La montagna del cuore

Montagna a 360 gradi: pensieri, notizie, meteo...

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mazzysan
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La montagna del cuore

Post by mazzysan »

Devo premettere che ho fatto una ricerca abbastanza approssimata sul forum; quindi potrebbe essere che l'argomento di questo topic mi sia sfuggito.
Se c'è già, imploro pietà presso il Supremo ed i Suoi Fiduciari :)
Se non c'è niente di simile, allora cominciamo...

Non si tratta di descrivere la salita (escursione od ascensione che sia), con riferimento a dettagli tecnici e/o prestazioni fantasmagoriche. Per quello se ne parla tra addetti ai lavori, ammesso che la cosa non sia noiosa :wink:

Mi piacerebbe sapere invece - e lo chiedo con un pizzico di "interesse privato in atti di ufficio" - cosa si prova, in termini di emozioni, di suggestioni e di com-mozioni, ripensando ad una vetta, ad una giornata passata in buona compagnia, ad un'atmosfera particolare, ad un momento che rimane impresso a distanza di tanti anni.

Comincio io.
Credo che noi tutti abbiamo una montagna nel cuore, dove siamo saliti più e più volte, ed a cui ritorniamo ogni volta con immutato stupore e con piacevole meraviglia. Per me questa montagna è il Gran Paradiso, che ho salito da tutti i versanti possibili. Ricordo quella che mi ha dato maggior emozione. Quattro anni fa, sono tornato sulla parete nord in compagnia di un mio grande amico di Vicenza, con il quale ci vediamo poco. Siamo amici di tastiera (una volta si sarebbe detto "di penna"), ed abbiamo collaborato, allora come oggi, ad un progetto di alpinismo resistente. Era venuto in campeggio in Valsavaranche e voleva fare qualcosa per prepararsi alla salita del Cho Oyu (uno dei 14 ottomila).
Attraversavo un periodo non felice, con poca motivazione a causa di guai extra alpinistici.
Abbiamo salito la via Cretier (questo solo per gli addetti ai lavori...), in conserva assicurata, veloci e leggeri (scusate il volo pindarico). Giunti sulla crestina che porta alla vera vetta del Granpa (non quella dove c'è la madonnina n.d.r.), mi sono sentito meglio. E' come quando ci si toglie un peso dallo stomaco e si respira a pieni polmoni. Come quando si butta via tutta la parte negativa di noi stessi. Durante la discesa abbiamo parlato e parlato, dei massimi sistemi come delle minime cose, completando il giro ad anello (salita per il rif. Chabod e discesa per il rif. Vittorio Emanuele). Come una volta, ancora una volta, in autostop siamo tornati al campeggio sotto la Grivola, davanti ad un prosecco (e che diamine, non è vicentino per niente!).
Alle 4 del pomeriggio ero di nuovo con la famiglia a Cogne, a passeggiare in centro.
E a pensare positivo (per dirla con Jovanotti...)
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Alex84
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Re: La montagna del cuore

Post by Alex84 »

E' buffo constatare come alcuni tratti di personalità siano cosi comuni a chi va per monti.
Io non ho una montagna preferita, o meglio ce ne sono tante. la zona mia preferita è comunque quella dell'Ortles-Cevedale. I pochi anni in cui non ci sono andato a passare almeno una settimana a "perdermi" per i suoi sentieri, sono stati anni davvero brutti.

Per me è una settimana in cui, nonostante ritorni sempre nel solito gruppo montuoso, riesco a scoprire sempre nuovi anfratti, nuove vallette laterali inesplorate, dove l'impronta dell'uomo si fatica davvero a trovare, ammesso che ci sia.

