
Proprio come succede a Scinty in Val Maira... a me succede nelle dolomiti.
Ci abbiamo passato una settimana, e su 6 giorni abbiamo fatto 6 gite. Anche se l'ultimo giorno avevamo le ciocche ai piedi e dolore alle ginocchia... io non riesco a resistere... e così ci siamo fatti la sesta ed ultima gita. Le dolomiti sono magiche... chi le ama, sa cosa intendo.
Dunque, quest'anno io e Claudia eravamo in compagnia di mio fratello e sua moglie. L'idea era di far gite con loro (facili, sono al primo approccio con i monti) e di far qualcosa io e Claudia soli, come Marmolada o Catinaccio (via normale). Ma il meteo sempre variabile ed instabile non ci ha permesso di "osare" oltre i 3000 metri o di far gite più "delicate", così abbiamo deciso giorno per giorno ed alla fine abbiamo fatto sempre gite con loro. Nel frattempo loro si sono sciolti... e si sono comportati davvero egregiamente.
Cercherò di essere brevissimo!

Primo giorno: Giro escursionistico delle Cigolade.
Si parte dall'arrivo della Funivia di Vigo, e si fa un percorso ad anello attorno al gruppo delle Cigolade, passando per il rifugi Roda de Vael, e salendo al passo Cigolade (2500 metri circa).
RIfugio Roda de Vael
Eccoci al passo Cigolade, punto più alto della gita.

Secondo giorno: Il meteo è instabile, ma mia cognata è curiosa di provare una ferrata, allora ci spostiamo in auto cercando il bel tempo, ed andiamo al passo Gardena, dove c'è la breve e facile via normale al Gran Cir, a tratti atrezzata. Il meteo sembra migliore, allora la saliamo in circa 1 ora e mezza... bellissima cima.
Il Gran Cir visto dal passo Gardena
Il canalone di salita, prima della roccia finale
Le dolomiti non si tradiscono mai... anche se la salita è facile, è discretamente esposta e poco atrezzata.
Eccoci in vetta
Terzo Giorno:
Il terzo giorno il meteo è ancora non buono, così decidiamo di andare a percorrere il Sentiero Pederiva, sentiero panoramico su crinale erboso ma abbastanza lungo. Partiamo dall'arrivo dell'ovovia Buffaure, e percorriamo tutto il crinale fino al passo San Nicolò, 7 km di crinale erboso stupendo. Poi rientriamo lungo la val San Nicolò. Gita lunga ma facile ed agevole.
Lungo il crinale
Una parte del percorso
tratti atrezzati
Simpatiche presenze al passo San Nicolò
Quarto giorno: Il quarto giorno siamo pronti per affrontare "l'alta via Bepi Zach", un percorso che vorrei fare da tempo. Un gita stupenda lungo un percorso di cresta che attraversa una zona ricchissima di resti bellici, teatro di una battaglia ferocissima ai tempi della prima guerra mondiale. Si cammina per ore lungo sentieri, cenge, ponticelli, gallerie, tratti atrezzati, e si incontrano postazioni di pietra, buchi nelle rocce, ricoveri scavati completamente nella roccia. Una gita stupenda, forse una delle più belle mai fatte, 7 ore e mezza di panorami e di pelle d'oca... bastava chiudere gli occhi per rivedere cosa e chi c'era li quasi 100 anni fa. Si parte e si arriva al Passo San Pellegrino, con percorso ad anello.
la targa all'inizio della traversata
durante il percorso
passaggi stupendi
Il punto più alto, cima di Costabella, 2780 metri
Quinto giorno: Mio fratello e mia cognata sono caldi... si divertono... allora pensiamo di fare un percorso leggermente più impegnativo, e quindi optiamo per la salita al Passo Santner, ad oltre 2700 metri di quota. La salita si snoda lungo una parete rocciosa alta 300 metri, utilizzando cengie e camini con un percorso molto intelligente. il 70 % della salita è di tipo alpinistico facile, poi si incontrano delle corde fisse verso la fine, in alcuni punti più esposti, per attraversare un canalone molto suggestivo e per gli ultimi metri di roccia. Si spunta nella stupenda conca del Gartl, con in faccia le famose Torri del Vajolet... da mozzare il fiato. Poi si scende e si deve risalire un altro duro e ripido passo (passo delle Coronelle) per tornare al punto di partenza.
Avevo con me 30 metri di corda e un po di ferraglia, per eventualmente assicurare chi ne avesse avuto bisogno. Ma sono stati tutti bravissimi, e non è servita!
Panorama durante l'avvicinamento
Le roccette di salita
L'attraversamento del canalone innevato... stupendo
Passaggi "dolomitici" su roccette
Io e Claudia al passo Santner
la stupenda conca del Gartl e le torri
L'arrivo al Rifugio Fronza dopo il passo delle Coronelle, molto scosceso, ma ormai le fatiche sono finite.
Mio fratello a fine gita e dopo 5 giorni di gite sostanziose....

Il mattino dopo Mio fratello e moglie sono partiti. Noi siamo rimasti ancora un giorno e abbiamo deciso di farci un giretto tranquillo per riposarci un po. Allora siamo saliti al Col Rodella con la funivia e abbiamo percorso il Sentiero Federico Augusto, un sentiero a mezzacosta molto frequentato, fino al rifugio Sasso Piatto. Da li la gente tornava indietro, invece noi abbiamo preso un sentiero meraviglioso, in mezzo a pascoli e bosco, che ci ha portato senza incontrare nessuno in Val duron, un paradiso dell'escursionismo. Da li, siamo tornati a piedi all'auto, quindi più di 1100 metri di dislivello negativo.
Il sentiero Federico Augusto
A metà sentiero, il rifugio Sandro Pertini
Lo stupendo sentiero che ci ha portati in Val Duron
La val Duron (in uno di questi splendidi prati... ho chiesto ufficialemente a Claudia di sposarmi... e sembra che abbia molto gradito

Beh, che dire, le immagini parlano da sole... Il giorno di tornare indietro è sempre straziante... ma so che le dolomiti sono li che ci aspettano. Adesso dopo cioò che è successo in Val Duron, siamo ancora più attaccatti a quei posti... e mi basta ripensarci... per farmi bagnare gli occhi di nostalgia.
Sperno di non avervi annoiato troppo, saluti a tutti.
Due ultime foto... non riesco a resitere...