processionaria

Montagna a 360 gradi: pensieri, notizie, meteo...

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okkiblu
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processionaria

Post by okkiblu »

Durante le mie escursioni ho notato che i pini delle nostre colline sono infestati da nidi di processionaria.

Soprattutto sul sentiero che porta al passo della Gava (Arenzano ) i pini sono tutti secchi e scheletriti.
La causa è la processionaria che si nutre degli aghi di pino e indebolendo l'albero lo espone ai rischi degli altri parassiti.
I nidi si presentano come grossi bozzoli cotonosi che contengono centinaia di larve provviste di peli altamente urticanti per l'uomo e per gli animali domestici.

Ho visto spesso dondolare i bozzoloni mossi dal vento proprio sopra i sentieri e quindi sopra le nostre teste...
In primavera si possono osservare le larve mentre si spostano in fila indiana , quando cioè abbandonano la pianta in cerca di un luogo adatto in cui interrarsi per trasformarsi in crisalide .

Attenzione il contatto diretto con le larve e la dispersione dei peli dell'ambiente attraverso il vento può provocare reazioni epidermiche come l' orticaria , reazioni allergiche e reazioni infiammatorie delle prime vie aeree (asma, rinite per i soggetti più sensibili).

Ho scoperto che esiste anche un decreto per la lotta obbligatoria contro la processionaria del pino : Decreto Ministeriale del 10 ottobre 2007.
Spero che venga applicato perchè i nostri boschi sono sempre a rischio e minacciati di distruzione un pò dagli incendi, un pò dalla processionaria ....


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Last edited by okkiblu on Sat May 17, 2008 16:15, edited 1 time in total.
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Colsub
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Post by Colsub »

Ho spostato qui https://www.quotazero.com/gallery/catego ... ?cat_id=12 la prima foto della processionaria.
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Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it

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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

Il problema è inverso: come mai alcuni"boschi" sono soggetti a facili incendi, alla procesionaria e alla cocciniglia, forse perché sono estremamente artificiosi e con più contrindicazioni che altro?
Ovvero , domandiaci il perché?
Sulla processionaria esistevano sino a pochissimo tempo fa procedure relativamente semplici per la lotta. Ora quesate procedure son vietate.
Non conosco nel dettaglio le procedure attuali :cry:
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Alex84
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Post by Alex84 »

ho visto cani che hanno perso la lingua per averne masticata qualcuna... :?
cmq mi sembra che nidificano solo sui pini marittimi, o sbaglio?
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

Alex84 wrote:ho visto cani che hanno perso la lingua per averne masticata qualcuna... :?
cmq mi sembra che nidificano solo sui pini marittimi, o sbaglio?
principalmente, ma anche sul pino nero, oggetto di vecchie campagne di rimboschimento
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Post by okkiblu »

Alex84 wrote:ho visto cani che hanno perso la lingua per averne masticata qualcuna... :?
cmq mi sembra che nidificano solo sui pini marittimi, o sbaglio?
Poveri cani , veramente.??

leggevo che se un animale ingerisce una larva gli effetti possono essere molto gravi dallo shock anafilattico fino alla morte per soffocamento.
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

okkiblu wrote:
Alex84 wrote:ho visto cani che hanno perso la lingua per averne masticata qualcuna... :?
cmq mi sembra che nidificano solo sui pini marittimi, o sbaglio?
Poveri cani , veramente.??

leggevo che se un animale ingerisce una larva gli effetti possono essere molto gravi dallo shock anafilattico fino alla morte per soffocamento.
esattamente!
ma pensa a un bambino piccolo che tocca quel coso li, ovvero la temibile Thaumetopoea pityocampa
Comunque spero che la lotta attualmente prevista non sia solo quella tramite trappole ai feromoni o tramite la diffusione del bacillum thuringiesis :wink:
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Post by okkiblu »

[quote="
Sulla processionaria esistevano sino a pochissimo tempo fa procedure relativamente semplici per la lotta. Ora quesate procedure son vietate.
Non conosco nel dettaglio le procedure attuali :cry:[/quote]

Leggevo qua e là che gli interventi contro la processionaria sono diversi:
meccanici: asportazione e bruciatura dei nidi,
lotta biologica: trappole ai feromoni che catturano l' insetto maschio adulto,
lotta chimica che consiste nel fare una puntura contenente insetticida all'albero , la quale entrando in circolo arriva fino agli aghi di cui si nutrono le larve.
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Post by okkiblu »

