L’Aigulle Noire de Peuterey...

L’Aiguille Blanche de Peuterey...

Il Monte Bianco...

Il Mont Maudit, con la cresta Kuffner persa tra l’apparente dedalo di speroni e canali.

Uno sguardo in giù, molto in giù…

… e verso un campionario di varia umanità sulla terrazza di punta Helbronner.

Mentre molte cordate di soldati transitano su una neve rossa per la sabbia del deserto…

… un abitante del rifugio Torino si prepara alla cena.

Come noi…

Il sole cala dietro al Bianco.

L’obiettivo che ci eravamo posti non appare realizzabile, a causa delle cattive condizioni meteo (nel senso che faceva troppo caldo) e per la presenza sopra di noi di altre due cordate, impegnate a rovesciarci addosso di tutto e di più. La nord della Tour Ronde resterà ancora un sogno per la mia compagna di cordata. Occhio quindi, Alex84!!!

Ci dirigiamo così verso una cresta più mansueta, ma soprattutto meno pericolosa. Effettueremo quindi la salita dell’Aiguille d’Entreves. Evidente la cresta di salita.

Sulla cresta, in discesa.

Ancora uno sguardo verso la Mer de Glace, il lontanissimo ed invisibile refuge de Requin, con l’inquietante neve rossa come fondale.

Il tempo si guasta. La Noire comincia a celarsi. E’ ora di rientrare.