E' un mondo diverso, lontano da tutto, dai problemi di tutti i giorni.
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Titus

Post by Titus »

TI SENTI appagato, contento, felice e non perchè hai fatto l'ennesima salita(Importante anche quella) ma perchè sei entrato in simbiosi, e qui parlo a livello personale, con il TUO elemento :!:
paolo59
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Post by paolo59 »

Anchio non ho una montagna preferita in assoluto, però mi rendo conto di essermi trovato nella stessa situazione di Mazzysan quando son salito per la prima volta sul Monviso nel 1987. Anchio mi son trovato in vetta quasi "svuotato", felice ma "confuso" ...forse per la facilità della nostra salita dopo che per anni era stata "mitizzata"! Noi avevamo avuto fortuna a trovarla nelle condizioni migliori.
Poi un altro monte a cui sono legato è l'Antoroto. Sono salito da diversi versanti mi manca solo una cresta...ma non è per quello. Ora, in estate, vorrei provare a ritornarci correndo, come ho fatto qualche anno fa.
L'Antola, banalmente, dove ho preso le peggiori bufere di neve (quando nevicava sul serio! i primi anni '80). Si partiva apposta, con catene al seguito da Genova, sotto la pioggia, dopo aver dato uno sguardo alle previsioni (allora molto empiriche) per vedere la quota neve. :wink:
Paolo

Il silenzio è il grido più forte.
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Pazzaura
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Post by Pazzaura »

La mia esperienza non è molta, ma ho un ricordo indelebile della salita a Cima Sud dell'Aregentera. Allora ero all'inizio, e lo vedevo come un traguardo. Questa famosa cengia... ho cercato e letto ogni descrizione possibile per capire se sarei stato in grado o no di reggere l'esposizione... Poi via, siamo andati e siamo saliti... senza problemi.... Divertendoci e scattando foto, ma sempre con molta concentrazione. Soddisfazione senza eguali... Non a caso la foto dalla croce è nel mio avatar...

Poi amo tutto quello che faccio in Dolomiti. Dalla passeggiata di fondo valle, alla via normale, alla ferrata. Quei monti mi trasmettono sensazioni indescrivibili a parole. :wink:
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granpasso
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Post by granpasso »

La prima che mi viene in mente................................
Il Tobbio :smt043 :smt043 :smt043 :smt043
Belin !
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Alec
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Post by Alec »

banalmente potrei rispondere il cervino, una vetta che ho sempre sognato e che mi ha impegnato...

invece dico l'antola. ho casa in valbrevenna, alle pendici dell'antola, ed è un luogo a cui sono molto molto legato. quanti bei ricordi...

l'antola l'ho salito da tutti i versanti, sotto forti nevicate, con gli sci, partendo direttamente da casa mia a genova, inserendolo in mega percorsi di allenamento...e la valbrevenna la conosco come le mie tasche, ogni paese, rudere, mulattiera, sentiero, vetta, crinale, bosco, radura...è veramente il mio luogo del cuore
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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bade
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Post by bade »

Il Bric del Dente (zona faiallo, appennino ligure), per mille momenti trascorsi lassù...di corsa...da solo per una passeggiata nella nebbia...in compagnia di amici, di affetti etc. :wink:
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Pazzaura
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Post by Pazzaura »

bade wrote:Il Bric del Dente (zona faiallo, appennino ligure), per mille momenti trascorsi lassù...di corsa...da solo per una passeggiata nella nebbia...in compagnia di amici, di affetti etc. :wink:
...di notte nella bufera di vento e nebbia.... :lol:
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bade
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Post by bade »

Pazzaura wrote:
bade wrote:Il Bric del Dente (zona faiallo, appennino ligure), per mille momenti trascorsi lassù...di corsa...da solo per una passeggiata nella nebbia...in compagnia di amici, di affetti etc. :wink:
...di notte nella bufera di vento e nebbia.... :lol:
già, anche un capodanno...e poi la crestina nord, il giro del dente in autunno, la salita con la neve...davvero infiniti momenti :D
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granpasso
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Post by granpasso »

E vaiiii..................... :smt023 :smt023
Belin !
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Ago
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Post by Ago »

Il Cervino (anche se potrebbe sembrare uno stereotipo). Ho visto quella Montagna quando ancora non sapevo nulla di alpinismo (14 anni) ed ero partito per salirla :shock: . Beata ignoranza! :D Prima di andare fisicamente in pensione, è un obiettivo da raggiungere.