[quote="[/quote]


ma pensa a un bambino piccolo che tocca quel coso li, ovvero la temibile Thaumetopoea pityocampa
:wink:[/quote]


Tempo fa tutti bambini di una scuola dell'infanzia del mio quartiere sono stati portati all'ospedale dopo aver giocato in giardino con la processionaria .
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Alex84
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Post by Alex84 »

okkiblu wrote:
Alex84 wrote:ho visto cani che hanno perso la lingua per averne masticata qualcuna... :?
cmq mi sembra che nidificano solo sui pini marittimi, o sbaglio?
Poveri cani , veramente.??

leggevo che se un animale ingerisce una larva gli effetti possono essere molto gravi dallo shock anafilattico fino alla morte per soffocamento.
eh si... il problema dei cani è che non conoscono la pericolosità e tendono a giocarci, rischiando molto
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Post by Conte Ugolino »

okkiblu wrote:[quote="
Sulla processionaria esistevano sino a pochissimo tempo fa procedure relativamente semplici per la lotta. Ora quesate procedure son vietate.
Non conosco nel dettaglio le procedure attuali :cry:
Leggevo qua e là che gli interventi contro la processionaria sono diversi:
meccanici: asportazione e bruciatura dei nidi,
lotta biologica: trappole ai feromoni che catturano l' insetto maschio adulto,
lotta chimica che consiste nel fare una puntura contenente insetticida all'albero , la quale entrando in circolo arriva fino agli aghi di cui si nutrono le larve.[/quote]

Sulla lotta chimica non so nulla ma mi pare un pò....
Sui primi due...
avete presente che significa farlo ovvero salire sull'albero tramite scala e asportere il nido o mettere a le trappole?
E' un lavoro immane costosissimo e quasi sempre non effettuabile :cry:
il vecchio sistema consisteva nello sparare ai nidi con carticce da caccia contenti anche veleno apposito ( credo arsenico), attualmente è vietato, peraltro la cosa rimaneva nei pallini e non si disperdeva ma , da mie personali osservazioni, funzionava e non costava granchè.
ora quelle cartucce non possono più essere prodotte
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Post by antolino »

ma in definitiva poi che cosa ne esce? una farfalla?????
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Post by Conte Ugolino »

dal nido esconoi bruchi ovvero le processionarie che poi si trasformano in.....
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Post by antolino »

infatti, il bruco si infratta e cosa caspita ne esce ? la maggior parte delle volte da un bruco esce una farfalla, no ??
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Post by Alex84 »

io a casa mia, dove ogni anno infestano, procedo con l'asportazione meccanica.

ho un cestino apposito con un braccio telescopico di 4/5 metri e un cesoia anch'essa telescopica. basta mettersi controvento, perche se volano le polveri addosso sono guai...

poi ovviamente i nidi vengono bruciati
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topo
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Post by topo »

interesante il discorso del Conte sulla prevalenza di attacchi a boschi più "instabili" ... se continuasse un po' sul tema.. :wink:



sulla pericolosità dell'animaletto avete detto tanto e mi risulta sia tutto vero :( ...
l'inalazione delle polveri è ciò che da le peggiori conseguenze per l'uomo, visto che è piuttosto raro che uno si mangi il bruco peloso!!
cosa invece facile per i cani

se uno becca le "gatte" in lunga processione e mette (non con le mani!!) le prima della fila dietro l'ultima la processione va avanti in circolo "ad libitum" :shock:
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Post by Alex84 »

topo wrote: se uno becca le "gatte" in lunga processione e mette (non con le mani!!) le prima della fila dietro l'ultima la processione va avanti in circolo "ad libitum" :shock:
ahaha!!! :mrgreen:

abbiamo trovato come sterminarle... facciamole morire di fame a forza di girare in tondo :smt044
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Post by topo »

altro aneddoto inutile..

quando da piccino (ma veramente piccino..) ne presi in mano una non la mollai più anzi continuai a stringerla sempre più forte.. ne uscì poltiglia :roll:

mia mamma accorsa allora, a aprirmi la mano, sostiene che io l'abbia stritolata proprio perchè lei mi stava facendo male :lol:


ecco..
ora che vi ho raccontato questa insensatezza
avrete capito che oggi non ne ho proprio voglia di starmene qui in studio :roll:
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antolino
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Post by antolino »

io proporrei di schiacciare metodicamente tutta la processione larva per larva con gli scarponi,
è molto più facile ed economico di tutti gli altri metodi fin qui elencati, purtroppo però è applicabile solo
alle processioni e non ai nidi..
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Post by Alex84 »

topo wrote:altro anedoto inutile..

