
Prendo lo spunto da una mia risposta in altra sezione (Tour Ronde pilastro Berneaz) riguardo all'"utilizzazione" di una guida alpina per effettuare salite di impegno vicino e prossimo - anche appena un po' più in là - del proprio limite tecnico.
Dedi dedone ha già risposto così:
De gustibus ..... Di regola vado in montagna per conto mio,anche perchè dopo tanti anni penso di aver maturato un pò di esperienza e di "bagaglio" tecnico,ma...quando si tratta di qualcosa di un pò "oltre" (o che io classifico tale),non mi va di rischiare NIENTE.Ho la fortuna di conoscere da tempo l'amico in questione e per me andare in montagna con lui non implica il "servizio-guida":si va insieme,quando si può,e quando non si va ci si trova anche solo per mangiare o bere qualcosa insieme e chiacchierare.....E' ovvio che la sicurezza e le capacità che ti offre spostano...molto più in sù il limite che potrei raggiungere per conto mio....ma è tutta esperienza in più,comunque!!!
A me pare una risposta onesta e sincera, che peraltro non condivido.
A me piace salire montagne senza avere il "paracadute" di un professionista, la cui attività comunque rispetto; e ci mancherebbe altro! Preferisco invece arrivare là dove mi porta il cuore [

Se non sono capace con le mie forze a scalare la nord del Cervino, anche se magari potrei farlo impunemente con una botta di c***, allora è meglio che salga per la normale.
Come è ovvio, l'esempio vale anche per situazioni meno estreme e di più facile frequentazione.
L'andare da primo (o da 1, come si dice anche), contiene in sè elementi di emozione e di soddisfazione che mai potrei raggiungere con l'aiuto, pagato o no, di un'altra persona.