iscriversi al CAI
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iscriversi al CAI
frequento come escursionista la montagna (appennino) da circa tre anni. La mia paura è quella di essere solo e di aver bisogno di soccorso. Mi hanno detto che se si è iscritti al CAI si ha un'assicurazione e il soccorso è gratuito (o giù di lì). Qualcuno sa dirmi:
1. cosa comporta essere iscritti al CAI ? (è una "menata" fatta di riunioni barbose ecc.?)
2. costa molto?
3. è utile?
Gian.
1. cosa comporta essere iscritti al CAI ? (è una "menata" fatta di riunioni barbose ecc.?)
2. costa molto?
3. è utile?
Gian.
Gianluigi di Tortona Blog: http://blog.libero.it/swann1000" onclick="window.open(this.href);return false;
SIMPLEX SIGILLUM VERI
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- maurizioweb
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cai
Ciao,
ti vedo dubbioso su una possibile iscrizione al cai; personalmente vedo solo cose positive, rispondo alle tue domande precisandoti che sono iscritto da quattro anni al cai e mi trovo benissimo.
1. non ci sono riunioni noiose (dimentica il condominio) e nessun obbligo di frequentare la sezione, pero' e' utile farlo cosi' potrai conoscere persone con la tua stessa passione
2. direi proprio di no, la quota varia da sezione a sezione e oltre all'assicurazione hai sconti nei rifugi, volendo metterla sul piano monetario
3. si e molto: puoi frequentare i corsi e partecipare alle gite sociali, imparando da chi e' piu' esperto e bravo; direi che non e' poco per andare in montagna con piu' conoscenze tecniche
Spero di averti tolto un po' di dubbi.
Buone camminate !!!
ti vedo dubbioso su una possibile iscrizione al cai; personalmente vedo solo cose positive, rispondo alle tue domande precisandoti che sono iscritto da quattro anni al cai e mi trovo benissimo.
1. non ci sono riunioni noiose (dimentica il condominio) e nessun obbligo di frequentare la sezione, pero' e' utile farlo cosi' potrai conoscere persone con la tua stessa passione
2. direi proprio di no, la quota varia da sezione a sezione e oltre all'assicurazione hai sconti nei rifugi, volendo metterla sul piano monetario
3. si e molto: puoi frequentare i corsi e partecipare alle gite sociali, imparando da chi e' piu' esperto e bravo; direi che non e' poco per andare in montagna con piu' conoscenze tecniche
Spero di averti tolto un po' di dubbi.
Buone camminate !!!
Maurizio
swann, io non sono socio cai ma per quanto ne so confermo quanto detto da maurizioweb...non hai obblighi di partecipazione...puoi pagare il tesseramento e poi farti gli affari tuoi come hai sempre fatto, se lo desideri.
Qualora invece ti facesse piacere partecipare a qualche iniziativa organizzata dalla tua sezione...bè, possibilità in più che avrai.
Dipende da te, dalle tue abitudini etc.
Dal punto di vista economico non è una gran spesa e ti arriva una bella rivista a casa ogni 3 mesi (o ogni mese? non ricordo..
) oltre agli sconti nei rifugi etc.

Qualora invece ti facesse piacere partecipare a qualche iniziativa organizzata dalla tua sezione...bè, possibilità in più che avrai.

Dipende da te, dalle tue abitudini etc.
Dal punto di vista economico non è una gran spesa e ti arriva una bella rivista a casa ogni 3 mesi (o ogni mese? non ricordo..

Re: cai
Ti ha già detto tutto Maurizio e non posso che quotarlo!maurizioweb wrote:Ciao,
ti vedo dubbioso su una possibile iscrizione al cai; personalmente vedo solo cose positive, rispondo alle tue domande precisandoti che sono iscritto da quattro anni al cai e mi trovo benissimo.
1. non ci sono riunioni noiose (dimentica il condominio) e nessun obbligo di frequentare la sezione, pero' e' utile farlo cosi' potrai conoscere persone con la tua stessa passione
2. direi proprio di no, la quota varia da sezione a sezione e oltre all'assicurazione hai sconti nei rifugi, volendo metterla sul piano monetario
3. si e molto: puoi frequentare i corsi e partecipare alle gite sociali, imparando da chi e' piu' esperto e bravo; direi che non e' poco per andare in montagna con piu' conoscenze tecniche
Spero di averti tolto un po' di dubbi.
Buone camminate !!!
@ Bade. La rivista, che poi sono 2, è bimestrale, mentre lo Scarpone è mensile.

Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
C'è una cosa che non è stata detta, cioè che l'iscrizione al CAI o a uno dei club alpini europei con medesima reciprocità, ti fornisce di copertura assicurativa in caso di intervento del soccorso alpino, con modalità diverse a seconda di quale ente di soccorso interviene (il 118 non è presente in tutte le regioni alpine italiane, così come ovviamente se tisuccede qualcosa in Francia o in Svizzera o in Austria ecc.). La cosa non è del tutto trascurabile, in quanto un intervento con elicottero più squadra d'intervento ha i suoi costi, anche in caso di recupero di salma.
Mi pare che Mahler abbia centrato il punto nodale della "convenienza" e/o dell'opportunità di iscriversi al CAI.mahler wrote:C'è una cosa che non è stata detta, cioè che l'iscrizione al CAI o a uno dei club alpini europei con medesima reciprocità, ti fornisce di copertura assicurativa in caso di intervento del soccorso alpino, con modalità diverse a seconda di quale ente di soccorso interviene (il 118 non è presente in tutte le regioni alpine italiane, così come ovviamente se tisuccede qualcosa in Francia o in Svizzera o in Austria ecc.). La cosa non è del tutto trascurabile, in quanto un intervento con elicottero più squadra d'intervento ha i suoi costi, anche in caso di recupero di salma.
Penso di dirlo a ragion veduta, avendo dietro le spalle una lunga militanza tra i c.d. Caiani, avendo ricoperto [e ricoprendo tuttora], cariche sociali ai massimi livelli

L'ambiente CAI non si differenzia di molto da quello di altre associazioni più o meno basate sul volontariato. E' uno spaccato statistico abbastanza significativo del consorzio umano. Quindi si trovano quelli che vogliono emergere a tutti i costi, applicando tecniche da guerra stile Rambo per sopravanzare gli altri; ci sono quelli che si fanno i fatti loro, e che utilizzano la sezione come "agente di viaggio" per gite turistiche; esiste una nutrita rappresentanza [fortunatamente] di persone che si impegnano, magari rubando un po' di tempo ad altre attività ed alla famiglia; c'è un sottoinsieme dei precedenti, che fa del CAI la unica e fondamentale ragione della propria vita [forse perchè c'è qualcosa che stona e manca nell'esistenza n.d.r.]; c'è chi utilizza il CAI e le famigerate gite sociali per raggiungere montagne, vette o sogni che altrimenti avrebbe dovuto chiedere - e pagare - alle guide alpine

La fenomenologia dei Caiani non si conclude qui; al contrario, ci sarebbe quasi da aprire un topic antropo-sociologico.
In conclusione: iscriversi offre più benefici che danni, peraltro come già scritto in altri interventi. Ad ognuno il libero arbitrio di valutare le singole persone e le specifiche situazioni.
-
- Utente di Quotazero
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Per quanto riguarda iscritto CAi - 118 leggiti questo: qui ti sottolineo una frase del testo: In Italia, salvo una o due Regioni, la persona soccorsa o elitrasportata, non paga. indipendentemente se socio o non socio CAI
- BlackMagic
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mazzysan wrote:Penso di dirlo a ragion veduta, avendo dietro le spalle una lunga militanza tra i c.d. Caiani, avendo ricoperto [e ricoprendo tuttora], cariche sociali ai massimi livelli.
L'ambiente CAI non si differenzia di molto da quello di altre associazioni più o meno basate sul volontariato. E' uno spaccato statistico abbastanza significativo del consorzio umano. Quindi si trovano quelli che vogliono emergere a tutti i costi, applicando tecniche da guerra stile Rambo per sopravanzare gli altri; ci sono quelli che si fanno i fatti loro, e che utilizzano la sezione come "agente di viaggio" per gite turistiche; esiste una nutrita rappresentanza [fortunatamente] di persone che si impegnano, magari rubando un po' di tempo ad altre attività ed alla famiglia; c'è un sottoinsieme dei precedenti, che fa del CAI la unica e fondamentale ragione della propria vita [forse perchè c'è qualcosa che stona e manca nell'esistenza n.d.r.]; c'è chi utilizza il CAI e le famigerate gite sociali per raggiungere montagne, vette o sogni che altrimenti avrebbe dovuto chiedere - e pagare - alle guide alpine; fortunatamente ci sono anche quelli che vivono la montagna in allegria ed in compagnia.
La fenomenologia dei Caiani non si conclude qui; al contrario, ci sarebbe quasi da aprire un topic antropo-sociologico.
In conclusione: iscriversi offre più benefici che danni, peraltro come già scritto in altri interventi. Ad ognuno il libero arbitrio di valutare le singole persone e le specifiche situazioni.