Ma il posto dove mi sento a casa, sogno e, a detta di una guida che mi conosce, mi trasformo anche alpinisticamente parlando, è il Trentino in genere :smt060 . Per quelle vallate, montagne, spirito che aleggia sarei persin disposto ad abbandonare il mare. Io non amo andare al mare; se ci vado è solo per fare una lunga nuotata e tornare subito a casa ma non sentirne la presenza e vederne la distesa mi infastidisce oltremodo.
Sento il tuo passo sincrono col mio

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Fish67
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Post by Fish67 »

Per me le montagne del cuore sono 2 , il Rama dietro casa mia e l'Antoroto poiche' ho sempre passato le estati a Garessio ed e' il mio primo 2000...
Ciao, Fabrizio P.
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wolf041
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Post by wolf041 »

La Valgrisenche e il Rutor.

Sono ormai più di vent'anni che frequento Valgrisa, è stata la prima volta che ho visto la montagna e dove me ne sono innamorato :smt055

Il Rutor l'ho salito una decina di volte, per le più diverse vie, sempre in estate, mi manca di andar su con gli sci e spero quest'anno di riuscire.

Intere settimane di vacanza o almeno un giorno, ma un passo a Valgrisa si fa tutti gli anni :smt045

Altre montagne importanti:
- il primo 4000: il Gran Paradiso
- la salita più emozionante: la solitaria al Cervino
Ciao
Alberto
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federico67
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Post by federico67 »

La montagma che ho nel cuore..... senza dubbio il Bianco, al suo cospetto ho conosciuto mia moglie, alle sue pendici ci siamo innamorati e sotto la sua protezione ci siamo sposati..... più nel cuore di così!!


Per quanto riguarda l'aspetto alpinistico invece direi l'Aiguille d'Entreves, lì ho avuto il mio battesimo dell'alpinismo ed è anche la via a causa della quale abbiamo cominciato ad arrampicare. Io e Elena abbiamo fatto la traversata dell'Aguille almeno 4 volte in varie condizioni e per diverse vie, e tutte le volte che guardo in su da Courma e vedo il suo lungo scivolo sud mi vengono i brividi.
Last edited by federico67 on Wed Feb 27, 2008 21:34, edited 1 time in total.
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Alex84
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Post by Alex84 »

federico67 wrote:Per quanto riguarda l'aspetto alpinistico invece direi l'Aguille d'Entreves, lì ho avuto il mio battesimo dell'alpinismo ed è anche la via a causa della quale abbiamo cominciato ad arrampicare. Io e Elena abbiamo fatto la traversata dell'Aguille almeno 4 volte in varie condizioni e per diverse vie, e tutte le volte che guardo in su da Courma e vedo il suo lungo scivolo sud mi vengono i brividi.
scusa la curiosità, puoi postare una foto (o un link?). non ho presente la Aig. d'Entreves...
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federico67
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Post by federico67 »

Mo la cerco.
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federico67
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Post by federico67 »

link Aiguille d'Entreves

Non riesco a trovare una foto vista da Courma... le ho ma solo stampate, non digitali comunque dal sito che ho linkato si vede una mezza foto dello scivolo sud.
La prima in alto a DX
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Alex84
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Post by Alex84 »

federico67 wrote:link Aiguille d'Entreves

Non riesco a trovare una foto vista da Courma... le ho ma solo stampate, non digitali comunque dal sito che ho linkato si vede una mezza foto dello scivolo sud.
La prima in alto a DX
mmm... mi mandi qualche info (dislivello, difficoltà...) magari in privato, cosi evitiamo OT... grazie!
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Post by rikkytikkytavi »

Anche se non l'ho neanche mai visto dal vero dico fortissimamente Eiger :lol: !!

Al secondo posto la Valtournenche in genere,che ormai bazzico da più di 20 anni :wink: !!
Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
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antani
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Post by antani »

Difficile dirne solo una, ne scelgo tre.
La Testa Liconi, che domina Courmayeur. Da bambino era il mio sogno perché mio padre e mio fratello ci erano già saliti e io non ero andato perché ancora piccolo. Dopo un pao d'anni andai con mio padre e due amici più grandi. Beccammo la pioggia e tornammo indietro, ma il giorno dopo risalimmo e arrivammo in cima. La vista sul Bianco era splendida e mi colpì specialmente il fatto che si vedessero le Aiguille du Midi, che non ero mai riuscito a vedere dal versante italiano del Bianco. Non ricordo quanti anni avessi, credo 9 o 10.