quando da piccino (ma veramente piccino..) ne presi in mano una non la mollai più anzi continuai a stringerla sempre più forne.. ne uscì poltiglia :roll:

mia mamma accorsa allora, a aprirmi la mano, sostiene che io l'abbia stritolata proprio perchè lei mi stava facendo male :lol:


ecco..
ora che vi ho raccontato questa insensatezza
avrete capito che oggi non ne ho proprio voglia di starmene qui in studio :roll:
quel giorno scopristi cos'era un circolo vizioso, una spirale perversa... :lol:
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Post by vecchiounno »

[/quote]il vecchio sistema consisteva nello sparare ai nidi con carticce da caccia contenti anche veleno apposito ( credo arsenico), attualmente è vietato, peraltro la cosa rimaneva nei pallini e non si disperdeva ma , da mie personali osservazioni, funzionava e non costava granchè.
ora quelle cartucce non possono più essere prodotte[/quote]

Questa era una soluzione che praticavano alcuni cacciatori qua nella mia zona(prov di Imperia) non sarebbe costata quasi nulla alle varie istituzioni(provincia,regione o parco)visto che erano i singoli cacciatori a farsene "carico" sparando le proprie cartucce(anche senza veleno) ma poi l'hanno proibito per preferire altri sistemi(forse perche qualcuno voleva guadagnarci...boh!!!).
Ancora oggi quando giro per i boschi sopra Dolceacqua,Pigna,Triora etc etc ,purtoppo vedo ancora molti alberi con la processionaria. :(
Laurina
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Post by Laurina »

topo wrote:interesante il discorso del Conte sulla prevalenza di attacchi a boschi più "instabili" ... se continuasse un po' sul tema.. :wink:
Uhm... in attesa che il Conte risponda.. posso dirti quel che so io... Io posso dirti qualcosa riportandoti più o meno quello che ho letto qua e là sulla vegetazione ligure... in particolar modo ti consiglio "La vegetazione della provincia di Genova" di Enrico Martini..
Riporto in breve ciò che sostiene Martini e altri studiosi:
La pratica di rimboschimento a pino nero e pino marittimo è stata scelta nei decenni passati per la rapidità di accrescimento di questi alberi.. Ma in realtà non sono affatto "in armonia" con l'ambiente circostante (inoltre il pino marittimo, nonostante il nome, è proprio quello meno "marittimo" di tutti :roll: ), questo lo si può vedere soprattutto nella zone del parco urbano delle mura, dove i boschetti di pino nero qua e là si vedono, ma si nota quanto siano "isolati" e non integrati con la vegetazione circostante :? .. Chi effettuò i rimboschimenti a pino nero e pino marittimo, pensava anche di mantenere un suolo "pulito": è noto a tutti infatti che sotto una pineta non c'è praticamente sottobosco, il suolo è ricoperto di aghi di pino e se li si scansa, il terreno sottostante è povero e scarno...
In realtà, nonostante la rapida crescita, i rimboschimenti a conifere hanno parecchi svantaggi: la facile incendiabilità degli alberi (al contrario, leccio e roverella, per esempio, sono molto più resistenti al fuoco), fitopatie (vedi la processionaria, appunto..... e la cocciniglia del pino Matsucoccus feytaudi), e la determinazione di un suolo povero di humus, che quindi impedisce ad altre specie erabee/arbustive di crescere su questo suolo. Per di più, il terreno, non assorbendo acqua, favorisce il dilavamento dei pendii, mentre un bosco di lecci, per esempio, è caratterizzato da un humus ricco che, oltre a garantire la crescita di un ricco sottobosco, assorbe l'acqua piovana e la rilascia gradualmente evitando rovinose frane...
Pertanto, i rimboschimenti a conifere si sono dimostrati un fallimento da più punti di vista...
Sarebbe perciò più opportuno favorire il ripopolamento di boschi con lecci e roverelle(il bosco di leccio dovrebbe essere il bosco climax della macchia mediterranea e il querceto a roverella trova le condizioni climatiche ideali nella fascia collinare) che, nonostante la crescita lenta, hanno un notevole valore ecologico, data la scarsa probabilità di attecchimento di incendi e la capacità di creare un ricco humus con relativo sottobosco...
Ho riassunto un po'...
Se ti interessa posso fare uno scan tratto dal libro che ho citato sopra e mandartelo :wink:
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Post by topo »