Hai fatto uno spaccato assolutamente fedele del microcosmo Caiano (o Caiotto, come viene detto dalla mia compagnia..)
Non riesco a trattenermi dall'aggiungere ai sottoinsiemi una figura che spesso incontro e talvolta frequento, il "pensionatoCAI": appassionato scialpinista, guarda con orrore alle frotte di poveracci che sgomitano per qualche discesa ultratracciata il sabato e la domenica, lavorando sodisfatto nell'orto o nella vigna, potendo permettersi ascese ad orari improbi e discese immacolate durante la settimana. Tendenzialmente solitario, si concede al gruppo solo durante le gite sociali (per le quali fa addirittura eccezione alla regola del week-end): in queste occasioni sociali, da una parte fa gruppo con i suoi simili, cementando amicizie ultratrentennali nella disapprovazione delle riprovevoli abitudini delle giovani leve, abbigliamento-attrezzatura-capacità tecniche-alimentazione-conoscenza del dialetto-preferenze musicali-etc.
Nelle restanti occasioni arriva solo, e siccome frequentano tutti le stesse gite, trova sul luogo amici e conoscenti. La prima dichiarazione riguarda sempre ed immancabilmente il cattivo stato di salute: ha appena passato una temibile bronco-polmonite, è stato fermo due settimane e ha giusto fatto quattro passi (tipo il Granparadiso in giornata) o qualche km in bici (tipo Turchino Bocchetta e Bracco nello stesso giro). Poi parte e nel giro di quindici minuti è 400 metri sopra a te che stai già sbuffando sudato e hai già la borraccia in mano. Se riesci ad arrivare in cima a tempo, lo troverai che mangia un arancio ed è già pronto a scendere "che sta già mollando troppo"...
Fa finta di non sapere mai il dislivello totale della stagione, mentendo clamorosamente, visto che tiene un quaderno aggiornatissimo di tutte le sue gite dal '61 ad oggi.
Il mio consiglio nell'approccio di questo animale da montagna è uno solo: sorbirsi tutte le sue bizze ma osservare attentamente come va in montagna... il pensionatoCAI è una miniera di saggezza e conoscenza scialpinistica. Può anche capitare che, nonostante abbiate un'attrezzatura non consona, non siate vestiti come auspicabile, siate scarsi, ascoltiate quella orribile musica moderna e non capiate le barzellette in dialetto, a fine gita vi inviti a mangiare con lui in quelle incredibili piole o trattorie che solo loro conoscono: credetemi ne vale la pena!