La Becca della Traversiere, salita dal Bezzi in Valgrisenche nel 1981. Avevo nove anni ed è stato il mio primo 3000. Eravamo un bel gruppone, ricordo come una cosa meravigliosa la vista dei monti della Val d'Isère dalla vetta. Sono tornato in cima una ventina d'anni dopo quasi per caso. In gita familiare (anche se non avevo ancora figli, ma c'era almeno un nipote, se non sbaglio) al Rifugio Benevolo, al pomeriggio con mio fratello decidiamo di salire al Lago di Goletta. Ero in forma, così, arrivati al lago, ho detto a mio fratello che sarei salito fino al colle di Bassac Derè e che, se le gambe avessero girato e non ci fosse stata neve, sarei salito fin sulla Becca della Traversiere. Detto, fatto: ero in cima alle 5 del pomeriggio (o forse alle 6, non ricordo bene). Naturalmente non c'era nessuno, una sensazione stupenda, anche per il senso di lieve emergenza che ti dà l'essere in cima ad un monte ad un'ora un po' tarda.

L'Aiguille d'Argentière. L'anno è il 1989, straordinario per il mondo e anche per me! Il Ghiacciaio dell'Argentière è il posto più bello del mondo per me che non sono mai stato né in Patagonia, né in Himalaya, né nelle Ande. Un pianoro incredibile sotto l'Aiguille Verte dove si trova il mio sogno alpinistico cioè il couloir Couturier; poi la Nord delle Courtes e, naturalmente, la nord delle Droites.
Ero con mio padre e un amico col quale si muore dal ridere ogni volta che si dorme in rifugio. Condizioni stupende, un bel pendio finale, niente di particolarmente difficile, ma un ambiente stupendo e il piacere di salire sul ghiacciaio. In quel grande 1989 salii anche per la prima volta sul Monte Bianco dopo una notte in tenda al Col du Midi con mio fratello e mio padre. Nel pomeriggio, mentre eravamo accampati, nevicò e di notte, visto che andavo da primo, mi toccò battere tutta la pista perché la cordata di inglesi partita poco dopo di noi si manteneva a saggia distanza! Nella stessa estate, come mi è già capitato di scrivere in un altro post, salii anche sulla Testa Liconi nel corso di un trail solitario da me progettato. Non conoscevo il termine "trail" e forse non esiteva neppure in Europa, perciò chiamavo queste mie imprese "concatenamenti", anzi, alla francese (erano gli anni di Profit ed Escoffier) "enchainement".
Un'ultima annotazione: il bacino dell'Argentière domina il mio sito d'arrampicata preferito (quando arrampicavo): i massi del Col des Montets. Sempre nel 1989, facendo mezzo giro del Bianco, facemmo tappa a Trelechamp, appena sotto il Col des Montets e ne approfittai per arrampicare mentre il resto della compagnia era in rifugio al pomeriggio.

È bello pensare che con i trail di quest'anno passerò sia dal Colle Liconi, sia dal Col des Montets.
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TylerDurden
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Post by TylerDurden »

il Sassongher, montagna-simbolo di Corvara, punto panoramico sulla valle, ha rappresentato per me da piccolo il simbolo dell'inacessibilità. Per il fatto di essere a sè, distaccata da tutte le altre, si potrebbe paragonare al Cervino: per me bambino quella era la vera montagna, il simbolo di montagna, la sua stessa definizione, e mi chiedevo come si facessero a chiamare montagne quelle a fianco, nel gruppo del Sella; tutte attaccate in un unico massiccio, potevano essere una montagna unica, oppure un nonsocosa: la differenza in effetti c'era.
Tutto roccioso, mi chiedevo come il Sassongher si potesse scalare, e soprattutto come mia mamma avesse potuto salirci, quindici anni prima. Volevo salirci, perchè, come si sa, certe montagne dal basso sono davvero maestose, e possono entrare persino nei sogni di un bambino di 5 anni...
Dunque ricordo che mi interessava arrivare in vetta, ma sono sicuro che mi interessasse anche il momento della scalata in quanto tale: stava nascendo un free climber...........?
Volante 1 a volante 2: siete arrivati o no? No perchè c'è un silenzio assordante: bisogna urlare tutti assieme STATTE CAPITALE!!! Dopo 2 giorni passati a CAPITAN HARLOCK e MASTER OF STONE che dire...
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Alec
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Post by Alec »

wolf041 wrote:- la salita più emozionante: la solitaria al Cervino
per che via?
quando?

