
il lupo: animale fiero, bello a vedersi (per i pochi fortunati che l'hanno visto, dev'essere stata un'esperienza indimenticabile), uno dei simboli del mondo selvaggio.
ecco appunto... di un mondo dove l'uomo non dovrebbe centrare nulla, o quasi. il lupo, così come la lince ed altri predatori, ha bisogno di un vasto territorio, che spartirà tra i suoi simili in base a codici di comportamento che non sta a me illustrare.
se invece il territorio è ristretto e fortemente antropizzato, il lupo viene a contrastare con gli interessi dell'uomo. a fianco di chi gioiva per il suo ritorno anche sulle alpi piemontesi, c'era però anche chi si disperava. naturalisti, etologi, zoologi apprezzavano l'anello della catena alimentare, il predatore, la biodiversità animale. gli allevatori, specialmente chi pratica l'alpeggio, vedeva invece un grave problema per loro suo lavoro.
parentesi: ve ne rendete conto che il paesaggio attuale, delle alpi e degli appennini, è in gran parte opera dell'uomo? i pascoli occupano un vasto spazio che sarebbe del bosco, è l'uomo che ha abbassato il loro limite inferiore. molti dei sentieri che oggi percorriamo sono percorsi dei pastori, poi utilizzati dagli escursionisti ed alpinisti. laddove gli alpeggi vengono abbandonati, spariscono molti sentieri. ne hanno fatto le spese anche le mie gambe proprio oggi: cercavo un sentiero di collegamento per evitare una discesa di almeno 300m di dislivello e successiva risalita... il sentiero una volta c'era, ma lì nessuno porta più le pecore e... ed è stato invaso da lamponi, rododendri ed ontani. solo quando ho raggiunto i pascoli meno ripidi molto più in basso, dove ancora d'estate salgono le vacche, ho potuto camminare agevolmente, senza più graffiarmi ed incespicare, ed andare a cercare l'altro sentiero.
questo è un piccolissimo esempio dell'utilità che il pascolamento e l'utilizzo della montagna da parte dell'uomo può avere anche per attività ludiche!
torniamo al lupo:
da quando è tornato, per i pastori sono cambiate molte cose... è necessaria una loro presenza costante con gli animali, ma anche questo non sempre è un deterrente (ci sono stati attacchi in pieno giorno, con i pastori presenti). non puoi scendere nemmeno per andare a fare qualche documento all'ASL o che altro... a meno di lasciare le pecore a digiuno, chiuse dentro il recinto
devi, per l'appunto, chiudere le pecore di notte (maggiori spese per l'acquisto di reti e batterie, carico lavorativo aumentato, trasporto dei suddetti materiali in quota, per evitare tutte le sere la discesa degli animali verso valle, ecc.)
tralasciamo lo stress per i pastori... anche se vi assicuro che non è indifferente!
necessità di dotarsi dei cosiddetti "cani da guardiania", pastori maremmani che vengono cresciuti fin da cuccioli tra le pecore, associando il gregge al loro branco e difendendolo da ogni intrusione... sia lupo, sia turista che non conosce la situazione. la presenza di tali cani qualche volta viene segnalata (dai comuni, dall'ente parco, ecc...), ma comunque certi turisti reagiscono in modo sbagliato, mettendosi a correre, urlando, gesticolando o gettando pietre (basta stare fermi e lasciarsi annusare, dopo il cane vi lascerà passare). peggio ancora, certi turisti entrano nel gregge con cani non al guinzaglio, causando un doppio scompiglio e rischiando un attacco al loro cane.
se il gregge, in alpeggio, è composto da animali di più proprietari (succede spesso), le pecore non saranno abituate alla presenza del cane ed il cane tenderà ad attaccare le pecore "estranee".
cosa succede quando l'attacco c'è?
animali morti, animali dispersi, animali feriti, animali spaventati.
il rimborso c'è solo per i primi e non tiene conto del valore di mercato dell'animale stesso, ma soprattutto del fatto che possa essere pecora, montone, agnello, giovane, vecchio...
poi c'è tutta la trafila per richiederlo (intervento del veterinario che certifichi l'effettivo attacco da lupo e non da cane randagio o altro... avviene entro 48 ore dalla denuncia, ma qualche volta in poco tempo passano volpi, corvi, gipeti e... non si riesce più ad individuare il colpevole! spostare il cadavere non si può perchè... si altera la scena del delitto!). quando poi la burocrazia e gli obblighi sono stati espletati, si aspettano mesi, se non anni.
...e non tiene conto del valore affettivo (che per un pastore è più che sentito!)
questi sono, sommariamente, i punti principali.
vi ho parlato da tecnico, a prescindere dai miei legami con il mondo della pastorizia. proprio come tecnico, sono stata convocata a bellino per discutere di questi temi (insieme ad assessori... e pastori!).
soluzioni? non è facile trovarne. certi pastori ormai rifiutano l'indennizzo, perchè lo ritengono una presa in giro. a loro si chiede di essere i custodi della montagna, la loro scomparsa sarebbe gravissima... però loro ritengono di essere più a rischio estinzione che non lo stesso lupo.
io una soluzione non ce l'ho. almeno, non una che accontenti tutti.

a voi la parola. vorrei solo ricordarvi che, certe situazioni, prima di essere giudicate, dovrebbero essere vissute in prima persona.