Prova a chiederlo a Piero!Pazzaura wrote:Beh si, poi ci metti qualche sosta, un panino veloce, secondo me arriviamo a 4 ore a sto punto.
Quindi direi la salita al chiaro, e la discesa più o meno al buio.
Beh, a sto punto speriamo che Paolo riesca a liberarsi presto dal lavoro così si fa sta cosa!
PS: questa mappa è fantastica!! http://lucijr.interfree.it/IM/frassati/ ... assati.htm ma è artigianale?
Sentiero Frassati - Baiarda
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Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
Ecco, il "punto ristoro" del sentiero Frassati. (zoom con +/-, girare con il mouse)
[flash width=600 height=400]https://www.quotazero.com/gallery/data/m ... ellina.swf[/flash]
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sul totale ore sono d'accordo,alec wrote:non so quanto viaggi ma io direi almeno due ore a salire e un'ora e mezza a scendere (a passo tranquillo)
invertirei l'ordine: 1 h e 30 ' a salire e 2 h a scendere

la discesa su Pegli è lunghetta...
Ok che quando ero giovane

con mio papà si faceva Pegli - Pennello e ritorno alla mattina prima di andare a messa all 11
(dopo una bella doccia)

ah ma per percorrelo intendi? no io dicevo a trovarlo sulla cartina ...delorenzi wrote:Al massimo............. ma con lo zaino da spedizioni extraeuropee....

E poi la neve bianca, gli alberi gli abeti, l'abbraccio del silenzio, colmarmi tutti i sensi
sentirsi solo e vivo, tra le montagne grandi, e i grandi spazi immensi. (R.Cocciante)
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Molto bene, Raptus si è liberato in tempo, e col treno delle 16 siamo andati ad Acquasanta...
Partiti con direzione sentiero Frassati atrezzato. Con un passo svelto e continuo abbiamo raggiunto il masso ferrante e poi su dal sentiero atrezzato... Qualche foto e via, arriviamo alla cappelletta in 1 h e 12. Discreto. Siamo andati abbastanza svelti perchè non volevamo far tardi, anche se avevamo dietro le torce, preferivamo arrivare col chiaro.
Brevissima sosta, e poi verso Cian de figge con sentiero a mezza costa "quadrato rosso pieno". Proseguiamo L'E1 con un ritmo abbastanza sostenuto, chiaccherando del più e del meno, e in un ora e 8 minuti siamo alla Vetta di Pegli, ed il sole è ancora in cielo... Totale 2,25 ore, con 5 minuti di sosta alla cappelletta.
Siamo soddisfatti e il giro ci è piaciuto, abbiamo mantenuto un buon ritmo ma ci siamo goduti il panorama e il sentiero. La Baiarda è sempre la Baiarda... molto scenografica.
Beh, tenendo conto che prima del giro sono andato in piscina... direi che per oggi sono a posto!
Partiti con direzione sentiero Frassati atrezzato. Con un passo svelto e continuo abbiamo raggiunto il masso ferrante e poi su dal sentiero atrezzato... Qualche foto e via, arriviamo alla cappelletta in 1 h e 12. Discreto. Siamo andati abbastanza svelti perchè non volevamo far tardi, anche se avevamo dietro le torce, preferivamo arrivare col chiaro.
Brevissima sosta, e poi verso Cian de figge con sentiero a mezza costa "quadrato rosso pieno". Proseguiamo L'E1 con un ritmo abbastanza sostenuto, chiaccherando del più e del meno, e in un ora e 8 minuti siamo alla Vetta di Pegli, ed il sole è ancora in cielo... Totale 2,25 ore, con 5 minuti di sosta alla cappelletta.

Siamo soddisfatti e il giro ci è piaciuto, abbiamo mantenuto un buon ritmo ma ci siamo goduti il panorama e il sentiero. La Baiarda è sempre la Baiarda... molto scenografica.
Beh, tenendo conto che prima del giro sono andato in piscina... direi che per oggi sono a posto!