insomma, racconta tutto!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Pazzaura
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Post by Pazzaura »

alec wrote:
wolf041 wrote:- la salita più emozionante: la solitaria al Cervino
per che via?
quando?

insomma, racconta tutto!
Eh eh... anche io sono rimasto stupito! Infatti gli ho scritto un mp... :lol:
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Post by BlackMagic »

Allora andando ad istinto ho due immagini chiare legate a momenti particolari, due posti che riescono a rimanere presenti in un angolino della mente.

Localmente credo Punta Martin sia il mio chiodo fisso... Se allargo un po' l'orizzonte sono legatissimo al Mombarone, una montagna particolare, sin dai tempi in cui mio papà ci andava per correrci la corsa in montagna Ivrea-Mombarone.
Sono sicuro che c'entra un po' il fatto che sono luoghi molto intimi, che non devo "condividere" con molte persone come succede invece con le cime più famose, essendo due monti ben conosciuti soltanto dai locali, ma forse è solamente un fatto irrazionale e di situazioni speciali. :D
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Post by wolf041 »

alec wrote:
wolf041 wrote:- la salita più emozionante: la solitaria al Cervino
per che via?
quando?

insomma, racconta tutto!
Ok, ok .... :wink:

Ho scritto tutto qui , nel topic del Cervino.
Ciao
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Post by mazzysan »

antani wrote: Il Ghiacciaio dell'Argentière è il posto più bello del mondo per me che non sono mai stato né in Patagonia, né in Himalaya, né nelle Ande. Un pianoro incredibile sotto l'Aiguille Verte dove si trova il mio sogno alpinistico cioè il couloir Couturier; poi la Nord delle Courtes e, naturalmente, la nord delle Droites.
Quella montagna la conosco bene :wink: .Fammi sapere in MP se ti interessa qualche info
Titus

Post by Titus »

BlackMagic wrote:Allora andando ad istinto ho due immagini chiare legate a momenti particolari, due posti che riescono a rimanere presenti in un angolino della mente.

Localmente credo Punta Martin sia il mio chiodo fisso... Se allargo un po' l'orizzonte sono legatissimo al Mombarone, una montagna particolare, sin dai tempi in cui mio papà ci andava per correrci la corsa in montagna Ivrea-Mombarone.
Sono sicuro che c'entra un po' il fatto che sono luoghi molto intimi, che non devo "condividere" con molte persone come succede invece con le cime più famose, essendo due monti ben conosciuti soltanto dai locali, ma forse è solamente un fatto irrazionale e di situazioni speciali. :D
Quando ripassi per andare al Monbarone ....fammi un fischio, stappo una bottiglia di Cartizze, :? :lol: io ci abito proprio sotto 8) :wink: :wink:
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Post by luigi.marchese »

Massiccio del monte Rosa, versante Valsesiano; questa è la mia "zona" del cuore dove 32 anni or sono ho fatto il salto da sciatore discesista a escursionista. Allora affittavo un alloggetto in una baita a Riva Valdobbia, andavamo per monti solo d'estate e le escursioni raggiungevano il loro culmine ad agosto che era il mese delle ferie estive. Assieme al mio compagno iniziavamo sempre la stagione con la salita della Punta tre Croci o Croci di Massa in valle Vogna, ritenevamo che era di buon auspicio e verso la fine di agosto chiudevamo con una salita ad uno dei facili 4000. Ricordo bene l'andi-rivieni degli elicotteri durante la ricostruzione della capanna Margherita, ho un magnifico ricordo di Emilio Detomasi (è lui che mi ha portato sulla Dufour) e di Luigi, mio compagno di escursioni per più di vent'anni. I figli sono cresciuti, non vanno in montagna, non affitto più in val Sesia ma continuo con entusiasmo a frequentare i monti grazie anche ad un mio giovane amico che mi ha fatto fare grandi progressi sul piano alpinistico.
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