Tornando serio, non sono un grande frequentatore della sezione, anzi... Però consiglio l'iscrizione. Male che vada hai assicurazione, riviste e sconti, spesso si conoscono anche persone simpatiche e divertenti, talvolta si fanno amicizie che dureranno nel tempo!
quoto al 1000% !!BlackMagic wrote:
Tornando serio, non sono un grande frequentatore della sezione, anzi... Però consiglio l'iscrizione. Male che vada hai assicurazione, riviste e sconti, spesso si conoscono anche persone simpatiche e divertenti, talvolta si fanno amicizie che dureranno nel tempo!
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono...
http://www.adessospiana.it" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.adessospiana.it" onclick="window.open(this.href);return false;
ad esempio mi pare che in piemonte non si paghi il soccorso...o sbaglioutentechepassa wrote:Per quanto riguarda iscritto CAi - 118 leggiti questo: qui ti sottolineo una frase del testo: In Italia, salvo una o due Regioni, la persona soccorsa o elitrasportata, non paga. indipendentemente se socio o non socio CAI


- BlackMagic
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Attenzione, la discussione e l'articolo sono vecchiotti. Personalmente non conosco in maniera chiara la situazione attuale, posso però riportare che amici soccorsi in Valle d'Aosta nell'estate 2006 hanno avuto il servizio coperto proprio grazie all'assicurazione del CAI... Altrimenti avrebbero dovuto pagare 3.600 euro, come da fattura regolarmente recapitatagli a casa.utentechepassa wrote:Per quanto riguarda iscritto CAi - 118 leggiti questo: qui ti sottolineo una frase del testo: In Italia, salvo una o due Regioni, la persona soccorsa o elitrasportata, non paga. indipendentemente se socio o non socio CAI
Magari giro il link della discussione all'amico così, se vuole, chiarisce gli aspetti normativi.
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BlackMagic wrote:Attenzione, la discussione e l'articolo sono vecchiotti. Personalmente non conosco in maniera chiara la situazione attuale, posso però riportare che amici soccorsi in Valle d'Aosta nell'estate 2006 hanno avuto il servizio coperto proprio grazie all'assicurazione del CAI... Altrimenti avrebbero dovuto pagare 3.600 euro, come da fattura regolarmente recapitatagli a casa.utentechepassa wrote:Per quanto riguarda iscritto CAi - 118 leggiti questo: qui ti sottolineo una frase del testo: In Italia, salvo una o due Regioni, la persona soccorsa o elitrasportata, non paga. indipendentemente se socio o non socio CAI
Magari giro il link della discussione all'amico così, se vuole, chiarisce gli aspetti normativi.
Gira gira così sentiamo per bene. è vecchiotto ma in 1-2anni non credo sia cambiata molto vista la situazione politica degli ultimi anni

Comunque io credo che non paghi l'uscita dell'elicottero del 118 ..poi non so se il soccorso alpino e quant'altro si mette in moto ricevano un rimborso spese... ma qui gente nel soccorso alpino ce nè e potrebbe darci delle info preziose

Re: cai
paolo59 wrote:Ti ha già detto tutto Maurizio e non posso che quotarlo!maurizioweb wrote:Ciao,
ti vedo dubbioso su una possibile iscrizione al cai; personalmente vedo solo cose positive, rispondo alle tue domande precisandoti che sono iscritto da quattro anni al cai e mi trovo benissimo.
1. non ci sono riunioni noiose (dimentica il condominio) e nessun obbligo di frequentare la sezione, pero' e' utile farlo cosi' potrai conoscere persone con la tua stessa passione
2. direi proprio di no, la quota varia da sezione a sezione e oltre all'assicurazione hai sconti nei rifugi, volendo metterla sul piano monetario
3. si e molto: puoi frequentare i corsi e partecipare alle gite sociali, imparando da chi e' piu' esperto e bravo; direi che non e' poco per andare in montagna con piu' conoscenze tecniche
Spero di averti tolto un po' di dubbi.
Buone camminate !!!
@ Bade. La rivista, che poi sono 2, è bimestrale, mentre lo Scarpone è mensile.
è già!!!Mi associo a ciò che avete scritto voi!
Gise
attenzione che il costo dell'elicottero (a carico del servizio sanitario nazionale dove presente il 118) è una cosa, poi c'è il costo della squadra d'intervento. Per cui anche in presenza di 118 l'intervento da parte di una squadra o più, ha un suo costo. Per esempio nei corsi di alpinismo, per quanto riguarda gli allievi non soci, oltre all'assicurazione infortuni, occorre fare un'integrazione proprio per coprire eventuali interventi, anche in presenza di copertura del 118. Ultimamente tralaltro vi è l'idea da parte del servizio sanitario nazionale, di far comunque pagare gli interventi di non stretta e grave emergenza (tipo di chi si perde su un sentiero per propria inesperienza, e chiama l'elicottero per farsi portare in valle).
- maurizioweb
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Perfette le descrizioni di mazzysan e blackmagic della tipologia degli iscritti "caiani"; mi ci metto dentro anch'io 
Soprattutto quella del "pensionato cai" che, spesso, e' ben contento di dare le sue conoscenze a chi si approccia alla montagna e spesso e' disorientato all'inizio, quando si trova in un mondo totalmente nuovo.
Il denominatore comune resta sempre la montagna e la passione per conoscerla e frequentarla, poi come in tutti i gruppi e microcosmi della vita spiccano le caratteristiche di ogni persona. In generale pero' e' un ottimo ambiente e l'iscrizione ma soprattutto la frequentazione non puo' che giovarti.