"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Bravi, 1,12h stazione-cappelletta è un tempo notevole, io avrei detto 1,30.
Chiaro che si fa tanto per dire, in quanto poi non sono i tempi quelli che contano nel godersi un giro per i monti
Ma non devo certo dirlo io a Pazz, che è un escursionista e quotazerino come si deve..
Avete fatto un bel giro, il tratto tra baiarda e cian de figge è pianeggiante e non troppo lungo, poi la discesa per l'E1 può risultare un pò monotona ma ve la siete sbrigata in breve.
Il percorso frassati EE con cavi si svolge a mio parere in un ambiente spettacolare e suggestivo che mi esalta sempre..
Giro alternativo:
salite da stazione alla baiarda ...per l'EE con cavi...poi scendete per il frassati dall'altro lato della baiarda per un pezzo...arrivati ad un bivio con cartello abbandonate il frassati che va a destra e proseguite dritti...scendete...dopo un pò trovate cartello in legno che indica "lische alte" ...e scendendo ancora per sentiero (50 metri) e poi ampia sterrata... arrivate ad un secondo bivio..."lische basse".
Prendete il bivio che volete...io consiglio lische basse...arrivate così alle cascine Fagaglia...da lì per viottolino proseguite sopra Torrazza...e da lì salite pochi metri di asfalto e trovate sentiero che sale sulla dx lentamente...lo seguite...arrivate sull'E1 sopra pian delle monache...e da lì' scendete come ieri..
Però forse il vostro giro è più logico...la mia proposta può essere però un'alternativa per fare baiarda-pegli passando per parte del frassati..

Chiaro che si fa tanto per dire, in quanto poi non sono i tempi quelli che contano nel godersi un giro per i monti

Ma non devo certo dirlo io a Pazz, che è un escursionista e quotazerino come si deve..

Avete fatto un bel giro, il tratto tra baiarda e cian de figge è pianeggiante e non troppo lungo, poi la discesa per l'E1 può risultare un pò monotona ma ve la siete sbrigata in breve.

Il percorso frassati EE con cavi si svolge a mio parere in un ambiente spettacolare e suggestivo che mi esalta sempre..

Giro alternativo:
salite da stazione alla baiarda ...per l'EE con cavi...poi scendete per il frassati dall'altro lato della baiarda per un pezzo...arrivati ad un bivio con cartello abbandonate il frassati che va a destra e proseguite dritti...scendete...dopo un pò trovate cartello in legno che indica "lische alte" ...e scendendo ancora per sentiero (50 metri) e poi ampia sterrata... arrivate ad un secondo bivio..."lische basse".
Prendete il bivio che volete...io consiglio lische basse...arrivate così alle cascine Fagaglia...da lì per viottolino proseguite sopra Torrazza...e da lì salite pochi metri di asfalto e trovate sentiero che sale sulla dx lentamente...lo seguite...arrivate sull'E1 sopra pian delle monache...e da lì' scendete come ieri..

Però forse il vostro giro è più logico...la mia proposta può essere però un'alternativa per fare baiarda-pegli passando per parte del frassati..

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Molto interessante! terrò conto, grazie.
ste belin di lische le sento nominare da anni ma non ci sono mai passato!
Invece con Claudia eravamo saliti sempre per il Frassati atrezzato, poi dalla cappellina siamo scesi verso punta pietralunga. (facendo praticamente il frassati escursionistico di salita al contrario) Ma quando il sentiero arrivava ad un cartello e girava secco a destra verso le cave, noi siamo andati a sinistra ed in breve, dopo aver superato un ripido ruscello, ci siamo ricongiunti col frassati di discesa, nella strada forestale che porta in breve alla colla di prà.
E' ancora un altra alternativa ma si ritorna ad Acquasanta.

ste belin di lische le sento nominare da anni ma non ci sono mai passato!

Invece con Claudia eravamo saliti sempre per il Frassati atrezzato, poi dalla cappellina siamo scesi verso punta pietralunga. (facendo praticamente il frassati escursionistico di salita al contrario) Ma quando il sentiero arrivava ad un cartello e girava secco a destra verso le cave, noi siamo andati a sinistra ed in breve, dopo aver superato un ripido ruscello, ci siamo ricongiunti col frassati di discesa, nella strada forestale che porta in breve alla colla di prà.
E' ancora un altra alternativa ma si ritorna ad Acquasanta.

