Grazie della segnalazione. Traduco il francese a orecchio, ma faccio ugualmente un riassunto dell'articolo con i miei commenti.
I Trailers du Mont Blanc, che sono gli organizzatori dell'UTMB hanno redatto una carta etica che dovrebbe essere sottoscritta anche da alcuni atleti di alto livello, tra cui Mermoud, che l'anno scorso è giunto terzo:
1) Niente doping e disponibilità assoluta a sottoporsi a tutti i controlli antidoping [d'accordissimo, nel topic sul doping credo di aver spiegato chiaramente come la penso sull'argomento]
2)Rispetto del tracciato e niente tagli del percorso [nulla da aggiungere]
3) Niente accompagnatori/lepri a parte nei dintorni dei rifornimenti (un km prima e un km dopo) [mi sembra una cosa saggia, perché è giusto che un amico, una moglie, un parente possano camminare o correre un km a fianco del conoscente o amato: è una cosa che rientra nello spirito festoso che un trail deve avere]
4)Nessuna assistenza al di fuori di quella offerta nei rifornimenti ufficiali [Giustissimo. Tutti devono essere nelle stesse condizioni. Fuori dai rifornimenti non ci deve essere nient'altro che le fontane, le sorgenti, i mirtilli (me li ricordo tra Champex e Bovine, tanti anni fa. Ma a fine agosto dubito che se ne trovino ancora su un sentiero tanto frequentato)
5)Aver con sé tutto l'equipaggiamento obbligatorio. [Importantissimo, oltre che per la sicurezza, per l'equità: alleggeririsi degli etti di una felpa e di un goretex quando magari si è ragionevolmente certi che si arriverà all'arrivo senza incontrare più freddo e pioggia, non costituisce un pericolo, ma permette di faticare di meno ed è un po' sleale].