Soprattutto quella del "pensionato cai" che, spesso, e' ben contento di dare le sue conoscenze a chi si approccia alla montagna e spesso e' disorientato all'inizio, quando si trova in un mondo totalmente nuovo.
Il denominatore comune resta sempre la montagna e la passione per conoscerla e frequentarla, poi come in tutti i gruppi e microcosmi della vita spiccano le caratteristiche di ogni persona. In generale pero' e' un ottimo ambiente e l'iscrizione ma soprattutto la frequentazione non puo' che giovarti.
Maurizio
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Non mi è chiara una cosa..per squadra di intervento chi intendi? Il medico-anestesista, infermiere e tecnico + piloti sono sempre presenti sull'elicottero in caso di qualsiasi soccorso in genere..no? Quindi sono "parte" del ssn... Le squadre del soccorso alpino intendi?mahler wrote:attenzione che il costo dell'elicottero (a carico del servizio sanitario nazionale dove presente il 118) è una cosa, poi c'è il costo della squadra d'intervento. Per cui anche in presenza di 118 l'intervento da parte di una squadra o più, ha un suo costo. Per esempio nei corsi di alpinismo, per quanto riguarda gli allievi non soci, oltre all'assicurazione infortuni, occorre fare un'integrazione proprio per coprire eventuali interventi, anche in presenza di copertura del 118. Ultimamente tralaltro vi è l'idea da parte del servizio sanitario nazionale, di far comunque pagare gli interventi di non stretta e grave emergenza (tipo di chi si perde su un sentiero per propria inesperienza, e chiama l'elicottero per farsi portare in valle).
Scusa per l'insistenza ma sono sempre quelle cose che tutti sanno ma in realtà... pochi la sanno tutta. è sempre stata una cosa che mi ha incuriosito e mai ho capito fino in fondo...
I piloti sono equipaggio quindi compreso nei costi di volo. La squadra è quella che si cala, ad esempio su una parete, e ti tira via di lì, o ti cerca per un bosco per più giorni, e questi, metti siano guide alpine che prestano il loro tempo anche nel soccorso, hanno dei costi. Il medico dovrebbe essere compreso nei servizi di 118 (come fosse un'ambulanza). Guarda ti dico queste cose perchè è accaduto a persone che conosco, e purtroppo anche a due amici scomparsi molto tempo fa in montagna. Le fatture sono arrivate a casa (anche di quelle dei familiari degli scomparsi) ed erano assai salate. Chi era in regola con la tessera CAI ha passato tutta la pratica alla sede centrale la quale si occupò di tutto, ma per altri non iscritti al CAI o senza il bollino dell'anno in corso in regola, la batosta da pagare non è stata indolore.
-
- Utente di Quotazero
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A me ,socia caina,il recupero in elicottero ,la squadra di soccorso, non mi sono costati niente..... non mi è arrivata alcuna fattura!Il problema è il dopo....se i massimali dell'assicurazione sono bassi e tu non stai nelle spese di cura ,sono affari tuoi!! Quindi anche un'assicurazione privata non farebbe poi così maluccio....
J love Val Maira
- rikkytikkytavi
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Guardate che l'assicurazione Cai copre le spese di cura SOLO in caso di incidente avvenuto durante UNA GITA SOCIALE,per le quali ogni sezione stipula un'assicurazione specifica.Per le normali attività a titolo personale il socio è coperto solamente,come avete già ampiamente detto,per il recupero del soccorso alpino/118.
Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
assicurazione che non è obbligatoria del resto...rikkytikkytavi wrote:Guardate che l'assicurazione Cai copre le spese di cura SOLO in caso di incidente avvenuto durante UNA GITA SOCIALE,per le quali ogni sezione stipula un'assicurazione specifica.Per le normali attività a titolo personale il socio è coperto solamente,come avete già ampiamente detto,per il recupero del soccorso alpino/118.