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Quoto in pieno...bade wrote:Chiaro che si fa tanto per dire, in quanto poi non sono i tempi quelli che contano nel godersi un giro per i monti![]()
Certo che se nel caso di ieri, cioè un giro di allenamento, vengono fuori dei tempi discreti è sempre una soddisfazione.

"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
esatto, io non ho menzionato questa alternativa in quanto non collega con pegli..Pazzaura wrote:Molto interessante! terrò conto, grazie.![]()
ste belin di lische le sento nominare da anni ma non ci sono mai passato!![]()
Invece con Claudia eravamo saliti sempre per il Frassati atrezzato, poi dalla cappellina siamo scesi verso punta pietralunga. (facendo praticamente il frassati escursionistico di salita al contrario) Ma quando il sentiero arrivava ad un cartello e girava secco a destra verso le cave, noi siamo andati a sinistra ed in breve, dopo aver superato un ripido ruscello, ci siamo ricongiunti col frassati di discesa, nella strada forestale che porta in breve alla colla di prà.
E' ancora un altra alternativa ma si ritorna ad Acquasanta.


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Stimolato dalla discussione l'ho provata oggi:bella bella!
Alla partenza dall'Acquasanta la tramontana si faceva sentire e su punta Martin si vedeva un nebbione poco invitante ma ringraziando mamma e papà per il regalo di compleanno (guscio nuovo che è andato a sostituire quello vecchio distrutto da anni di rocce rovi acqua gelo e piegature in zaino modello polpetta) si stava benissimo.
Ho fatto la parte attrezzata che è veramente carina, bello il panorama dal terrazzino ancora più bella la sosta al sole sul torrione del Gozzini dove decido di fare il primo pranzo.
Arrivato poi alla cappelletta mi sento bene e nonostante il gran vento e la voglia di visitare questa camera di mina, non me la sento di tornare già verso la macchina. Così punto il Pennello, ed una volta lì decido di allungare a Punta Martin, sarebbe un peccato saltarla...
In punta sole bellissimo (mentre chi era salito presto aveva lasciato un messaggio sul libro del bivacco scrivendo che c'era freddo e nebbione, che c**o questa volta a partire tardino) e vento. Pranzo numero due con concessione finale di una golata di Santamaria dalla fiaschetta segreta (quando ci vuole ci vuole
). Due persone arrivano salendo dalla cresta e iniziamo a chiaccherare... Mi viene in mente che potrei scendere direttamente ad Acquasanta e così faccio, per la cava sarà la prossima volta...
Era un po'di anni che non facevo il sentiero e devo dire che è sempre, a mio parere, il modo più bello di arrivare a punta Martin camminando.
Arrivo giù neanche tanto stanco e mooolto soddisfatto. Bella giornata, grazie dell'input!
Alla partenza dall'Acquasanta la tramontana si faceva sentire e su punta Martin si vedeva un nebbione poco invitante ma ringraziando mamma e papà per il regalo di compleanno (guscio nuovo che è andato a sostituire quello vecchio distrutto da anni di rocce rovi acqua gelo e piegature in zaino modello polpetta) si stava benissimo.
Ho fatto la parte attrezzata che è veramente carina, bello il panorama dal terrazzino ancora più bella la sosta al sole sul torrione del Gozzini dove decido di fare il primo pranzo.
Arrivato poi alla cappelletta mi sento bene e nonostante il gran vento e la voglia di visitare questa camera di mina, non me la sento di tornare già verso la macchina. Così punto il Pennello, ed una volta lì decido di allungare a Punta Martin, sarebbe un peccato saltarla...
In punta sole bellissimo (mentre chi era salito presto aveva lasciato un messaggio sul libro del bivacco scrivendo che c'era freddo e nebbione, che c**o questa volta a partire tardino) e vento. Pranzo numero due con concessione finale di una golata di Santamaria dalla fiaschetta segreta (quando ci vuole ci vuole

