomade, senza una sede fissa in alpeggio, affittando cascine sempre diverse in pianura. altri, più fortunati, a poco a poco sono riusciti a cerarsi una sede fissa per l'inverno, magari a pochi km da paesi civilizzati di pianura... dove però la gente ignora il loro passato, la loro vita. poi, ogni estate, compiono la transumanza per tornare ai loro monti di origine, oppure il altre vallate alpine dove sono riusciti ad affittare un alpeggio. (credo però che quello del colle dell'agnello sia addirittura di proprietà, il che testimonierebbe ulteriormente l'origine valligiana dei suoi occupanti)

io, in salita, tendo a non fermarmi perchè mi spezza le gambe interrompere il ritmo di pedalata, soprattutto su strade toste come quelle del colle dell'agnello, ma quando scendi, cara giancarla, vai dai fratelli Rei, compra una fetta della loro toma e chiedi di raccontarti la loro storia, poi ci dici

scusate il tono, ma per amore di verità e per il legame profondo con il mondo degli alpeggi non potevo passare sopra a queste parole
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gabry
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Post by gabry »

sono d'accordissimo con quanto dici...purtroppo uno dei vizi dei "cives" di pianura è quello di fare di tutta l'erba un fascio (per restare in tema di pascolo :wink:) e pensare di conoscere e quindi giudicare certi luoghi ed i loro abitanti solamente perchè ci si va in qualche volta in bicicletta oppure a fare il picnic la domenica (che da questo punto di vista è esattamente la stessa cosa :evil: )

Quoto anche il bade quando dice che per un paio di casi dove magari qualcuno è stato scortese ce ne sono altre centinaia dove invece i montanari (detto con ammirazione, non con spregio) si sono dimostrati persone splendide - e questo lo dico anche per molteplici esperienze personali.

PS la toma dei suddetti è veramente ottima :)
PS2 (Parlo da ciclista): con la bicicletta si possono solo *osservare* e nella migliore delle ipotesi *visitare* i posti, ma se non ti fermi a parlare con nessuno non conoscerai mai la vera anima delle vallate e di chi ci abita...
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Giancarla
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Post by Giancarla »

blacksheep77 wrote:
io, in salita, tendo a non fermarmi perchè mi spezza le gambe interrompere il ritmo di pedalata, soprattutto su strade toste come quelle del colle dell'agnello, ma quando scendi, cara giancarla, vai dai fratelli Rei, compra una fetta della loro toma e chiedi di raccontarti la loro storia, poi ci dici
Chiedi anche tu, prima di lanciarti in invettive... Quei signori lì, li conosco da un bel po' di tempo, e mio padre li conosce ancor meglio di me, è cliente da anni, ci va un sacco di volte ogni estate. Ci ho già portato anche mia mamma, fin lassù nonostante la sua invalidità, ovviamente in auto; le hanno fatto un sacco di feste. Non sono perfetti sconosciuti, tutt'altro...
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Giancarla
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Post by Giancarla »

gabry wrote: PS2 (Parlo da ciclista): con la bicicletta si possono solo *osservare* e nella migliore delle ipotesi *visitare* i posti, ma se non ti fermi a parlare con nessuno non conoscerai mai la vera anima delle vallate e di chi ci abita...
E chi vieta di fermarsi e parlare?

Comunque, a quanto pare, sono capitata in un posto di luminari... I depositari della verità. Di certo io ho sempre e solo fatto incontri sfortunati, casi isolati di maleducazione, certo. E' questa l'unica spiegazione che è stata data ai miei dubbi. Sarà senz'altro così... Vi lascio con la vostra scienza e le vostre certezze, buon per voi che ne avete! Un po' come gli abitanti di "Chersogno"... :D
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Post by gabry »

Comunque, a quanto pare, sono capitata in un posto di luminari... I depositari della verità.
luminari (almeno nel mio caso) non direi ...tutt'al più di persone che si sforzano di comprendere e non si trincerano dietro ai loro pregiudizi motivati da un paio di episodi...
Vi lascio con la vostra scienza e le vostre certezze, buon per voi che ne avete! Un po' come gli abitanti di "Chersogno"
Anche dai tuoi di discorsi, sembra che tu possegga certezze da cui nessuno ti possa smuovere, per cui non puoi contestarlo agli altri :wink:

Saluti.
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Giancarla
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Post by Giancarla »

gabry wrote:
Anche dai tuoi di discorsi, sembra che tu possegga certezze da cui nessuno ti possa smuovere, per cui non puoi contestarlo agli altri :wink:

Saluti.
Sarà... Ma l'unica spiegazione che ho ricevuto per giustificare i miei, diciamo così, "episodi", è che io sono la cittadina che di montagna non sa e non capisce niente. Che ti devo dire, meno male che capite tutto voi. E con questo chiudo, bye bye.
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Post by blacksheep77 »

visto che dicevi che non erano valligiani, avevo dedotto che non sapessi niente di loro (in particolare) e dei tanti altri che resistono in montagna a fare questo duro lavoro (in generale)

chiudo anch'io, spero che giancarla quest'estate nei suoi giri in bici si fermi a parlare con un atteggiamento più aperto di quello che dimostra con le sue parole qui sul forum nelle risposte a tutti noi. io non sono nata nel mondo della montagna, mi ci sono avvicinata con umiltà e voglia di sapere, conoscere, capire. ho sempre ricevuto accoglienza positiva, cordiale, amichevole. ho "amici" che posso considerare tali anche se ci siamo incontrati una volta sola. sarà un caso che sia così? può darsi...

buona montagna a tutti
…Vedi un pastore che passa con il suo gregge e senti un desiderio di liberarti di tutto quello che di artificioso ti circonda e di partire e di andare per strade polverose...
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Post by granpasso »

Mizzega e meno male che siete tre ciclisti sfegatati :D
Belin !
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Post by LUCY »

[quote="blacksheep77"]mi ci sono avvicinata con umiltà e voglia di sapere, conoscere, capire. ho sempre ricevuto accoglienza positiva, cordiale, amichevole. ho "amici" che posso considerare tali anche se ci siamo incontrati una volta sola. sarà un caso che sia così? può darsi...

:smt038 Condivido .No ,non è un caso!La val Maira mi ha insegnato e dato tanto.Forse sarà l'esuberanza della gioventù che fa vedere le cose sotto un'altra ottica.....!
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Post by bade »

Giancarla wrote:
gabry wrote:
Anche dai tuoi di discorsi, sembra che tu possegga certezze da cui nessuno ti possa smuovere, per cui non puoi contestarlo agli altri :wink:

Saluti.
Sarà... Ma l'unica spiegazione che ho ricevuto per giustificare i miei, diciamo così, "episodi", è che io sono la cittadina che di montagna non sa e non capisce niente. Che ti devo dire, meno male che capite tutto voi. E con questo chiudo, bye bye.
Secondo me nessuno ti ha dato spiegazione della maleducazione delle persone che hai incontrato, altrimenti starebbe facendo una pura difesa d'ufficio.
:arrow: Se uno ti manda a quel paese mentre ti passa col trattore o ti tratta male in un bar etc...è un maleducato, lo è sia se abita in città sia se abita in un paesino di montagna.
Io penso che Brun, Black etc non stiano difendendo quegli episodi ma la globalità di un mondo che, magari involontariamente, hai finito per etichettare.
Secondo me è solo questo il punto :wink:
Il resto è solo una catenza di azioni e reazioni... :D

Altro discorso è il tema del film, dove direi che da quanto ho sentito non si parla di maleducazione ma di atteggiamenti diversi, più complessi e che secondo me dovrebbero portare ad un giudizio che non sia di parte, ma semplicemente ad una riflessione su come la vita in certi ambienti "difficili" porti con se paura, chiusura, etc...e un'altra riflessione su come uno "straniero" possa non capire tali meccanismi e inevitabilmente fallire il suo tentativo di integrazione.
Però sul film mi riservo il diritto di dire la mia appena lo avrò visto! :D :wink:
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