- BlackMagic
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Allora, ho chiesto delucidazioni all'amico "soccorso" in Valle l'anno scorso.
Cerco di spiegare anche se sicuramente in "legalese" i termini sono diversi, chedo venia.
Come detto da qualcuno, le guide che gestiscono l'intervento di soccorso in Valle d'Aosta, possono, seguendo l'esempio del Trentino-Alto Adige, valutare se l'intervento era assolutamente necessario (come nel caso di infortuni e/o incidenti naturali come frane e slavine) o dovuto alla negligenza di chi ha chiamato: nel caso specifico, i miei amici erano andati a fare una punta vicino al Bianco, ed una volta in cima due di loro si erano "bloccati" presi da una crisi di panico perchè c'era parecchia neve e non si vedeva chiaramente l'attacco della discesa. Quindi sono stati soccorsi, dopo che la guida per telefono aveva sconsigliato ai "sani" di cercare di far scendere i "bloccati" perchè sarebbero stati un pericolo in una situazione comunque ambientalmente difficile. Quindi, imperizia loro: risultato fattura a casa, erano iscritti al CAI e l'assicurazione della loro sezione prevedeva il caso specifico, quindi recupero pagato.
Poi se vogliamo parlare del confine tra intervento necessario e dovuto a negligenza, mi sa che ci sarebbe da parlarne per giorni... Però mi sembra che una guida sia la persona che meglio di altri può valutare! Che ne pensano gli esperti?
Per precisare, così se l'amico legge gli sviluppi non si arrabbia
, lui era uno dei due "sani" tanto che, visto che tutti e quattro non ci stavano sull'elicottero, lo hanno lasciato solo con gli zaini in cima mezz'ora ad aspettare il secondo giro. Quando si è attaccato al verricello ha detto che la vista su tutta la Valle gli ha levato il fiato... Ed ha battuto una testata sul pattino dell'elicottero!

Cerco di spiegare anche se sicuramente in "legalese" i termini sono diversi, chedo venia.
Come detto da qualcuno, le guide che gestiscono l'intervento di soccorso in Valle d'Aosta, possono, seguendo l'esempio del Trentino-Alto Adige, valutare se l'intervento era assolutamente necessario (come nel caso di infortuni e/o incidenti naturali come frane e slavine) o dovuto alla negligenza di chi ha chiamato: nel caso specifico, i miei amici erano andati a fare una punta vicino al Bianco, ed una volta in cima due di loro si erano "bloccati" presi da una crisi di panico perchè c'era parecchia neve e non si vedeva chiaramente l'attacco della discesa. Quindi sono stati soccorsi, dopo che la guida per telefono aveva sconsigliato ai "sani" di cercare di far scendere i "bloccati" perchè sarebbero stati un pericolo in una situazione comunque ambientalmente difficile. Quindi, imperizia loro: risultato fattura a casa, erano iscritti al CAI e l'assicurazione della loro sezione prevedeva il caso specifico, quindi recupero pagato.
Poi se vogliamo parlare del confine tra intervento necessario e dovuto a negligenza, mi sa che ci sarebbe da parlarne per giorni... Però mi sembra che una guida sia la persona che meglio di altri può valutare! Che ne pensano gli esperti?
Per precisare, così se l'amico legge gli sviluppi non si arrabbia