Era un po'di anni che non facevo il sentiero e devo dire che è sempre, a mio parere, il modo più bello di arrivare a punta Martin camminando.
Arrivo giù neanche tanto stanco e mooolto soddisfatto. Bella giornata, grazie dell'input!
bel giroBlackMagic wrote:Stimolato dalla discussione l'ho provata oggi:bella bella!
Alla partenza dall'Acquasanta la tramontana si faceva sentire e su punta Martin si vedeva un nebbione poco invitante ma ringraziando mamma e papà per il regalo di compleanno (guscio nuovo che è andato a sostituire quello vecchio distrutto da anni di rocce rovi acqua gelo e piegature in zaino modello polpetta) si stava benissimo.
Ho fatto la parte attrezzata che è veramente carina, bello il panorama dal terrazzino ancora più bella la sosta al sole sul torrione del Gozzini dove decido di fare il primo pranzo.
Arrivato poi alla cappelletta mi sento bene e nonostante il gran vento e la voglia di visitare questa camera di mina, non me la sento di tornare già verso la macchina. Così punto il Pennello, ed una volta lì decido di allungare a Punta Martin, sarebbe un peccato saltarla...
In punta sole bellissimo (mentre chi era salito presto aveva lasciato un messaggio sul libro del bivacco scrivendo che c'era freddo e nebbione, che c**o questa volta a partire tardino) e vento. Pranzo numero due con concessione finale di una golata di Santamaria dalla fiaschetta segreta (quando ci vuole ci vuole). Due persone arrivano salendo dalla cresta e iniziamo a chiaccherare... Mi viene in mente che potrei scendere direttamente ad Acquasanta e così faccio, per la cava sarà la prossima volta...
Era un po'di anni che non facevo il sentiero e devo dire che è sempre, a mio parere, il modo più bello di arrivare a punta Martin camminando.
Arrivo giù neanche tanto stanco e mooolto soddisfatto. Bella giornata, grazie dell'input!


Oggi ero in zona..che vento

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Oggi fidandomi del meteo visto da bade sono andato!!
Purtroppo la mattina non era proprio bello,anzi era nuvolo e c'era un umido incredibile,nel pomeriggio però si è aggiustato
.
Abbiamo fatto un giro corto,giusto per cominciare la stagione e rompere il fiato:lasciata la macchina dalla stazione dell'Acquasanta siamo andati fino al Masso del Ferrante,siamo saliti lungo il tratto attrezzato e,dopo aver mangiato alla Capellina,siamo scesi sempre seguendo il sentiero Frassati fino a un bivio;qui invece che continuare il sentiero Frassati,come avevamo fatto l'anno scorso,abbiamo preso il classico sentiero che porta alla Colla di Pra,secondo me più diretto e meno contorto del Frassati,che però forse è più bello.
Direi che rispetto all'anno scorso non ci sono novità rilevanti,se non quella che stanno ristrutturando una casa poco sopra la stazione e quindi bisogna fare un semplice deviazione;il giro è sempre bello
,ho fatto delle foto e magari fra un po' ,dopo averle scaricate, le posto
.
Mentre salivamo c'era una cordata di tre sullo Spigolo Rosso, e dalle urla del capocordata non mi sembravano troppo padroni della situazione comunque mentre mangiavamo sono sbucati in vetta al torrione sani e salvi!!
Oltre a loro c'era un altro gruppeto di una decina di escursionisti:contando anche noi mai vista così tanta gente in Baiarda!!

Purtroppo la mattina non era proprio bello,anzi era nuvolo e c'era un umido incredibile,nel pomeriggio però si è aggiustato

Abbiamo fatto un giro corto,giusto per cominciare la stagione e rompere il fiato:lasciata la macchina dalla stazione dell'Acquasanta siamo andati fino al Masso del Ferrante,siamo saliti lungo il tratto attrezzato e,dopo aver mangiato alla Capellina,siamo scesi sempre seguendo il sentiero Frassati fino a un bivio;qui invece che continuare il sentiero Frassati,come avevamo fatto l'anno scorso,abbiamo preso il classico sentiero che porta alla Colla di Pra,secondo me più diretto e meno contorto del Frassati,che però forse è più bello.
Direi che rispetto all'anno scorso non ci sono novità rilevanti,se non quella che stanno ristrutturando una casa poco sopra la stazione e quindi bisogna fare un semplice deviazione;il giro è sempre bello


Mentre salivamo c'era una cordata di tre sullo Spigolo Rosso, e dalle urla del capocordata non mi sembravano troppo padroni della situazione comunque mentre mangiavamo sono sbucati in vetta al torrione sani e salvi!!
Oltre a loro c'era un altro gruppeto di una decina di escursionisti:contando anche noi mai vista così tanta gente in Baiarda!!


Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
Ecco uno dei due!BlackMagic wrote: Due persone arrivano salendo dalla cresta e iniziamo a chiaccherare...
(il secondo, arrivato in cima col caschetto, il primo è l'amico G.).
Partiti dalla stazione di Acquasanta, poi risalito rio Baiardetta fino alla deviazione per la cresta Federici (1a volta per me).
Salita slegati, tranne passaggio centrale dove ho ripetuto le famosa frase "Gian, caccime a corda!" citata dal Conte U., ed alle roccette finali. Vento asciutto, caldo e forte per tutta la giornata. sole, panorama. Laghetti verde smeraldo e cascatelle argentate. Ambiente veramente "montano", a un passo dal mare.
Un saluto a BlackMagic
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
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Basta la toppa sullo zaino che è anche meglio.BlackMagic wrote:Ci vorrebbe una spilla Quotazero per riconoscerci...![]()
Un saluto anche a te e grazie per la chiaccherata.
Consulta il topic in discussoini sul forum..
viewtopic.php?t=2695
Venerdì, approfittando di un giorno gentilmente concesso dal capo, sono andata con alec a percorrere il sentiero Frassati. Aveva suscitato il mio interesse l’articolo comparso su Lo Scarpone con tutta la bella descrizione e le foto e, incuriosita, ho voluto fare il tratto per escursionisti esperti chiudendo ad anello sul sentiero normale escursionistico che dal costolone Baiardetta scende fino a ricongiungersi al sentiero dell’andata.
Partiti dalla stazione dell’Acquasanta, dopo aver percorso un tratto a piedi a fianco alla ferrovia (verso ovest), abbiamo attraversato i binari per raggiungere Piano Pezzolo e la Valletta del Rio Baiardetta. Il sentiero è ben segnalato con bandierina rossa e bianca con la lettera F. Si trovano poi varie paline a indicare il nome della località in cui ci si trova o la direzione con il tempo necessario a percorrere il tratto interessato.
Si risale la Valletta fino a guadare il ruscello, nei pressi di Fontanin, dove il Frassati si divide in F (E) e F1 (EE). Lì un cartello avvisa gli escursionisti che il tratto dopo il secondo guado è un sentiero un po’ più impegnativo. Personalmente non ho riscontrato difficoltà, c’è da prestare attenzione nei tratti attrezzati con cavo che sono a volte un po’ esposti, i cavi credo servano più che altro a bambini, fifoni
o in caso di neve. In ogni caso, in presenza di cavi, ne usufruisco volentieri.
Il Masso del Ferrante, ho giocato coi colori perchè nella mia foto non risaltava molto..

Al primo guado incontriamo il Masso del Ferrante, sul quale il granitico mi ha raccontato di come venisse usato negli anni ’50 come palestra, per piccolo che sia sono state tracciate vie di diversa difficoltà (spero di non dire fesserie). Proseguiamo sulla destra orografica del Baiardetta fino a un secondo guado che ci riporta sul sentiero che serpeggia salendo verso le impegnative vie come l’impressionante Diedro Gozzini, preceduto dallo Spigolo Rosso e la Grattugia. Bella via…
Dopo aver superato i tratti attrezzati giungiamo al colletto, dove sbuca il Canalone dei Briganti e da dove si può raggiungere il terrazzino sotto il quale è posizionata la statuetta della Madonna, proprio sopra l’uscita del Gran Diedro.