Laurina wrote: ... in particolar modo ti consiglio "La vegetazione della provincia di Genova" di Enrico Martini..
me lo segno

grazie :wink:
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Post by paolo59 »

topo wrote:
Laurina wrote: ... in particolar modo ti consiglio "La vegetazione della provincia di Genova" di Enrico Martini..
me lo segno

grazie :wink:
Avevo sentito una sua conferenza proprio sul tema, anni fa al CAI. E' una persona squisita e molto competente, almeno a me è sembrato! :wink:
Paolo

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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

Allua
giustissima la citazione di Martini
due o tre cose...
Il rimboschimento.
Questo viene o meglio veniva effettuato ..dai primi anni del secolo sino a circa una trentina o quarantina di anni fa.
l'are tipicamente oggetto erano i pendii denudati, vuoi perchè soggetti a pascolo intensivo o per altre ragioni.
Di fatto si presentava spesso come un'area estremamente soleggiata, spesso con roccia affiorante e soggetta a dilavamento ed erosione.
Lo scopo del rimboschimento era appunto evitare un ulteriore erosione.
Ora in pieno sole occore scegliere plantule( dicesi piccole pianticelle) tipicamente eliofile.
Si da il caso che il pino marittimo presenti appunto tali caratteristiche.
Le problematiche sono appunto quelle sottolineate prima aggiungendo inoltre che...
nel momento in cui il rimboschimento generalmente a conifere è stato effettuato, uno degli aspetti negativi è stato spesso quello di piantumare alberi troppo ravvicinati che crescendo e trovandosi in "competizione" tra loro, a motitivo della ricerca della luce, finivano per ostacolarsi.
Vediamo tutt'oggi abetaie estremamente fitte non più in grado di riprodursi e stabili limitatamente all'area piantumata, ovvero non più in grado di riportare un area ad una vegetazione di tipo climacico.
Indi morie di conifere, facile assoggettamento a particolari patologie ecc.
Gli aghi di pino non sono facilmente decomponibili et indi non in grado di apportare humus al terreno in grado di ricostituire un soprassuolo, a differenza di una lecceta.
I rimboschimenti manifestano la loro artificiosità nella linea geometrica precisa che è una marcatura in senso agronomico e spaziale della incapacità di riportare il terreno ad un equilibrio precedente, si vedano ad es. le tipiche pinete del Cordona.
Sul dilavamento gli aghi di pino non sono in grado di raccogliere la presenza d'acqua e di restituirla in modo graduato al terreno.
Climax in sintesi significa che per una data esposizione solare e per un dato suolo e per un orizzonte altitudinale, dovremmo trovare una cenosi in grado di "colonizzare" quell'area.
Il pino marittimo è stato utilizzato per anni solo ed esclusivamente perchè la plantula è tipicamente eliofila, a differenza del leccio o della roverella, perlomeno su certi tipi di suolo.
Solo recentemente si è arrivati alla problematica della cocciniglia. Questo parassita si infila tra le screpolature della corteccia, soprattutto con climi mediamente caldi, rispetto a quelli originari.
Se aggiungiamo inoltre che le conifere sono facilmente incendiabili e che un tipico incendio di chioma è difficilmente estinguibile..
fine prima parte
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Post by blacksheep77 »

il conte mi ha tolto le parole di bocca... :wink:
anche qui di processionaria ce n'è parecchia, raramente sul pino silvestre (locale), molta di più nei rimboschimenti di pino nero... che spesso bruciano... :roll: e purtroppo rinnovano, anche se si pensava che ciò non avvenisse. :?
io sono per la lotta alla processionaria, al pino nero e, già che ci siamo, al pino strobo, ma sto andando OT!! :wink: :wink:

fondamentalmente, la lotta non avviene per ragioni economiche, secondo me
…Vedi un pastore che passa con il suo gregge e senti un desiderio di liberarti di tutto quello che di artificioso ti circonda e di partire e di andare per strade polverose...
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