Alec è sceso a fare la foto alla statuetta, non è affatto consigliabile a tutti di fare la stessa cosa. Mi è sembrato pericoloso, almeno per persone come me o peggio.
Abbiamo raggiunto la Cappellina della Baiarda dove con poco sole e temperature non proprio primaverili abbiamo messo qualcosa sotto i denti, ma prima ho cercato disperatamente di individuare la roccia a becco d’anatra che avevo visto nell’articolo, senza successo.
Dalla Cappellina siamo poi scesi passando sulla Punta Pietralunga, un mini vetta carina, e tornando poi sul sentiero Frassati che pur essendo quello normale mi è parso abbastanza ostico. Sarà che è più di un mese che non esco praticamente di casa e ho avuto un calo terribile!
Troviamo una piccola sosta piacevole con panchina alla Roccia Belvedere, da lì a poco raggiungeremo le cave abbandonate.
Sono molto curiosa di vederle e provare a entrare, una volta davanti alla montagna scavata cerchiamo l’entrata, l’avevo individuata subito, un poco in alto sulla destra, ma eravamo convinti che quella principale si trovasse dietro ai blocchi di pietra, sotto la roccia nera in parte coperta di edera. Invece lì non c’è nulla.
Uno dei blocchi sotto la parete nera di roccia.

Allora andiamo verso l’antro che avevo notato e ci addentriamo con la luce del telefonino (non quella dello schermo, ma quella che già una volta ci aveva portato in salvo nella "foresta nera" dell’Altipiano di San Bernardino a Finale L.
). La galleria è molto corta, fa solo una curva verso destra, poi curva lievemente a sinistra e finisce con la pozza indicata dalla guida (il volantino preso al CAI). Mentre siamo lì che cerchiamo di capire se c’è acqua o meno, notiamo innumerevoli creaturine che si muovono sotto i nostri piedi… la galleria brulica di centogambe!!! Il granitico batte in ritirata perché ha più schifo di me, io esco semi-tranquilla finchè alec non mi fa notare che sono ovunque, anche sul soffitto e ci possono cadere in testa, già me li sento camminare addosso anche se non ci sono…!!! Così esco, scrollatina a giacca e felpa (e uno salta giù) e a posto! Peccato speravo ci fosse più da vedere!
L'ingresso

Continuiamo la gita ormai al termine tornando al Fontanin e riprendendo il sentiero dell’andata fino alla stazione.
Gita molto tranquilla, presa con assoluta calma. Peccato che il tempo non fosse un gran che e la primavera ancora timida timida non sia ancora sbocciata pienamente (forse per il freddo che in genere caratterizza quelle zone), perché quei posti sono molto belli.
Sono riuscita a dilungarmi con vari dettagli anche su un argomento del quale si è già parlato tanto!
Spero di non aver annoiato!
Ciao!

Ci sono ancora due o tre foto in gallery
https://www.quotazero.com/gallery/catego ... ?cat_id=90
Partiti dalla stazione dell’Acquasanta, dopo aver percorso un tratto a piedi a fianco alla ferrovia (verso ovest), abbiamo attraversato i binari per raggiungere Piano Pezzolo e la Valletta del Rio Baiardetta. Il sentiero è ben segnalato con bandierina rossa e bianca con la lettera F. Si trovano poi varie paline a indicare il nome della località in cui ci si trova o la direzione con il tempo necessario a percorrere il tratto interessato.
Si risale la Valletta fino a guadare il ruscello, nei pressi di Fontanin, dove il Frassati si divide in F (E) e F1 (EE). Lì un cartello avvisa gli escursionisti che il tratto dopo il secondo guado è un sentiero un po’ più impegnativo. Personalmente non ho riscontrato difficoltà, c’è da prestare attenzione nei tratti attrezzati con cavo che sono a volte un po’ esposti, i cavi credo servano più che altro a bambini, fifoni


Il Masso del Ferrante, ho giocato coi colori perchè nella mia foto non risaltava molto..

Al primo guado incontriamo il Masso del Ferrante, sul quale il granitico mi ha raccontato di come venisse usato negli anni ’50 come palestra, per piccolo che sia sono state tracciate vie di diversa difficoltà (spero di non dire fesserie). Proseguiamo sulla destra orografica del Baiardetta fino a un secondo guado che ci riporta sul sentiero che serpeggia salendo verso le impegnative vie come l’impressionante Diedro Gozzini, preceduto dallo Spigolo Rosso e la Grattugia. Bella via…
Dopo aver superato i tratti attrezzati giungiamo al colletto, dove sbuca il Canalone dei Briganti e da dove si può raggiungere il terrazzino sotto il quale è posizionata la statuetta della Madonna, proprio sopra l’uscita del Gran Diedro.

Alec è sceso a fare la foto alla statuetta, non è affatto consigliabile a tutti di fare la stessa cosa. Mi è sembrato pericoloso, almeno per persone come me o peggio.

Abbiamo raggiunto la Cappellina della Baiarda dove con poco sole e temperature non proprio primaverili abbiamo messo qualcosa sotto i denti, ma prima ho cercato disperatamente di individuare la roccia a becco d’anatra che avevo visto nell’articolo, senza successo.
Dalla Cappellina siamo poi scesi passando sulla Punta Pietralunga, un mini vetta carina, e tornando poi sul sentiero Frassati che pur essendo quello normale mi è parso abbastanza ostico. Sarà che è più di un mese che non esco praticamente di casa e ho avuto un calo terribile!

Troviamo una piccola sosta piacevole con panchina alla Roccia Belvedere, da lì a poco raggiungeremo le cave abbandonate.
Sono molto curiosa di vederle e provare a entrare, una volta davanti alla montagna scavata cerchiamo l’entrata, l’avevo individuata subito, un poco in alto sulla destra, ma eravamo convinti che quella principale si trovasse dietro ai blocchi di pietra, sotto la roccia nera in parte coperta di edera. Invece lì non c’è nulla.
Uno dei blocchi sotto la parete nera di roccia.

Allora andiamo verso l’antro che avevo notato e ci addentriamo con la luce del telefonino (non quella dello schermo, ma quella che già una volta ci aveva portato in salvo nella "foresta nera" dell’Altipiano di San Bernardino a Finale L.

L'ingresso

Continuiamo la gita ormai al termine tornando al Fontanin e riprendendo il sentiero dell’andata fino alla stazione.
Gita molto tranquilla, presa con assoluta calma. Peccato che il tempo non fosse un gran che e la primavera ancora timida timida non sia ancora sbocciata pienamente (forse per il freddo che in genere caratterizza quelle zone), perché quei posti sono molto belli.
Sono riuscita a dilungarmi con vari dettagli anche su un argomento del quale si è già parlato tanto!

Spero di non aver annoiato!

Ciao!


Ci sono ancora due o tre foto in gallery
https://www.quotazero.com/gallery/catego ... ?cat_id=90
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Racconto molto bello, come del resto molto bella è stata la giornata
La zona merita, è molto "alpestre". Torneremo per far provare alla scinty le belle vie della Baiarda

La zona merita, è molto "alpestre". Torneremo per far provare alla scinty le belle vie della Baiarda

Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Be non è domanda da poco
Una volta c'era in commercio una piccola guida alla Baiarda di De Cesare, ma penso che sia introvabile ormai.
Prova su www.arrampicate.it
ciao
Una volta c'era in commercio una piccola guida alla Baiarda di De Cesare, ma penso che sia introvabile ormai.
Prova su www.arrampicate.it
ciao
viewtopic.php?t=565&highlight=baiarda
le difficoltà, che io sappia, sono sul IV-V. I passaggi più famosi, come il diedro del tranviere, il diedro Gozzini, la grattuggia, lo spigolo del secchio, il diedrino superiore, sono su queste difficoltà.
roccia ottima, protezioni non proprio da falesia.
trovi qualcosa su "nelle alpi del sole" di Parodi
le difficoltà, che io sappia, sono sul IV-V. I passaggi più famosi, come il diedro del tranviere, il diedro Gozzini, la grattuggia, lo spigolo del secchio, il diedrino superiore, sono su queste difficoltà.
roccia ottima, protezioni non proprio da falesia.
trovi qualcosa su "nelle alpi del sole" di Parodi

Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
introvabilissimadelorenzi wrote:Be non è domanda da poco
Una volta c'era in commercio una piccola guida alla Baiarda di De Cesare, ma penso che sia introvabile ormai.
Prova su www.arrampicate.it
ciao

Allora possiedo un patrimoniodags1972 wrote:introvabilissimadelorenzi wrote:Be non è domanda da poco
Una volta c'era in commercio una piccola guida alla Baiarda di De Cesare, ma penso che sia introvabile ormai.
Prova su www.arrampicate.it
ciao

Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
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